Il Bollettino di venerdì 10 giugno

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #23
Il Bollettino della settimana #23

Dall'Odissea personale di Manuel Agnelli alla fulminante storia d'amore di Frah Quintale, dal dancefloor universale di Whitemary (nostro disco della settimana) alle barre di Guido Cagiva, passando per Ginevra Nervi, Immanuel Casto, Almamegretta e Calibro 35. E poi ancora cmqmartina, Jake La Furia, Giumo, Bartolini, Management e moltissimo altro nel nostro bollettino del venerdì!

Frah Quintale – Storia breve

Una storia d'amore in 4 atti, 4 momenti clou narrati dalla voce sinuosa di Frah Quintale. Storia breve passa dal colpo di fulmine all'accettazione di una inevitabile fine, con in mezzo tanto i momenti felici come quelli più turbolenti, guidati da un pop luminoso con echi nu soul.

Ginevra Nervi – The Disorder of Appearances

Ginevra Nervi sviscera le complessità del suono con occhio chirurgico, si addentra tanto in cupissime nebbie industrial quanto in sospese ambient, come a cercare di portare quanta più entropia possibile nella propria musica senza disgregarla.

Giumo – Volume II

Giumo riprende il discorso esattamente da dove lo aveva lasciato: Volume II è il seguito ideale del suo disco d'esordio, in cui brucia una sguaiata emotività su strumentali abrasive e disturbate, come una terapia d'urto per sconfiggere i pensieri peggiori che ci tormentano.

Guido Cagiva – Mito

In copertina come Akira, Guido Cagiva ci porta nel suo lungo percorso fino a oggi, dai sogni impossibili di un bambino allo scontro duro con la realtà, tra ingiustizie e una incontentibile fame di rivalsa: Mito, per celebrare i sacrifici compiuti lungo la strada, attraverso un rap variegato e freschissimo.

Manuel Agnelli – Proci

Manuel Agnelli canta rabbioso per portarci nella propria Odissea dello squallore. Proci è lo sfogo esplicito di un atipico Ulisse, un brano che mischia graffi punk con melodie baroccheggianti, il tutto condotto da un pianoforte che diventa ritmo, armonia e rumore.

Marquis – Il pasto nudo

La tavola imbandita da Marquis vede le voci di tanti ospiti – tra cui cmqmartina, Germanò, Galea e molti altri – che si sovrappongono, in un irresistibile mix di elettronica, funky e cantautorato: Il pasto nudo è una cena in cui è impossibile stare fermi.

Tersø – Montagne

In perfetto equilibrio tra la purezza della natura incontaminata e i fruscii digitali di una metropoli opprimente, la voce glaciale dei Tersø ci porta su candide vette pop: Montagne maestose, da cui guardare da lontano il caos della città e cambiare prospettiva sul proprio presente.

Disco della settimana: Whitemary – Radio Whitemary

La musica di Whitemary è uno sbrocco educato in un terremoto techno, e a sbroccare siamo pure noi che l’ascoltiamo, nel delirio provocato dalla violenza dei bassi. Radio Whitemary fa risuonare criptici versi in un dancefloor universale, dove celebrare il rito collettivo del ballo sfrenato.

Dischi

Aa. Vv. – Paisa Got Soul: Compilation curata dal dj/producer David Nerattini, con molte gemme della produzione "yacht rock" italiana pubblicate tra la fine degli anni '70 e la metà degli '80.

Alessandro Baris – Sintesi: L'esordio del polistrumentista Alessandro Baris è disco di introspezione elettronica fatto di ambienti sonori dettagliati e suggestivi.

Almamegretta – Senghe: Il muro sonoro degli Almamegretta trova nelle fessure lo spazio necessario per essere scosso da echi dub, fino a illuminarsi di speranza.

Bartolini – Bart forever: L'adolescenza di Bartolini risplende di nuovo tra britpop, indierock e new wave, in cui si svela un universo intimo dove ritrovare un equilibrio troppo fragile perché rimanga intatto.

Calibro 35 – Scacco al maestro Vol. 1: Primo di due volumi interamente dedicati al genio di Morricone, dove il quintetto reinterpreta alcuni classici delle sue colonne sonore.

Do Your Thang – Gang Theory: Il collettivo romano riunisce i suoi 11 per la prima volta in un intero album, come manifesto condiviso del loro rap multiforme.

Federico Secondomè – Male davvero: Un viaggio attraverso i sensi di colpa che affliggono il cantautore veronese, partito da una rottura di una lunga relazione e verso il salto nel buio dell'età adulta.

Funk Rimini – Odeon: Il funk straripante della band romagnola si lascia pervadere da contaminazioni elettroniche, aprendo il ventaglio delle possibilità verso un universo inesplorato.

Immanuel Casto – Malcostume: Il ritorno del casto divo ci rigetta nei suoi scenari erotici e dissacranti al tempo stesso, per raccontare le disavventure sociali del nostro tempo.

Management – Ansia capitale: Il ritorno del Management 10 anni combatte una società atrofizzata da produttività e consumismo con un cantautorato dove l'ansia di provincia diventa un'arma preziosa. 

Mancha – Pamparam: La metafora di una vita carica di groove, piena di ritmo e di emozioni, in cui pulsa prepotente l’esigenza di riappropriarsi della propria vita.

Sandri – Opet: Una finestra intima e sentimentale su una provincia incantata, un microcosmo dove nascono e vengono raccontate storie, incontri e sguardi.

Spika – Eyes on me: Spika racconta la sua quotidianità con un rap puro, contemporaneo ma morbido, con testi consapevoli e intimisti, atmosfere notturne e sfumature soul.

Singoli

Checco Curci – Wind Day: Il cantautore pugliese si presenta con un raffinato singolo di ispirazione "battiatiana" ambientato a Taranto, per ribadire il no a chi vorrebbe continuare a barattare salute e lavoro. 

cmqmartina – Ambigua: La cantautrice monzese ritorna nella dimensione in cui la conosciamo meglio, con un singolone da dancefloor con cassa in quattro e melodia ipnotica.

Esposito – Blu elettrico: Esposito racconta un percorso tortuoso, un dialogo con se stessi che porta ad abbandonare una vecchia versione di sé per evolvere in qualcosa di nuovo.

Gaudiano – 100 kg di piume: Una sfida continua fatta di lampi di consapevolezza, dove i sentimenti si intrecciano stretti su un groove funk dal sapore anni '80.

Ginevra – Anarchici: Ginevra ci invita a rimanere fedeli a noi stessi, ai nostri valori, ai nostri sogni e al nostro cuore, con un singolo che sembra diventare manifesto di libertà.

Hal Quarier – 4ever Young: Il musicista napoletano riprende l'iconico degli Alphaville per celebrare il saper mordere la vita, a prescindere dall'età anagrafica.

Jake La Furia, Paky, 8blevrai – L'amore e la violenza: Jake La Furia anticipa il suo prossimo album con un singolo crudo e autobiografico, in cui trovano spazio anche i giovanissimi Paky e 8blevrai.

Lo Straniero – Animale guida: Con un sound fra il ruvido e il velluto si incontrano un'anima acustica con una elettronica, per una canzone prima sinistra e introversa poi dolce e bucolica.

Malavedo – Giunone: Chitarre dreamy e un groove magnetico accompagnano la narrazione di un incontro fatale per il cuore, che si accende in un ritornello travolgente.

Marsilio – Dall'altra parte: La vera storia di un migrante in fuga dalla Bielorussia alla Polonia, che dopo mille ostacoli riesce a essere salvato da un gesto spassionato di umanità.

Maseeni – Sei una canzone: Maseeni si imbarca in un viaggio psichedelico alla ricerca della risoluzione dell’essere, per affogare i silenzi del vuoto in un abbraccio stretto.

Montecreesto – Bene così: Montecreesto si serve di una storia d'amore incompiuta per fotografare uno spaccato sociale del sud Italia, il tutto in un singolo rallentato dalle forti influenze macmilleriane.

Nicole Bullet – Festa: La festa di Nicole Bullet è una ferita aperta, una cerniera che si apre mostrando un passato che si credeva erroneamente chiuso e lontano e che invece si scopre vivido e pulsante.

Piqued Jacks – Sunflower: Indie rock solido ed essenziale, che vuol trascinare tutti verso la pace interiore e la tranquillità di chi è felice delle proprie scelte.

Pit – Indelebile: Pit metabolizza una delusione fortissima con un brano che ribalta l'estetica delle sonorità estive, inserendoci tutta la sofferenza di un'amicizia lacerata nel profondo.

Selflore, Tana Combinaguai – Gent: Il rock rock gonfio di distorsioni e riverberi dei Selflore finisce tra le pietre di Gent, con la voce di Tana Combinaguai ad ammorbidirne gli spigoli più duri.

Svd – Martina: Una storia turbolenta, un rapporto che passa da cento a zero e lascia tanto dolore, dove la fine è una necessità liberatoria, ma non per questo fa meno male.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 10 giugno di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-06-10 10:30:00

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