Biografia Moonlogue

05/07/2021 - 16:19 Scritto da Moonlogue Moonlogue 0
La musica dei Moonlogue è in prevalenza strumentale ma “parla” all’ascoltatore con un linguaggio che fonde electro rock, post-rock, space rock, math rock e progressive, legandosi ad attualissimi temi ambientali. Sail Under Nadir, il loro album d’esordio, uscirà il 3 luglio 2020 in CD e su tutte le piattaforme digitali, preceduto dai singoli Estéban, Nuage e Rainyard, quest’ultimo disponibile dal 29 maggio. “Il nostro disco racconta un viaggio attraverso scenari estremi, dove l’esasperazione del progresso, l’avidità e la smania di controllo hanno consumato il mondo in cui viviamo“.

I Moonlogue sono una band di Torino, formata da Lorenzo Riccardino, Mattia Calcatelli, Federico Mao ed Edoardo Campo. Tra le esperienze pregresse, Lorenzo e Mattia hanno già condiviso l’avventura nel duo Glooom, mentre Mattia ha militato anche nel trio Karin And The Ugly Barnacles assieme a Federico. Il nuovo progetto Moonlogue è nato dall’esigenza di una ricerca sonora dagli orizzonti più vasti, al di là delle convenzioni della forma-canzone. Orizzonti raffigurati attraverso suggestioni che derivano dall’astronomia. Il nome Moonlogue, non a caso, proviene dall’unione giocosa di due parole: “moon”, ovvero la “luna”, fonte di ispirazione ed energia per gli esseri umani, e “monologue”, in collegamento a quella specie di “monologo” espresso nei brani grazie a una voce narrante che rimanda a un immaginario sci-fi ormai più realistico che distopico.

Il quartetto piemontese unisce chitarra elettrica, basso, batteria e sintetizzatori, oltre a rumori e sequenze varie nell’ottica di una sperimentazione elettronica sempre più accentuata, e l’utilizzo dei sample ottenuti dall’interpretazione dei testi – redatti in origine dal gruppo – a opera di Oliver Hutchison, professore australiano di Letteratura inglese. I modelli di riferimento, per orientarsi, potrebbero essere Battles, Calibro 35, il duo Darkside di Nicolas Jaar e Dave Harrington, Mogwai e Public Service Broadcasting, indifferentemente.

Nel loro primo album Sail Under Nadir, scritto, prodotto e mixato nel proprio laboratorio-studio di registrazione, i Moonlogue sognano una vera e propria storia, che non sfigurerebbe in un episodio del telefilm Tales From The Loop: l’astronauta Estéban riceve un allarme interstellare e si lancia alla scoperta della sua provenienza, del suo significato. Fino a quando, dopo aver captato via via maggiori informazioni, si renderà conto che il pianeta in pericolo, quello vicino al collasso, è la stessa Terra dal quale era partito.

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