TESTO
Sono sere decisamente lunghe, spazio riservato al cupo navigare
Notte
Avevo l’idea vaga di che fosse vivere in un tempo in cui mi svestivo
Nudo
Mia amata che scivoli dal tuo seno di gomma e labbra dure come sasso
Entro
Esplorando caverna di ghiaccio e fuoco antica forma d’amore rubato
Scossa
Tremito dovrei dire godere o scordare o semplicemente andare oltre
Dove?
Smuovo cose lente forme vacue sospiro aggrappato allo specchio
Io
La faccia vecchia di racconti davanti al fuoco ricordi di un tempo vago
So leccare una notte intera aggrappato al sapore di lei la donna sfera
Sa chiavare o perlomeno spruzzare sangue caldo dal suo ventre di sposa
Credevo fosse amore respirando ansimando arrotolato alla sua lingua
Ma le tue carezze sono ghiaccio fuso dietro alla porta in attesa
Comunque mia musa il tuo nome si è perso in un mattino rosso fuoco
Ho lasciato la notte tra lenzuola avvolgenti e grigie di vecchio condominio
Ho incontrato la signora Alberti che sputando e tossendo mi ha detto del giorno
Fuori dal portone, un giorno intero ancora da vivere e chissà come farlo
Dal cappuccino schiumante e velenoso ai piedi del bancone dove cadaveri
s’incontrano e conversano di nulla, senza luce da occhi spenti questa è la mia città, questo è il mio cazzo di mondo
Dove stronzi cattivi odiano con rancore
Dove persone piccole e stupide amano l’uomo forte o messia cattoliche forme di cancro
Sgambettano ansiose, ma linde e pulite dall’anima nera o camicia
Al diavolo voglio scendere dal treno che corre in vacanza a Baghdad
Bambini figli anche miei credo soffrano d’occidente e di borsa che stritola
La verdura cresce la pensione cala ho l’artrite la sciatica non ho dio
Nemmeno il diavolo ho le palle piene strapiene il cuore gonfio che salta
La melodia orizzontale o armonia verticale pranzo mensa rumore di stomaci pieni lavoro scambi di denaro che manca tasse bollette da pagare
MIA MADRE!
Mia madre era una bambina di fragola
Mio padre un tango sincero
Mia nonna sorriso colomba
Mio nonno la memoria della specie
Mia madre danzava nell’aia
Le oche ridevano alla luce
Mio figlio era in divenire
Mai giunto del resto
Mia moglie perduta nel vortice della vita
La porta si è chiusa su cosa?
Dietro a cosa?
Nel frattempo un lampione giallo catarro
Zanzare veleno danzano da fioca luce
Una porta che è casa
Entro
Notte
CREDITS
Testo e voce – Gianni Venturi
Composizione e musica – Lucien Moreau
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone Bambina di Fragola, ft. Alice Lobo si trova nell'album Moloch uscito nel 2015.
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L'articolo Gianni Venturi & Lucien Moreau - Bambina di Fragola, ft. Alice Lobo testo lyric di Gianni Venturi & Lucien Moreau è apparso su Rockit.it il 2016-03-11 15:29:53
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