MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO =
LUCA ROMAGNOLI = voce
MARCO DI NARDO = chitarre + synth + cori
ANDREA PAONE = basso
NICOLA CEROLI = batteria + cori
Musiche = MARCO DI NARDO
Testi* = LUCA ROMAGNOLI
*eccetto per "Amore borghese" = ROMAGNOLI / AUDISIO
Arrangiamenti = MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO / MANUELE “MAX STIRNER” FUSAROLI
Produzione artistica = MANUELE “MAX STIRNER” FUSAROLI
Produzione esecutiva = MARTELABEL di Giuseppe Casa, Claudio Coticoni, Francesco Lo Brutto e Danilo Grossi / MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO / INFECTA SUONI&AFFINI
Graditi ospiti = EMILIANO AUDISIO (Linea 77) voce in "AMORE BORGHESE" / MANUELE "MAX STIRNER" FUSAROLI drum programming + cori in "MARILYN MONROE" e "SIGNOR POLIZIOTTO" + pianoforte melodico e nota di chitarra in "IL NUMERO OTTO" + basso elettrico in "AUFF!!" / ALESSANDRA ZIZZA urlo in "NEI PALAZZI"
Catturato + mischiato + inscatolato tra giugno e ottobre 2011 presso il Baricentro di Produzioni Musicali NATURAL HEADQUARTER di Ferrara
PUBLISHING = MArteLabel- giuseppe.casa@martelive.it
MANAGEMENT: Giuseppe Casa
MArteLabel Press: Paola D’Angelo, Erica Gasaro - press@martelabel.com
COMUNICAZIONE 2.0: Francesco Lo Brutto - francesco.lobrutto@martelive.it
CREATIVITà NON CONVENZIONALE: Raffaella Tenaglia-Pixie Promotion - info@pixiepromotion.it
LOGISTICA E AMMINISTRAZIONE: Claudio Coticoni - claudio.coticoni@martelive.it
BOOKING: Francesca Simontacchi - booking@martelabel.com
UFFICIO STAMPA: Gianpaolo Giabini (Lunatik) - info@lunatik.com
PROMORADIO: Fabio Gallo (L’Altoparlante) - info@laltoparlante.it
LEGALE: Andrea Marco Ricci - am.ricci@dammassa.com
DISTRIBUZIONE: Venus 2011
(P) e (C) MArteLabel/Management del Dolore Post-Operatorio
Fotografia + Grafica = TOMMASO GIALLONARDO / GIULIA DE FABRITIIS
www.managementdeldolorepostoperatorio.it
COMMENTI (11)
complimenti..un che di nuovo..
...apperò
In una delle tante interviste fatte a Frank Zappa, un giornalista gli chiese come mai la sua musica fosse così "brutta", e Zappa rispose "la mia musica è brutta perché l'America è brutta" e in un'altra aggiunse che "parlare di musica è come ballare di architettura."
Parole sagge, diremmo tutti. Eppure, ci troviamo sempre di fronte ad articoli, commenti, giudizi, critiche, che parlano di e/o sulla musica, senza nessuno scrupolo per quanto riguarda il dare libero sfogo ai più svariati giudizi (talvolta anche morali).
Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista, quello del critico, quello del musicista, quello degli ascoltatori) tutto ciò è inevitabile. Soprattutto in un'epoca, la nostra, in cui l'informazione viaggia libera in una società globale fondata sulla comunicazione in tutte le sue forme. E proprio in questo contesto, in cui il "locale" diventa "globale", che da una piccola città 'frentana', Lanciano, in provincia di Chieti, emerge un quartetto scatenato e al tempo stesso anacronistico. Hanno scritto di loro già in tanti facendo i soliti paragoni "necessari" riguardo allo stile, alle influenze di genere, alle sonorità e al contenuto dei testi delle loro canzoni.
Per quanto mi riguarda, i Management del dolore post-operatorio - è questo il nome della band composta da Luca Romagnoli (Voce), Nicola Ceroli (batteria e percussioni) Andrea Paone (basso) Marco Di Nardo (chitarra) - incarnano il PRESENTE STORICO per dirla con Zappa.
I Management (MaDe DoPo), sono la personificazione delle CRISI economiche, politiche, morali, che avvolgono la società degli ultimi tempi, una società globale e corrotta nell'anima e nei valori.
Sono chiari fin dal nome scelto per la band: non esiste nessuna speranza, soltanto una gestione "manageriale" del dolore da sopportare a causa della "crisi" dell'umanità. E la loro musica, ritmica, graffiante, vintage, precisa e semplice allo stesso tempo, e nei loro testi, di una "poeticità" innegabile, cantati come da chi non ha mai cantato e urlati come da chi ha qualcosa di vero da dire, ne sono la massima espressione.
Geniale è dunque la scelta del nome, "management", termine che è 'cultura' della globalizzazione, del linguaggio "affaristico": insomma, in tale contesto marcio, non si poteva che usare la stessa lingua di tale 'marciume'.
Allora non serve cercare per forza una spiegazione "musicale", per il loro primo album Auff! pubblicato proprio in questi giorni (5 febbraio), una produzione MArteLabel, cercando ad ogni costo di "classificarla" all'interno di un genere o rintracciare gruppi affini e ispiratori. Si sa, la musica si fa con la musica. È essa stessa la materia prima. La straordinarietà della loro musica, che lascia il segno nelle menti degli ascoltatori, e ci terrei ad includere tutti, senza nessuna "etichetta", - naturalmente occorre che i loro brani vengano ascoltati, che si superasse il pregiudizio - è proprio nell'aver costruito una sorta di specchio musicale in cui siamo tutti noi riflessi. Non solo dunque parole e suoni, ma anche riflessioni - e le riflessioni non possono essere giudicate belle o brutte, sono tutte degne di essere "ascoltate".
Sole se si libera la nostra capacità di ascolto dai "pregiudizi" di classificazione per "generi", i Management offrono un messaggio "globale" a tutti i "tipi" di ascoltatori: "la nostra musica è musica della Crisi, non lamentatevi con noi". Insomma ecco il sopraccitato Frank Zappa.
La soluzione di "gestione del dolore", si badi bene a chi rimpiange tempi ormai passati, è DISTRUGGERE e non (auto)-distruggersi! E per chi ha capito il senso della band, sarà chiaro cosa si dovrà distruggere.
Giuseppe Lorentini
un ascoltatore
finalmente cazzo !! a noi era piaciuto subito molitissimo .. tanti complimenti !
D.
bello il nome la cover-art e il resto e anche se -i testi sono troppo idealisti e incazzati metropolitani per i miei gusti..... sono molto ma molto piu' interessanti delle luci della centrale elettrica ed affini...... 7+
Beh...discone! "Auff!", "Irreversibile" e "Nei palazzi" canzoni della madonna!
Ho adorato il primo album e devo dire che, almeno ad un primo ascolto, anche questo pare molto valido. Mio al day one...
Fooorti! C'ho messo diversi giorni a superare la diffidenza rispetto al nome, ma ne è valsa la pena. Molti debiti rispetto ai vs. numi tutelari principali, ma anche tanta personalità e botta et cosedaddire. Guud Rockit!
Splendido esempio di post punk,nei post anni zero.
"Siamo così piccoli che quando cadiamo,non ci sente nessuno"
l'album spacca di brutto!!!