Si chiamaAudacia Innovations e ha l’obiettivo di dare una mano ad artisti ed etichette che vogliano aumentare il proprio pubblico grazie all’analisi dei big data e all’intelligenza artificiale.
A fondarla sono stati uomini e donne che negli anni hanno avuto ruoli di primo piano nel mondo discografico e nell’industria musicale, come Luca Stante, già Country Manager di Ingrooves, fondatore per l’Italia di Believe (e Tunecore) e Managing Director per 15 anni e Marketing Manager di Warner. Con lui Roberta Onorato e Carla Aliffi, il team è un mix di discografici e ingegneri informatici. Audacia offre servizi di consulenza data driven e AI per artisti emergenti. Tre le linee d’intervento.
Stargate è il servizio gratuito della start up, grazie a cui gli utenti potranno essere messi in contatto con professionisti del settore, manager discografici ed editori, attraverso la propria dashboard digitale.
Growth è un servizio a pagamento che fornisce agli artisti emergenti suggerimenti e strategie per accelerare la proprie carriere e a quelli più “avanti” nel proprio percorso un programma di coaching per utilizzare meglio i social, sapere leggere e interpretare i propri numeri e “reagire tempestivamente nelle fasi critiche”.
Infine la sezione Scouting, che si propone di segnalare agli A&R delle etichette artisti con probabilità di successo (sulla base di dati e strumenti informatici).
Queste sono le attività principali di Audacia, che racconterà a tutti gli interessati in un webinar in calendario per il 3 febbraio alle ore 16 (qua c’è già un link per partecipare, è aperto a tutti). Nell’incontro la start up descriverà i propri servizi e cosa può fare per gli artisti per la propria promozione e per migliorare la propria carriera. Di seguito, la nostra intervista con il Ceo di Audacia Luca Stante.
Perché il nome Audacia?
Il nome Audacia si riferisce agli artisti, che oggi possono e devono essere audaci nel perseguimento dei loro obiettivi artistici. È un dato di fatto che l’avvento dello streaming e dei social ha reso possibile un ricambio di artisti incredibile, una creatività immensa. Infatti la maggior parte degli artisti in classifica in tutti i generi musicali non esisteva 5-10 anni fa. Nello scenario attuale, gli artisti più audaci sono spesso premiati dai risultati e noi vogliamo aiutare gli artisti ad essere più audaci! Non c’è più bisogno come accadeva nel mercato di 20 anni fa di copiare qualcun altro. Ogni artista può essere sé stesso, può sfruttare la propria unicità come punto di forza. L’unica criticità è che i media che hanno dato agli artisti la possibilità di emergere ed essere più autonomi nella promozione e cioè i media digitali, sono allo stesso tempo estremamente innovativi e continuamente in evoluzione. Inoltre sono anche molto diversi tra di loro: YouTube ad esempio è totalmente diverso da Spotify come TikTok è completamente un’altra cosa rispetto ad Instagram. Un’agenzia come Audacia fa il lavoro sporco, quello di ricerca ed aggiornamento continuo, per indirizzarti bene e non perdere tempo.
Quanto è diffusa l'AI in musica oggi?
Vorrei distinguere tra il Machine Learning usato per la creatività e l’AI usato per supportare decisioni marketing. Quando l’AI viene usata per sostituire autori ed artisti, ovviamente vengono coinvolte questioni relative al diritto d’autore ed alla performance che sono alla base del nostro settore. Gli artisti e gli autori fondano sul diritto d’autore e sui diritti connessi la loro professionalità e la sostenibilità delle loro carriere. Invece l’Intelligenza Artificiale utilizzata per aiutare gli artisti a conoscere meglio i loro fan e ad essere costantemente consapevoli del sentiment attorno alla loro musica è un valido supporto ed oggi consente di mettere a disposizione di artisti emergenti, strumenti che finora erano riservati solo ad artisti con popolarità e mezzi finanziari molto elevati. Grazie agli strumenti di AI utilizzati da Audacia, oggi tutti gli artisti hanno la possibilità di agire in maniera professionale e possono competere ad armi pari con chi ha a disposizione grandi risorse finanziarie.
Perché l'AI non va demonizzata secondo voi?
Credo che l’industria abbia imparato la lezione: quando demonizzarono Internet, persero quote di mercato, soldi e personale. Solo quando impararono a proprie spese che l’innovazione non poteva essere combattuta, cominciarono a studiare modelli di business sostenibili finchè lo streaming ed i social media consentirono di invertire la tendenza ed oggi il fatturato dell’industria discografica ha superato i livelli dei primi anni 2000. Allo stesso modo, demonizzare l’AI non ha senso perchè l’AI è già una realtà. Ha molto più senso considerarla al servizio della persona e sforzarsi di trovare gli utilizzi che a favore delle esigenze degli artisti, dei produttori e degli appassionati di musica.
Quali sono le nuove figure professionali fondamentali nella musica? Le avete implementate nel vostro team?
Ottima domanda. Ovviamente dipende dall’ambito di competenze. Nel nostro caso ad esempio il team di Audacia è un mix di discografici e discografiche con grande esperienza nel lanciare e promuovere artisti indipendenti sui canali digitali da una parte ed esperte/i di analisi dati ed intelligenza artificiale dall’altra. Queste figure sono a mio avviso fondamentali nella musica oggi e credo che dall’interazione tra queste due tipologie apparentemente lontane di figure e dalla continua ricerca a favore di artisti ed etichette si possa avere un impatto positivo nel mondo. Le informazioni che abbiamo sono preziose, non erano disponibili fino a pochissimo tempo fa ed intendiamo condividerle con artisti, manager e discografici per aiutarli nel loro percorso artistico.
Come si usa bene l'AI nell'arte oggi?
Per quanto riguarda il lato promozionale, che è l’ambito di nostra competenza, i dati e l’AI ci aiutano ad accompagnare l’artista nel suo percorso artistico per realizzare sé stesso. Nei miei 25 anni di carriera in aziende major (Warner e Universal) ed indipendenti (Believe), ho visto tantissimi artisti, alcuni ce l’hanno fatta in poco tempo, altri mai, alcuni sono esplosi e decaduti poco dopo, altri sono rimasti per anni ed anni, altri ancora sono rimasti riservati ad un pubblico di nicchia ma fedelissimo. Mi sento molto vicino a tutti gli artisti nel loro percorso, credo che tutti abbiano qualcosa da dire ed ammiro chi se ne frega del giudizio degli altri e delle strategie di marketing calate dall’alto. L’AI, se utilizzata con competenza, può aiutare a capire se la tua musica sta piacendo al tuo pubblico o anche a sapere perchè altri artisti stanno andando meglio di te. Pensando ad artisti che lottano per ottenere un posto nel mondo, possiamo aiutarli a raggiungere certi livelli di popolarità oltre i quali si avvia un circolo virtuoso di playlist, concerti e futuro! Lo stiamo già facendo da due anni con risultati gratificanti per tutti.
In cosa consiste il vostro lavoro e a chi vi rivolgete?
Audacia si rivolge ad artisti, case discografiche e manager. Il nostro scopo è prenderci cura dell’artista mediante uno studio continuo delle sue attività e dei suoi risultati in modo da affiancarlo e coadiuvarlo nel raggiungimento dei suoi obiettivi di carriera artistica. Il primo consiglio che diamo agli artisti è quello di essere sempre autentici. Secondo me una delle maggiori cause di insuccesso degli artisti non è la mancanza di creatività ma è la rinuncia all’autenticità nel nome degli stereotipi del marketing. Noi cerchiamo di insegnare agli artisti ad essere sempre autentici e comunicare i loro valori in maniera del tutto personale. Subito dopo l’autenticità, un altro aspetto che cerchiamo di sostenere sempre con l’artista è la coerenza con sé stessi. Ho visto troppi artisti rinunciare alla coerenza con lo scopo di passare dalla nicchia al mainstream e trovarsi un una situazione in cui hanno perso i loro primi fan che si sono sentiti traditi ed allo stesso tempo non hanno raggiunto i nuovi fan mainstream. Autenticità e coerenza sono quindi i valori attorno ai quali accompagniamo gli artisti nell’affermazione della loro arte presso il loro specifico pubblico, in maniera del tutto personale. Inoltre per gli artisti che ne fanno richiesta possiamo aiutarli e contattare altri artisti con cui avviare collaborazioni, trovare un’etichetta che creda in loro, un distributore che non si limiti a caricare le loro creazioni artistiche sugli store digitali e aspettare che succeda qualcosa.
Quale deve essere l'obiettivo di una label oggi?
Parliamo soprattutto di label indipendenti. Una label oggi dovrebbe essere un punto di riferimento per un determinato genere musicale. Per diventarlo deve essere coerente in tutto, nei valori, nel branding, nel merchandising e sopratutto negli artisti che firma. Agli artisti deve fornire supporto finanziario, di know how e di conoscenze. Non tutte le label hanno il coraggio di costruirsi un’identità forte. Anche le etichette, come gli artisti, spesso cadono vittima di stereotipi o di miraggi di veloci guadagni, pertanto non generano credibilità e fedeltà. Noi aiutiamo le etichette a scoprire i propri valori ed a costruire su di essi il proprio futuro.
Perché il catalogo è così importante?
Il catalogo è l’anima di una label. Più ampio e di qualità è il catalogo di una label e maggiormente potrà investire sulle novità. Ancora oggi per me è assurdo che la maggior parte delle etichette si limiti a distribuire il proprio catalogo sugli store digitali e lo lasci lì senza attuare strategie dedicate. La valorizzazione del catalogo è uno dei nostri punti di forza. A partire dagli appassionati dello specifico genere e dalle loro precise preferenze, che indaghiamo tramite ricerche su molteplici piattaforme, impostiamo strategie di promozione del catalogo su tutte le piattaforme più importanti, soprattutto Spotify, YouTube, Instagram e TikTok.
Cosa succederà durante i vostri webinar?
Il 3 febbraio mostreremo il funzionamento di Audacia. Come abbiamo creato una struttura in grado di creare empatia con l’artista, degli strumenti che utilizzano i numeri e l’intelligenza artificiale in maniera professionale e matura, cioè rispettando i valori di autenticità e coerenza che dovrebbero sempre caratterizzare ogni singolo artista nella sua unicità. Io ed alcuni miei collaboratori, specializzati per canale (Spotify, TikTok, YouTube, etc.) mostreremo il nostro metodo di lavoro, inoltre ci saranno degli ospiti, ad esempio Ada/Warner come distributore e Simona Molinari come artista cliente. Saremo aperti a domande e dubbi ed inviteremo gli artisti e provare gratuitamente il nostro servizio. Dopo di questo, vorrei organizzare un webinar ogni tre mesi circa, per raccontare gli aggiornamenti al nostro servizio e qualche storia di successo.
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L'articolo Audacia Innovations, come dati e AI possono aiutare artisti ed etichette di Redazione è apparso su Rockit.it il 2025-01-21 17:27:00
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