Luciano Varnadi Ceriello - Cenere testo lyric

TESTO

CENERE
La donna disegnò, la donna disegnò,
la donna disegnò, la donna disegnò
un uomo accanto a sé, un uomo accanto a sé,
un uomo accanto a sé, un uomo accanto a sé.

La donna disegnò
un uomo accanto a sé,
un bimbo fragile
piovuto tra le idee,
un bimbo gragile
un campo di azalee,
un uomo semplice
voluto accanto a sé,
un mondo complice
vissuto tra le idee,
un giorno ormai perduto.

Disegnò un bambino accucciolato
tra le braccia di una donna
che lo sa cullare.

Attimo magico,
attimo candido,
attimo ludico
sonico,
candido
topico.
Attimo candido
Attimo magico
fantastico.

Quel disegno d’improvviso poi strappò
e lo gettò,
poi si rialzò.
Muta guardò
oltre il vetro
e in un istante
si sentì rinascere.

Si sentì portare
oltre le colline,
oltre le campane,
oltre le fontane,
oltre le mattine,
oltre le collane,
oltre le lampare,
oltre le fiumane,
oltre ogni confine
delle reti umane.

Iniziò a volare
sopra le colline,
sopra le campane,
sopra le fontane,
oltre le mattine,
sopra le collane,
sopra le lampare,
sopra le cascine,
sopra le fiumane,
oltre ogni confine
delle reti umane.

Si seccarono le vigne,
si estirparono le viti
ed il giorno lì s’ingrigì,
la salutò
e da lei se ne andò.

Tumularono il suo corpo oltre le maree,
le sue ceneri si sparsero
oltre le onde del mare.

Quanta luce,
quanta pace
gravita
da sempre
tra le anime.

La donna
naviga
senza di sé.

Ormai
vola
sola,
senza
sosta,
senza
posa.

Attimo magico,
attimo unico,
attimo cronico.

Attimo candido,
ultimo attimo
fantastico!