6 luglio 2011. Potrebbe essere questa una data cruciale nella storia del web in Italia. Quel giorno, infatti, entrerà in vigore una delibera di AGCOM - Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni che potrebbe cambiare il volto della comunicazione online. Il rischio è quello di un controllo arbitrario e pressoché totale sui siti, con l'aggiunta della possibilità da parte di AGCOM di costringere i provider a chiudere pagine considerate direttamente o indirettamente connesse a fenomeni di pirateria audiovisiva.
Nel nome del diritto d'autore, quindi, AGCOM mette uno stretto giro di vite all'essenza stessa di Internet, finora intesa come libera e democratica. Se l'azione di AGCOM fosse possibile solo dopo accertamenti e una sorta di "processo" in cui i gestori del sito accusato potessero difendersi, si tratterebbe di un percorso velleitario ma quanto meno sensato. Al momento, invece, l'autorità agirebbe senza interpellare i responsabili di una pagina, ordinandone la chiusura al provider. Solo in seguito i gestori potranno provare a far valere le proprie ragioni, ma la faccenda resterebbe complicata: se un utente caricasse su qualche sito (o aggregatore) un contenuto e quel contenuto venisse giudicato da AGCOM lesivo del diritto d'autore, non sarebbe il singolo utente a potersi difendere, ma il gestore del sito su cui quel contenuto è stato caricato. In sostanza, si taglierebbe alla base l'idea stessa di Internet come luogo libero e direttamente utilizzabile dai singoli.
Il concetto di chiusura senza contraddittorio, poi, evoca immediatamente la parola censura e in un panorama legistlativo-mediatico come quello italiano - di per sé distorto e piegato agli interessi di pochi (eufemismo) - il tutto prenderebbe colori ancora più inquietanti.
Al momento, la protesta è affidata a un gruppo di associazioni di consumatori, che sono state ricevute dal presidente di AGCOM Roberto Calabrò, dal quale hanno appreso che non esistono spazi di mediazione e che tra una settimana la delibera entrerà in vigore. Le previsioni dei consumatori parlano di una sorta di far west, con case discografiche e affini a fare la parte dei prepotenti di turno, pronti a indicare agli sceriffi chi può vivere e chi invece va punito.
Non è la prima volta che si parla in termini apocalittici di norme legislative legate al web. La sola speranza è che anche questa volta si tratti di proclami all'italiana, destinati ad affogare nelle contraddizioni e nell'incapacità da parte della politica di comprendere questo settore.
Per info:
espresso.repubblica.it/dettaglio/6-luglio-muore-il-web-italiano/2154694/15
punto-informatico.it/3200555/PI/Commenti/agcom-chiamavano-trinita.aspx
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L'articolo AGCOM ucciderà Internet in Italia? di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-06-28 00:00:00
COMMENTI (6)
con non poche analogie, in piccolo ed in peggio, con la Cina... La strada è quella già da tempo (youtu.be/0dr2fkGIFUk (no non è il video del Marra)) anche se ora è in chiaro e tra poco, formalizzata la beffa, che ci resta? Nel migliore dei casi la dittatura sul rullo del tribunale dell'Aia tra una ventina d'anni e nel frattempo in molti a cercare di orientarsi nella darknet?..
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...non basta tifare, bisogna fare come in Grecia, xchè tra poco (molto poco temo/spero) la Grecia saremo noi...
Vogliono metter(ci) un'altro bavaglio... ma non lo sanno che a furia di bavagli si rischia di soffocare qualcuno?! ma cosa più importante non sanno che quel qualcuno si dimenerà per salvarsi la vita?!
io sto abbastanza tranquillo, siamo in italia... Altrimenti sarà la prima volta che scenderò in piazza a spaccar tutto
Sembra davvero una cosa assurda.
Ovvio che avrebbero aspettato l'estate...
Ma non è tempo di ferie, è tempo di rivolta. Io tifo rivolta.