Descrizione

Dedicato a tutti quegli stati d’animo che non sappiamo definire e che sono impossibili da intrappolare in una parola sola, nonostante continuiamo imperterriti a illuderci di farlo.
Una risposta a tutti quei sentimenti che provengono dall’ignoto, dalla parte più profonda di noi stessi, così assurdi e travolgenti che non riusciamo ad afferrarne l’essenza e allora, per farla facile, li chiamiamo amore.
«Che convenzione folle è la parola amore! Ti fa avvicinare al senso delle cose senza fartele mai assaporare per davvero. Perché continuare a vestire dei sentimenti così cangianti e indecifrabili con una sola parola? Meglio metterli a nudo» (MASEENI)
CANZONI D’AMORE DEL TERZO tipo spoglia la parola amore da tutte le sue convenzioni e ne libera l’essenza.
«La complessità delle emozioni, il non poterle definire e il loro essere libere…Queste sono le caratteristiche che rendono speciale ogni battito del nostro cuore. Allora, se possibile, usiamola con parsimonia questa parola. Sirena in un oceano di contraddizioni, l’amore».
Nei testi e nei racconti di MASEENI, dietro a un significato apparentemente facile, si celano sempre immagini nascoste e più profonde. Storie nelle storie.
In questo disco c’è tutto l’universo di MASEENI, un universo articolato ed eclettico fatto degli innumerevoli mondi musicali e sonori che l’artista ha attraversato nel corso degli ultimi dieci anni. Un universo nel quale la fruibilità e la morbidezza del pop di matrice italiana e internazionale incontrano la ricerca sonora del mondo psych, la sua follia.
Hendrix, i Beatles e i Cream che incontrano Rino Gaetano, Franco Battiato e Morgan.
L’album è stato anticipato dai singoli QUASI DUE INNAMORATI e SEI UNA CANZONE.
Il primo, uscito a maggio 2022, narra di un amore viscerale, lucido e incazzato, un sentimento puro e incondizionato per le proprie radici: una carezza a una casa e a una comunità, quella di Amatrice, luogo familiare dell’adolescenza dell’artista, cancellate dal terremoto prima e dalla politica poi. «Questa canzone è l’eco della meraviglia che mi pervade quando, nonostante tutto, “lei” riesce ancora a regalarmi le more più buone, i funghi più grandi e le sue lune piene».

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