Lotta serrata questo venerdì per il titolo di disco della settimana: tra i giovani nuovi rapper di casa Machete, il debutto (e che debutto) di Blanco, le sonorità etno funk di Jolly Mare, il pungente cantautorato di Lorenzo Kruger e molti altri, alla fine a spuntarla è la bresciana Julia Bardo, che ha fatto di Manchester il suo trampolino di lancio e il cui primo album solista è un'opera profonda, intima ed elegante. Ma non è tutto qui: dal nuovo singolo di Matilde Davoli ai Les Enfants e il loro Brilla, dal feat tra Beba e Willie Peyote alle penetranti atmosfere di LNDFK, ecco tutto il meglio della musica di questa settimana.
Blanco – Blu celeste
Un disco a metà tra un libro di preghiere laiche e un urlo liberatorio a squarciagola. Blu celeste, come il cielo a cui aspirare e il mare in cui veniamo trascinati in fondo. In mezzo lui, Blanco, che al primo vero banco di prova mostra che dietro quel ragazzino di appena 17 anni si cela molto di più.
Epoque – Cliché
L'afrotrap multilingue di Epoque si impreziosisce di un nuovo tassello, ispirato da un episodio di discriminazione che la cantante torinese ha vissuto sulla propria pelle ai tempi della scuola. E che, ha distanza di anni, continua a rimanere una ferita che non si ricuce.
Jolly Mare – Epsilon
Un viaggio sulle consuete coordinate del funk e della disco, che parte dal Salento, passa per le fascinazioni del Medioriente, il caos dei mercati nordafricani e vola fino ai Tropici: Epsilon di Jolly Mare è un disco spinto da un groove multietnico avvolgente e psichedelico, quasi come una sorta di Battiato dance.
LNDFK, Pink Siifu – How Do We Know We're Alive
Spiritati e angoscianti synth da film horror danno un tocco di inquietudine al nevrotico arrangiamento jazzy del nuovo singolo di LNDFK, fino a farci cadere totalmente vittima di un indecifrabile incantesimo guidato da un basso maestoso. Come sappiamo che siamo vivi? Quando canzoni come queste ci scuotono l'animo.
Lorenzo Kruger – Singolarità
Il paradosso di vivere l'unicità come omologazione: Lorenzo Kruger, con la sua consueta prospettiva pungente, osserva le contraddizioni con cui ci scontriamo quotidianamente. Immagini lucide e ironiche, con vaghi richiami alle atmosfere dei Lambchop e i piedi ben saldi nella contemporaneità.
Matilde Davoli – Sine
Elettronica soffusa e dalle pieghe psichedeliche, il nuovo singolo di Matilde Davoli unisce una ritmica a singhiozzo con atmosfere oniriche e luccicanti, che ci proiettano in una sorta di prato fiorito brulicante di vita e di colori vividi.
Vale LP – Lo so che lo sai
Una sorta di ninna nanna disturbata che si appoggia su una frase ripetuta come un mantra, fino a sfaldarsi nel finale con un cambio di beat imprevedibile: Vale LP affoga le sue trame urban in una produzione esaltante, fino a trascinarci in una cupa spirale di sfilacciato r'n'b.
Disco della settimana: Julia Bardo – Bauhaus, L'appartamento
Julia Bardo affronta il complesso universo delle relazioni umane, di solitudine e separazione, ma anche d’amore nel senso più profondo del termine, in 10 canzoni intime ed eleganti, dove sentimenti e confessioni personali che aprono l’anima di chi ascolta e ha voglia di capire.
Dischi
Machete – Cantera Machete, Vol. I: I giovani talenti di casa Machete fanno il loro debutto sulla scena, con 11 tracce che sembrano dimostrare che il futuro del rap è già qui.
Erica Mou – Nature: Nei processi del mondo animale e naturale, Erica Mou trova una chiave per capire gli esseri umani e la complessità della loro psiche, declinandola in un album denso ed essenziale.
Les Enfants – Brilla: L'esplosione di colori, di synth e di riverberi della band milanese si specchia nella luce del suo titolo: indie pop rassicurante e caleidoscopico, in cui anche le nostre debolezze più recondite trovano il modo di splendere.
Sblanc & Clubsmokas – Apeiron: I producer bolognesi si uniscono alla supervoce della italocubana Sblanc, in un ep r'n'b sinuoso e tormentato.
Singoli
Anna Soares – Witch lust: Facendo oscillare la sua voce tra francese e inglese, Anna Soares ci trascina in un perverso gioco sessuale, predatorio e tribale, tanto affascinante quanto pericoloso.
Beba ft. Willie Peyote – Meno male: Beba fotografa quel delicato momento di indecisione tra la paura e la necessità di lasciare andare una persona cara. Con lei, Willie Peyote in veste dell'altro protagonista della relazione.
Bolo Mai – Ma femme: Bolo Mai si trova a seguire la sua "femme" in un racconto notturno al chiaro di luna, con cantautorato e urban che si fondono in un malinconico mix.
Deleted Soul – Diamond: Delicata ballad elettronica tra la ricerca spasmodica della ricchezza e del successo da parte dell'uomo (il diamante del titolo) e la purezza della natura.
Kick – Sirens Never Sleep: Lo sweet noise dei Kick ondeggia tra post punk e new wave, in un singolo avvolto da un alone di mistero (parte del testo è cantata in una lingua sconosciuta), nascondendo le rocce contro cui rischiamo di scontrarci.
La Belle Epoque – Tutto quello che saremo: La Belle Epoque ritorna dopo qualche anno di silenzio con una nuova maturità sonora, mettendo da parte le distorsioni per lasciare spazio ad un dialogo incalzante tra sezione ritmica e tastiere.
Mboss – JMBLC: Acronimo dell'espressione francese "Je m'en bats les couilles" ("Me ne sbatto le palle"), JMBLC è il nuovo, duro capitolo in cui Mboss racconta ciò che vive nel suo quotidiano, con sincerità e dolore.
Lovi – Kevlar: Al di là degli interrogativi, dei rancori, della mancanza, del dolore dopo la fine di una relazione, Lovi scopre che esiste una parte di sé che non si spezza. Un appiglio a cui aggrapparsi per risollevarsi e andare avanti.
Rigolò – Leaving the cockpit: Le nervose e oblique atmosfere dei Rigolò ci accompagnano in quel senso di smarrimento di chi trova nella società un limite ai propri desideri, come abbandonati in un insostenibile vuoto.
Roberto Casanovi – Fuori di qua: Una dolce ballad gonfia di riverberi, in cui è centrale l’autoanalisi e il prendere fiato, guardandosi alle spalle per capire meglio la propria direzione.
Season – Den: Un brano sulla rinascita, sulla voglia di uscire dalla propria tana per provare a fare i conti nel miglior modo possibile con il mondo fuori.
Sebaa – Happy gospel: Sebaa, vent'anni o poco più, ma tecnica e talento da vendere: il suo Happy gospel concentra in meno di 2 minuti tutto il suo frenetico mondo, fino a farlo svanire in un inaspettato finale al rallentatore.
Senna – Matematica: Intro intimo cantato a cappella, da cui parte poi un soffice arrangiamento di synth e batteria. Un fragile castello di carte, destinato a crollare e su cui non resta che provare a costruirne un altro per andare avanti.
The Ghibertins – My First Day On Earth: L'inizio del futuro concept album della band milanese comincia con un singolo confortante all'apparenza, salvo poi venire sconquassato da una scarica di elettronica al momento della sua venuta al mondo.
Zerella – Se Dio vuole: Un inno alla speranza sussurrato, cantato o urlato per arrivare dall'altra parte armati solo di coraggio e di un dolore che la distanza non allontana.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 10 settembre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2021-09-10 10:30:00
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