“I’m just sitting here watching the wheels go round and round” diceva John Lennon, nel suo ultimo album: la vita gira, è un cerchio che si ripropone man mano; a volte ti spinge, a volte ti fa fermare, a volte basta solo starla ad osservare. Questa è in sintesi l’idea che caratterizza l’ultimo album, intitolato, appunto, “Circle”. Dopo i precedenti “Looking Through The Glass” (2004) e “Machiladora” (2007), questo lavoro segna, nel contempo, un punto di arrivo e un nuovo punto di partenza della band.
Tracklist
“Unrealistic Love” tratta del rapporto tra ciò che si desidera e ciò che realmente si ottiene. Di come spesso si finisca per illudersi di alcune cose, piuttosto che accettarne il fallimento, anche se poi, alla fine, si capisce che molte delle cose in cui crediamo sono in realtà “non reali”.
“Half A Pair”, come dice il titolo stesso, affronta, in modo paradossale, il contrasto tra ciò che sembra inscindibile ma nella realtà rimane isolato. Come un guanto spaiato, abbandonato in un cassetto, che “si sente bene, quando l’altro rimane intimidito”. In questo brano, la percezione di una solitudine vissuta, quasi esistenziale, viene solo in parte alleviato dalle cose che capitano e che, in un modo o nell’altro, creano illusione.
“Dreamland” è una storia di confine. Ispirata, inizialmente, dalla Greyline che divide la Palestina da Israele, la canzone definisce un limite che non è soltanto reale, ma che è anche all’interno di ognuno di noi. Spesso i muri che sono fuori di noi, sono solo la trasposizione di muri che sono dentro di noi.
In “Like Clouds”, le dinamiche del conflitto si spostano in una nuova dimensione, che non è solo spaziale ma spirituale. Un po’ come l’ironia in Fichte che permette di elevarsi dalla contingenza per avere una visuale privilegiata e scissa dal contesto, che è al tempo stesso superamento ma anche accettazione di una difficoltà.
“Nibiru” è il pianeta fantasma, l’origine di una storia alternativa. Rappresenta un continuum con “Like Clouds” anche se in “Nibiru” la visione torna ad essere terrena. La sofferenza della storia, coi suoi lutti e le sue tragedie, e l’idea che possa sempre esserci un mondo migliore. Anche se poi il vero conflitto si sposta all’interno del soggetto che cerca di correre sempre più forte per scappare dalla sua ombra e dalle sue paure.
“Escape (From This World)” potrebbe essere la risposta. Scappare da questo mondo per trovarne uno più consono, più umano. Un mondo che si riappropri della sua sensibilità, in cui la salvezza coincide con la libertà.
In “Watered Memories” l’esperienza del passato rafforza la contrapposizione tra realtà e illusione, spingendo a superarsi per trovare la propria identità.
“Unrealistic Love (Acoustic)” la versione acustica del primo singolo chiude il cerchio. Si ritorna alla partenza ma in modo più interiorizzato, più intimo. Come ad un quadro cui si toglie il colore e si lascia solo il tratto del disegno.
Tratto da "Comunicato Stampa 25/09/2015"
Circle
Machiladora
Descrizione
Credits
Marco Testa (Voice, Guitar, Keyboard/Synth)
Stefano Pan (Drum)
Daniele Pan (Bass)
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