Paky fa il suo debutto con una cruda fotografia della sua vita circondata da un alone di morte, Ulisse Schiavo brilla in tutta la sua raffinatezza con Precious Silver Grace, nostro disco della settimana, Her Skin affronta le ansie del quotidiano con un pop terapeutico e Deriansky esplode di rabbia per uscire dalla gabbia mentale in cui si stava chiudendo. E ancora l'esordio di Marco Fracasia, il ritorno di Gobbi, Hu, Giallorenzo, Claudym, Voina, Psicologi e moltissimi altri nel nostro bollettino del venerdì.
Alek Hidell – R
Un anno dopo il devastante viaggio emotivo di Ravot, Alek Hidell parte dalle immagini raccolte durante la realizzazione del disco per farne una versione istintiva e animalesca, guidata dall'improvvisazione, riuscendo a unire sonorità tenebrose e ansiogene con visioni celestiali:
Deriansky, Altea, Goedi, Michael Mills – Basilico
Deriansky fa il suo ritorno a gamba tesa per spezzare le sbarre della prigione in cui era rinchiusa la sua psiche. Basilico si muove su rime serrate e rabbiose, a cui fa da contrasto la voce sussurrata di Altea nel ritornello, esplodendo in un brutale sfogo che fa da antidoto all'isolamento.
Diora Madama – Bitter
Pensato come primo capitolo di una trilogia sui disturbi sociali e della personalità, Bitter parte dal concetto di positività tossica, qua esasperato dall'arrangiamento ballabile e da una melodia ipnotica, per rivendicare la possibilità di stare male senza per forza doversi nascondere dietro un sorriso.
Giallorenzo – Provarci
Provarci, come nel cercare di incastrarsi dentro una storia d'amore che si trascina senza più aver nulla da chiedere, in cui si specchiano le incertezze di una generazione di adolescenti fuori tempo massimo. Così fanno il loro ritorno i Giallorenzo, cantando con rassegnazione la precarietà scivolosa del presente sopra una grigia pioggia punk.
Her Skin – Confident
Immagini di una quotidianità paralizzata, in cui ci si sente di arretrare di un passo ogni giorno che passa, si succedono in un pop primaverile che vuole ribaltare questo blocco. Confident è la terapia di Her Skin di fronte alle pressioni che la circondano, fino a ritrovare quella fiducia che serviva per riprendere fiato.
Marco Fracasia – Adesso torni a casa
Sin dal suo debutto Marco Fracasia racconta la sua necessità di rifugiarsi in un luogo sicuro, per riprendere fiato di fronte all'assillante paura di fallire e alla sindrome dell'impostore che gli avvelena i pensieri: Adesso torni a casa unisce i crescendo elettronici degli LCD Soundsystem con visioni eteree e sognanti, appoggiandosi saldamente su arrangiamenti ricchi di synth e di chitarre acustiche.
Paky – Salvatore
In un corposo disco di 17 tracce e ricco di feat – da Mahmood a Guè – Paky alterna banger goliardici a racconti schietti e claustrofobici della propria vita, dove la morte diventa un pensiero costante che non lascia scampo, mentre si cerca un modo per salvarsi di fronte allo schifo in cui si è immersi.
Disco della settimana: Ulisse Schiavo – Precious Silver Grace
Ulisse Schiavo sporca il pop contemporaneo più riconoscibile per portarlo in un porto meno sicuro: Precious Silver Grace è un prezioso disco disomogeneo, ruvido e affascinante, caratterizzato da turbe indie rock, raffinati incastri elettronici, carezze acustiche e una voce straordinaria a guidare il tutto.
Dischi
Baltimora – Marecittà: Il vincitore dell'ultima edizione di X Factor si presenta con un ep di 7 tracce pop accarezzate da soul e malinconia, per dare forma al suo mondo interiore.
Country Feedback – Intermission: Antonio Tortorello unisce tutte le sue disparate influenze, tra un cantato alla Frank Black dei Pixies, oblique e cupe ritmiche new wave e contaminazioni dall'hip hop più ricercato in un disco schizofrenico e disturbato.
Diana Tejera – Libre: La celebrazione dei 20 anni di carriera di Diana Tejera si compie in un disco trilingue in continuo mutamento tra leggiadri arrangiamenti pop, sonorità tendenti al rock e richiami al folk e alla tradizione.
Earthset – Bound: Un flusso di musica registrato in presa diretta, ricco di sfumature cupe, arpeggi metallici, distorsioni e assalti noise di oscuro romanticismo.
Flaza – 13: La giovanissima musicista romana, dietro l’importanza cabalistica del numero 13, celebra l’infanzia e la prima giovinezza attraverso melodie imparate dalla trap che si snodano come in un diario personale.
Francesca Moretti – Buio dentro: Il cantautorato acustico dal gusto pop di Francesca Moretti volteggia in 5 brani leggeri e delicati, impreziositi da un alone di malinconia.
Fulminacci – Tante care cose e altri successi: Nuova versione dell'ultimo album di Fulminacci con l'aggiunta di 4 tracce, tra cui l'ultimo singolo Chitarre blu e il feat con Willie Peyote in Aglio e olio.
Hu – Numeri primi: Il primo album di Hu unisce la sua eccezionale voce con un'elettronica variegata, sospesa tra l'euforia del clubbing e la dolcezza del pop più intimo.
Il corpo docenti – Un posto sicuro: Dall’impotenza, dalla sfiducia e dalla disillusione di questi due anni prende forma il secondo album del trio milanese, che con il suo rock introspettivo cerca di costruire un rifugio dove trovare la pace.
Lo straniero, Micle B – Questi giorni: Il ritorno della collaborazione tra Lo straniero e Micle B è un disco di puro hip hop, che si spinge su sfumature neo soul e jazz per un risultato dai tratti chill ma carico di energia.
Saera – Saera: La cantautrice romana mescola sonorità r’n’b a influenze più pop trascinandoci dentro atmosfere chill e avvolgenti con la sua voce ammaliante per raccontarci la fine dell’adolescenza, relazioni tossiche e nuove malinconie estive.
Tommaso La Notte – Pop notturno: Il rifugio del giovane cantautore pugliese è proprio quella notte che si porta nel nome, dove lascia sfogare i suoi pensieri sotto forma di solitarie melodie pop.
Singoli
Ardecore – Er zagrifizzio d'Abbramo: Ispirandosi a tre sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli, gli Ardecore danno la loro consueta rilettura stravolta della tradizione romanesca in un mix di punk, folk e jazz.
Boriani – Alla fine: Una ballad dalle sfumature pop, dove nostalgia e modernità si fondono tra la melodia malinconica di un pianoforte e i suoni scoppiettanti di un synth.
Bouganville – Non è cosa: L’esilio autoimposto di una persona che guarda il mondo dal balcone della sua camera si colora di chitarre distorte, oscillatori e bpm elevati, lasciando con il fiato sospeso dall'inizio alla fine.
Carlo Corallo, Murubutu – Storia di Antonio: Un sentito omaggio a Antonio Ligabue, la cui travagliata vita viene raccontata con intensità e forte coinvolgimento emotivo da Carlo Corallo e Murubutu.
Cimini – Limone: Una storia d’amore che culmina in un bacio appassionato dal sapore dolciastro, con la speranza di trovare una nuova luce nella confusione.
Claudym – Come: La voce cristallina e ipnotica di Claudym racconta quella sensazione di smarrimento che si prova quando si perde la testa per qualcuno, con strofe lente e quasi cullanti che si contrappongono a un grintoso ritornello.
Egreen, Davide Shorty – Il mare: Bonus track del suo ultimo album Nicolas, Il mare è una dedica da parte di Egreen a chi, come lui, lotta per la sopravvivenza da una vita.
Fabiola – Km36: Il nuovo singolo di Fabiola racconta la rivalsa e la vittoria dopo il superamento di un momento buio, come un allegro inno di rivincita r'n'b contro un male che ora appare lontano e marginale.
Fast Animals and Slow Kids – Vita sperduta: Un brano minimale pensato per infuocarsi dal vivo, dove le immagini di una vita ingarbugliata su sé stessa cercano di ritrovare un ordine sensato.
Flaminia – Anversa: La sete di libertà che si ha quando ci si rende conto di essere incastrati in una situazione soffocante esplode su una strumentale pulsante, che cerca di abbattere le parete claustrofobiche che ci circondano.
Franek Windy – Diciannove: Franek parte dichiaratamente dalla pandemia per ampliare il discorso, diventando uno sfogo per tutte ciò di cui non riusciamo a capacitarci.
Galeffi – Appassire: Galeffi ci accoglie con grazia nel suo nuovo mondo con un brano tra la leggerezza dell'itpop, la canzone d'autore e un arrangiamento drammatico ricco di archi.
Gobbi – Una tenda: Il ritorno di Gobbi parte da una dolce ballata d'autore, dove l'unica soluzione al bisogno di certezze perse nelle città immobilizzate di questi anni diventa l'amore.
Goldreick – Casa: Con la produzione di GIUMO, il debutto solista di Goldreick è un’amara dedica alle proprie origini che si sintetizza in un verso sofferente: “Se lasci il paese il paese ti lascia”.
Grigio Scarlatto – Botias: Un alt rock dilatato da primi anni '90 che parte da un mondo subacqueo e alieno, finendo per gettare uno sguardo penetrante sul nostro presente.
I'm Not a Blonde – Speak Loud: Il nuovo singolo delle I'm Not a Blonde è l’esplosione di una vitalità ritrovata e rinnovata che si muove in un intreccio di synth dream pop e chitarre gentili.
Kabo – Spettri: Kabo ci parla del sogno, dello scorrere del tempo e delle passioni nel vivere per esorcizzare l'ombra della morte attraverso un flusso di conscious rap ricco di sorprendenti incastri.
Maurizio Carucci – Metà mattina: Un inno alle parole non dette, alla semplicità dei sentimenti e delle sensazioni che è importante comunicare a chi ci sta accanto.
Nyco Ferrari – Ambaradan: Su un riff di chitarra essenziale, un synth elettronico e una drum machine secca e spietata, Nyco Ferrari ci invita ad accettare il caos che ci portiamo dentro per superare le nostre paure più intime.
Paulo – Voglia: Un desiderio così opprimente da non riuscire a pensare ad altro diventa il traino di Paulo, che canta la sconsiderata voglia per una irraggiungibile lei.
Psicologi – Fiori morti: Gli Piscologi lasciano da parte i loro trascorsi più legati all'estetica urban per spostarsi su sonorità più tenui e pop, raccontando la veste cruda dell’amore.
Radio Trapani, Marta Arpini – Jealousy: Una storia arrivata alla fine, in cui però si fa ancora a fatica a lasciar andare l'altra persona, diventa un giocoso brano dall'armonia jazz e dalla spensierata melodia.
Rayan & Intifaya – Demoni & Melodies: I due rapper parlano direttamente al proprio pubblico raccontando storie crude e vivide, per invitare a sconfiggere i propri demoni con la musica e non con soluzioni che porterebbero solo all'autodistruzione.
Rosita Brucoli – Dejà Vu: Un racconto sincero ed istintivo di un rapporto familiare, che non nasconde il timore di ripetere sbagli nel suo svilupparsi su un arrangiamento incalzante.
Voina – Adderall: La schizofrenia della contemporaneità viene condensata in un singolo che passa dal rabbia più bruciante a una rassegnazione che si appoggia su un intreccio di chitarre acustiche e synth.
Yaraki – Fatti di meno: Un crudo e malinconico racconto della vita nella periferia di una grande città, in cui ci si trova a crescere molto più velocemente di quanto si dovrebbe e a sentire la propria anima appesantita dal disagio che ci circonda.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 11 marzo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-03-11 10:30:00
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