Massimo Cotto, giornalista musicale, conduttore radiofonico e autore di numerosi libri, è morto nella notte tra l'1 e il 2 agosto. Aveva 62 anni. A darne la notizia sono la moglie, che in mattinata ha pubblicato un post per ricordarlo, e Virgin Radio, emittente per cui Cotto lavorava da più di dieci anni e che ha voluto celebrarlo così: "Giornalista straordinario, scrittore, autore, attore di teatro sempre con la voglia di raccontare e (incantare) stupire chi aveva di fronte o all’ascolto". Tutto questo succede a distanza di pochi mesi della scomparsa di un'altra grande firma del giornalismo musicale italiano: Ernesto Assante.
Nato ad Asti nel 1962, Cotto si era avvicinato alla radio da ragazzo, dopo aver sentito per caso un disc jockey spiegare il testo di Thunder Road di Bruce Springsteen. Una vera e propria folgorazione, che lo portò a entrare in Rai nel 1983, quando aveva 21 anni. Da allora si è occupato di musica, e nello specifico di rock 'n' roll, in ogni maniera possibile: programmi radiofonici e televisivi, spettacoli, articoli di giornale e una enorme produzione letteraria, con numerose biografie di artisti che vanno da Guccini a Piero Pelù, da Patty Pravo a Ivano Fossati, oltre a libri-intervista, raccolte di aneddoti, commenti a testi di canzoni e quant'altro.
Ma è impossibile contenere in poche righe la grandezza del suo contributo alla causa musicale: Cotto era prima di ogni altra cosa un appassionato di musica come raramente se ne vedono in giro. Oltre al suo bisogno di raccontare le piccole e grandi storie delle leggende del rock, era facile vedere i suoi distintivi occhiali con la montatura rossa aggirarsi tra i concerti più disparati. Mancherà, adesso, non trovarli più.
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L'articolo Addio a Massimo Cotto, giornalista e speaker che ha raccontato il rock all'Italia di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-08-02 10:26:00
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