I See You

"I See You" vorrebbe essere un racconto di guarigione ma finisce per raccontare una convalescenza che pare interminabile. L'esposizione dei temi trattati prende in prestito alcuni concetti illustrati in "Pragmatica della Comunicazione Umana" (Watzlawick, Beavin, Jackson), esplicitati nelle citazioni che seguono.
"Man Gone" è la conversazione con un mostro. La sua voce ci pone di fronte ad una scelta: se noi lo vogliamo può liberarci, ma a che prezzo. "Osservò che le famiglie di pazienti psichiatrici manifestavano ripercussioni violente (depressione, attacchi psicosomatici, e simili) quando il paziente migliorava, per cui postulò che tali comportamenti e forse anche la malattia del paziente erano "meccanismi omeostatici" che operavano per restituire al sistema disturbato il suo precario equilibrio." (Op. Cit.)
"I See You" è una testimonianza che non si presta a manipolazioni. Un invito doloroso a fidarsi dei propri sensi, del proprio intuito e della propria memoria. "Questa situazione spesso si ha quando viene proibito in modo più o meno evidente di mostrare una qualsiasi consapevolezza della contraddizione o del vero problema in questione. Una persona in una situazione di doppio legame è quindi probabile che si trovi punita (o almeno che le si faccia provare un senso di colpa) per avere avuto percezioni corrette, e che venga definita "cattiva" o "folle" per aver magari insinuato che esiste una discrepanza tra ciò che vede e ciò che 'dovrebbe vedere'." (Ibidem)
"Be Fair To Your Body" è un pezzo molto vecchio, banalmente, una canzone sul non amare gli uomini terribili. Riesumato per la sua melodia, il tema principale è stato rielaborato e stravolto in "Fiume", una versione parallela ma distante anni luce. Il testo è una poesia tratta dal racconto inedito "Seri Provvedimenti" (2008), ricco di pruriginosi e scottanti desideri adolescenziali, come è giusto che sia.
"Man Gone Reprise" è l'eco di una lotta passata. Il testo è lo stesso ma ha perso il suo potere di minaccia, tramutato in una cantilena che si ripete ad libitum.