TESTO
Mamma diceva “Samu non serve più piacergli”
Mentre buttano il tempo,
Tu perfavore conta i giorni
Le lacrime si son fatte pioggia
Che danno lucidità ai capelli
E calco ogni errore con i chiodi
Per dar enfasi ai miei contorni
Tornerei verso quella fermata
Piccoli passi coi piedi storti
Resto quel ragazzo strano, si,
Che critichi Coi vestiti sporchi
Non sai cosa c’è dall’altra parte
Mentre qui ribalto solo gli occhi
Ora il peggio è passato, si,
Ma a chiamare i rinforzi
Mo sto qui a realizzare un sogno
Si uno di quello degli ultimi banchi
Ora non importa più ciò che voglio
Silenzio ho fame e non parlo di pasti
È un po’ che non saluto ma frate
Ancora non Ho fatto i soldi
Sconosciuti come fan e gli amici qui rimangono sempre sordi
Ho più sbatti che amici sai che sbatti se ti sbatti perso per quella iatro
Se tasto quei tasti è perché sto tosto con un bro trusty che m’ha salvato
Non trovo risposte all’inferno ma sento l'inverno
Che tremo, che gremo se penso che il cielo è più nero di quello che ho dentro
Poi compro uno spettro e mi ci specchio dentro
Cerco solo un po’ di pace mi dedico una distesa di cristalli
Scoppiare e cadere come a capodanno dalle bocce solo i tappi
Piatti pieni di ricordi lasciano dentro le labbra solo mille tagli
Diventi uomo quando passi sopra a quelle cose su cui inciampavi
Anni che una mano non risolve l’equazione dimmi cosa c’è di vero?
Finendo alla ricerca di una guarigione, la coscienza di Zeno
Bevo ciò che fa male per tornare sui miei passi o quantomeno
Cerco di non accorgermi che a piccole dosi
In questo bicchiere c’è abbastanza veleno
Cristi al collo senza pensare a cosa dice il padre
Da anni è lui a farmi vedere ogni persona poi andarsene
Certe intese sono irripetibili ad ogni fine devi ricominciare
Parto bene ma tutto crolla quando smetto di idealizzare
Se non hai paura non lo fare
Le cose migliori così accadono
Pure le merde che si fan forti
Finisce che prima o poi risalgono
Mai stato nel carro del vincitore
Ma tra le mani sporche non si lavano
Strizzo la maglia bevendo il sudore
Mangio con i soliti allo stesso tavolo
Per anni son rimasto su barche di carta
Fra le lacrime sotto ogni fulmine
Passata la tempesta prendo il raccolto
Ogni pianto qui mi è giudice
Quando accetti ogni tipo di grano
si chiama fame oppure abitudine?
A differenza vostra tra il marcio e il bello ho scelto solo la mia solitudine
Un orologio dove le lancette hanno scalfito a fondo ogni muro
Mi dispero, cammino e riempio questo mondo di lacrime, Nettuno
La paranoia mi fa da abito bello
Si ma è ruvido il tessuto
Ognuno ha il suo posto,
Rey se non ci sei qui non siede nessuno
Esperienze che mi han plasmato quando ero solo materia grezza
Calma son rimasto buono tipo una crepa sopra il parabrezza
Io che ho osservato il male da vicino sempre con meno prudenza
Restando educato
Mai più come te
Sacro è non perder la timidezza
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ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Plasmato si trova nell'album Plasmato uscito nel 2024.
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L'articolo Mas - Plasmato testo lyric di Mas è apparso su Rockit.it il 2024-05-18 23:59:04
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