Descrizione

Nel 2019 i Mendicanti Di Luce esordiscono con il loro primo Lp “Incipit” e attirano l'attenzione con la canzone “Saint Gobain”, pezzo spiccatamente intenso, metropolitano e ansiogeno che potete trovare su youtube correlato anche da un videoclip. Ma poi ascoltando tutto il lavoro ci si accorge che questo brano era solo che un colore (e quello più cupo) della tavolozza della band che si è divertita in realtà ad usare tutte le tinte a disposizione che conosceva. Per ogni una delle dieci canzoni si può tranquillamente abbinare un colore diverso tanti gli umori e le sensazioni che il disco crea. Si inizia la musica con la consapevolezza arancione de “L’Incompleto”, si passa per il verde speranza de “La Mia Liberazione” e il blu scuro, quasi nero, pieno di nuvoloni plumbei della già citata “Saint Gobain”. Per poi ripartire con il giallo caldo e giocoso di “Walter Ego”, il candore intimo e romantico tinto di rosa di “Spiegami Il Domani” e l’inizio grigio noia di “Mezzo/Giorno” ma che muta in un sorprendete finale strumentale pianistico di un mistico ed affascinante viola. Arriva il rosso dalle tonalità scure de “L’Ombra” ma che si accende man mano fino a diventare rosso fuoco. Il marrone della solidità di un tronco con radici ben piantate dell’energico punk-rock di “Niente Addosso”, la celestiale e candida “A Vivere”, per finire con “Mendicanti Di Luce”, la canzone che ha dato nome alla band e che probabilmente è il vero arcobaleno del disco. Tanta varietà in un disco che ha come tratto comune il gioco e l’accavallarsi delle due voci di Riccardo ed Elia che ben si intersecano essendo una nasale e punk e l’altra profonda e calda. I dipinti migliori oltre il già citato ‘singolo’ secondo noi sono il frizzante brit-pop quasi alla The Smiths di “Walter Ego”, l’atmosfera rarefatta di piano che ricorda molto certe composizioni di Ludovico Einaudi della riflessiva “Spiegami Il Domani” tanto che dopo arrivano pure delle orchestrazioni ben riuscite, il folk-rock psichedelico de “L’Ombra” che esplode con accattivanti chitarre western e l’altra ballata pianistica e cantautoriale “A Vivere” a metà strada tra il pop di un ispirato Cremonini e l’indie d’autore della certezza Brunori Sas. A questo punto speriamo di avervi incuriosito abbastanza.

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