Zooloft è un disco, e come tale rappresenta la visione di chi quel disco l’ha scritto.
Zooloft è un disco politico perché racconta la vita pubblica, l’incapacità umana di gestirsi creando quindi storture e fratture.
Zooloft è lo specchio di ciò che siamo sempre stati, degli osservatori emotivi, cinici, sarcastici e empatici, quindi in perfetto contrasto costante com’è la nostra esistenza.
Zooloft è un’ammucchiata di umani resi animali per l’istintività che annienta la razionalità di cui ci vantiamo essere detentori e che ci renderebbe migliori di tutti gli esseri viventi.
Zooloft è una gabbia che ci siamo costruiti da soli, dalla quale ci osserviamo comodamente distesi sulle nostre egocentriche esistenze.
Zooloft è un concept sull’affascinante decadimento della logicità, della morale, dell’esistenza tutta. Zooloft è anche un atto d’amore verso noi stessi che sentiamo ancora di poter colpire con una manciata di canzoni.
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Zooloft
McKenzie
Descrizione
Credits
Renato Failla, voce e chitarra
Luca Vittorino, basso e voce
Francesco D'Amico, batteria
In Medusa e Murene ha suonato i violini Nicola Manzan
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