Fuori piove, un pianoforte suona un’armonia malinconica in due tempi sulla quale si posa una voce femminile venuta dal passato, forse da un vecchio film oppure dai ricordi lontani del pianista stesso; questo il PRELUDE, anticipazione psicotica seguita dall’ingresso delle chitarre sporche e affilate di CIRCUS pt.1 successivamente sorrette da un basso pesante, batteria energica, e una voce che azzanna melodie anni ’50..
La terza traccia, REASON AND PRISON, eterno dualismo tra ragione e prigione, si apre con riff ansiogeni suonati all’unisono prima di esplodere in una ritmica isterica ben incastrata ad armonie che tendono ad evocare temi bandistici e un ritornello quasi strappato dalle colonne sonore di un film di Emir Kusturica.
Spesso la ripetitiva routine della vita di coppia può facilmente dar vita a pensieri pericolosi, DIM MEMORY, quarta traccia “danzante” dell’album, nonostante il suo andamento sensuale contaminato da un certo blues alla “Slow-hand”, racconta appunto la trasform…
COMMENTI