Tutte le musiche, i testi, i video e le immagini sono frutto del lavoro di Francesco Baiocchi, attualmente in una residenza d'artista a Bruxelles.
La storia del progetto.
Sebbene l’interesse per la musica e la pittura sono state due costanti della mia vita, è successivamente al conseguimento della Laurea in Filosofia, presso l’Università degli Studi di Firenze, che mi sono dedicato totalmente al mondo dell’arte. Da questo momento in poi, infatti, queste due forme artistiche (che fino ad allora avevo portato avanti procedendo su due binari vicini, ma paralleli) iniziano a toccarsi, intersecandosi l’uno con l’altro. Nasce così l’idea del Motherboards Project, che non può riassumersi in un mero progetto musicale o pittorico. Per comprendere l’essenza di questo lavoro sarà dunque necessario analizzare da vicino, e in un primo momento separatamente, i due differenti veicoli attraverso i quali l’idea si è pian piano costituita. Partiamo dunque dalla pittura e dalle rappresentazioni che le mie tele offrono.
Seppur in continuo cambiamento, attraverso mezzi e forme differenti, i miei quadri, dipinti su uno sfondo nero, rappresentano componenti elettroniche (perlopiù schede madre di computers) sulle quali si sviluppano gli scenari multiformi della nostra società (paesaggi metropolitani, realtà e mezzi di comunicazioni, città e luoghi quotidiani etc.). Il mondo che scaturisce da queste rappresentazioni è mobile e dinamico. Nei palazzi (dipinti attraverso l’utilizzo di colori forti e accesi) si intravede un movimento, che spesso scaturisce da vere e proprie torsioni, che gli stessi subiscono. Nella rappresentazione di questo universo si celano messaggi differenti, primo fra tutti l’importanza della potenza dell’informazione, protagonista indiscussa del mondo digitalizzato nel quale viviamo. Questa particolare rappresentazione del mondo riesce a crescere e svilupparsi attraverso un canale fondamentale del processo: la musica, dove la componente elettronica rappresenta il mezzo necessario e fondamentale. Musica e pittura si legano così in un processo inscindibile che le rende l’una parte integrante dell’altra, dando origine a una vera e propria fusione che sfocia nelle video istallazioni da me prodotte e proiettate durante le mie esibizioni dal vivo. In queste proiezioni vengono illustrati i processi che hanno accompagnato la costruzione stessa dell’opera d’arte, guardando al pubblico come ad un osservatore attento e partecipe. I sensi dello spettatore (quello visivo e quello uditivo) sono chiamati in causa, chiedendo ad essi una vera e propria partecipazione. Attraverso questo metodo la musica crea un legame inscindibile con il colore, che pian piano scende sulla tela. Vediamo così gli schizzi di acrilico cadere sulla tela per poi trasformarsi in macchia fino a costituire l’intero quadro. Il video, che è parte integrante dell’esibizione, costituisce la fase finale di questo processo artistico. Grazie a questo si assiste alla realizzazione di una vera e propria sinestesia, dove il suono si libera in vere e proprie visioni.
L’ideazione del progetto, che man a mano si è accresciuto negli anni, ha radici lontane, impossibili da riassumere. Se dovessimo tracciare le linee fondamentali di questo sviluppo potremmo riassumerle in tappe che hanno mutato ed arricchito il mio bagaglio culturale e le mie esperienze professionali. È sicuramente grazie alla mia curiosità e ai viaggi che ho fatto (nelle varie città europee) che la mia cultura si è accresciuta, venendo a contatto con realtà differenti, e con l’architettura e i musei di quei luoghi incontrati e vissuti: Londra, Berlino, Malta etc. ma è sicuramente Berlino, con il suo ambiente stimolante, che mi ha offerto una possibilità importantissima; poichè qui, nel 2010, ho inciso un demo (grazie alla collaborazione del musicista e produttore Berlinese Alan Vichi)..
Per quanto riguarda il genere musicale, non sussiste un vero e proprio filo conduttore, ma una sorta di ‘timbro’ peculiare. I brani, che appaiono differenti fra loro, si avvalgono di quest’impronta che li riconduce così alla stessa fonte.
L’arte visiva si avvale di opere di pittura originali, le quali hanno ottenuto un riconoscimento anche all’interno del panorama artistico emergente (grazie alla quotazione ricevuta da alcuni importanti Gallerie, dove i lavori sono stati esposti sia in mostre personali che in collettive).
La band registrerà il primo lavoro discografico fra novembre e dicembre 2013 per la casa discografica seahorse recordings con la produzione artistica di Paolo Messere. Seahorse recordings/new model label e distribuzione audioglobe.
Il Motherboards Project si è già esibito a Berlino, Malta, varie città e provincie italiane. Selezionato per Italia Wave Toscana, Rock Contest di Firenze e il Live performers meeting di Roma e Amsterdam: Attualmente in una residenza d'artista nel cuore di Bruxelles.
Motherboards Project - Open source
Music, Lyrics: Francesco Baiocchi (www.francescobaiocchi.com)
Artistic Production: Paolo Messere (www.seahorserecordings.com).
Alan Vichi (www.tonitedesco.com), Francesco Baiocchi.
Motherboards Project musicians:
Francesco Baiocchi: Vocals, guitars, electronics, synths, banjo, piano, electronic & acoustic drums. Stefano Forti: bass guitar, backing vocals. Fabio Contorni: acoustic & electronic drums.
Additional artists:
Consuelo Bambagioni: Lyrics on "Copenhagen".
Alan Vichi (Berliner musician & producer): Electronics, programmings, synths on "The milky way", "Right People", "Old Guitar", "modern times", "something like crazy". Marie Huttner: vocals on "right people". Natascha Gutschmidt: vocals on "old guitar". Marek Koch: bass guitar on "old guitar", "right people". Cristiano Bocci (italian musician & composer): "double bass, electronics, programmings on "something like crazy", "face watching", The milky way", right people". Fabrizio Nocci (musician & composer): intro on "post-war", outro on "Copenhagen" & " Nature". Marco Lo Muscio (international organist and composer): intro on "post war". Melinda Ligeti (Musician & composer from Belgrade): Violin, vocals, piano on "medicine", "something like crazy", "strange folk in a place". Norman Baiocchi ( Sètamùr, i virtuosi dal pianeta talento): Flugelhorn on "Blush". Alessia Piccinetti: Vocals on "all girls", "face watching". Matteo Dossena (Edith a.u.f.n.): synth on "something like crazy". Paolo Messere (Ulan Bator, Blessed Child Opera): Synth on "old guitar", "copenhagen", guitar on "the milky way". Daniele Ciaffarafà: Drum machine on “all girls”.
Sound engenieering: Alan Vichi, Matteo Dossena, Francesco Baiocchi, Paolo Messere.
Recorded between: Abbadia San Salvatore (SI) / Berlin / Pescia Romana, Montalto di Castro (VT).
Seahorse Recordings / New Model Label / Audioglobe
Lunatik Press Office
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L'articolo Biografia Motherboards Project di Motherboards Project è apparso su Rockit.it il 2017-12-11 15:58:03