Lo Studio Murena in un deserto mai stato così rigoglioso, le schegge di futuro di Bluem, il ritorno degli Ex-Otago. E poi Angelica, Massimo Pericolo, Ricche le Mura, The Niro, Leon Faun, New Candys assieme a Bugo, Chiello, Sethu, Calibro 35, /handlogic e molto altro nel nostro bollettino del venerdì!
Disco della settimana: Bluem – Nou
Bluem affronta il nuovo con slancio e curiosità, tanto verso il futuro fatto di suoni inesplorati, quanto verso il mondo ancestrale della propria terra: Nou si insinua in un'intercapedine tra hyperpop e folk, alla scoperta di un'ignoto dove sognare e ballare.
Angelica – Milano Mediterranee
Angelica disegna un ritratto di Milano tra amore e disincanto, subendone tanto il fascino eterno quanto le sue avvilenti storture: Milano Mediterranee è un canto di dolceamara italo disco, che volteggia sugli ostacoli mentre si cerca un angolo di pace.
Ex-Otago – La fine
Quattro di silenzio, ora un grande ritorno, che parte paradossalmente da La fine: i genovesi Ex-Otago cantano le vicende di una coppia in mezzo alla permanente crisi del mondo, con synth e tastiere a trovare un abbraccio che annulli il disfattismo esasperato che ci circonda.
Marta Salogni & Tom Relleen – Music for Open Spaces
Spazi aperti che sono distese infinite, tanto reali quanto immaginarie, tanto terrene quanto spirituali. Music for Open Spaces sono i viaggi sonori di Marta Salogni e del compianto Tom Relleen, scomparso tre anni fa, con field recording dalla California alla Cornovaglia che diventano un commovente affresco di ambient granulare.
Massimo Pericolo – Paparazzi
Un bilancio degli ultimi anni spoglio di tutto, pure del ritornello. Paparazzi è il secco freestyle con cui Massimo Pericolo guarda gli ultimi 4 anni della sua vita, dove la strumentale di Distraction di Polo G diventa lo sfondo su cui carriera e vita privata si intrecciano.
Ricche le Mura – Inizio turno fine
Inizio turno fine, come sequenze meccaniche e alienanti a contrasto con paesaggi persi in mezzo al verde. Il primo disco dei Ricche le Mura è un folk rock bucolico e sgargiante, contaminato da jazz e elettronica, che si perde in un bosco etereo alle spalle della città.
Studio Murena – WadiruM
Wadirum, come lo strabiliante deserto arabo. Da qui riparte lo Studio Murena per un disco ambizioso, ricco di ospiti dei più vari (da Paolo Fresu a Danno) e, soprattutto, di schemi sonori dai tratti epici. Una morsa strettissima di barre violente e arrangiamenti jazz ipercontaminati, da cui lasciarsi schiacciare senza ripensamenti.
Tersø – Feed
Lo sguardo glaciale dei Tersø su una contemporaneità che vive nei contrasti si tramuta in un pop elettronico da cui farsi soccorrere: Feed, tra glitch formicolanti e beat sul punto di sciogliersi, scorre sopra di noi per mostrarci una prospettiva più larga, dove il minuscolo ambisce all'universale.
Dischi
Comrad – Placenta: La band guidata dalle voce di Giò Sada concentra in un ep di una decina di minuti tutta la sua bruciante energia, per un vigoroso ep rock sporcato di punk.
Galoni – Cronache di un tempo storto: Galoni racconta le pieghe strane dei nostri giorni, dove la vita di tutti i giorni si specchia negli eventi più grandi di noi e viceversa, per una sorta di mappa cantautorale delle relazioni umane.
Hugomorales – Hugomorales II: Il terzo album in studio del cantautore umbro è un surreale mix di folk e indie psych pop, ricco di immagini stralunate tra cui mucche arcobaleno e giraffe spaziali.
Inpaste – Aurora master: Inpaste debutta con un ep di sei tracce, dove frammenti hyperpop si mescolano a una formula pop ancora da svelarsi del tutto, ma già magnetica.
Lili – Spaziotempo: Le Lili, già note come Lilies on Mars, passano al cantato in italiano con il loro album più pop, per una nuova dimensione che conserva un sapore spaziale e retro-futurista.
Remo Anzovino – Don't Forget to Fly: Il primo album piano solo di Remo Anzovino traduce in suono il bisogno degli esseri umani di volare, per un viaggio onirico stupefacente.
Santachiara – La strada più breve per tornare a casa: A dispetto del titolo, il viaggio di Santachiara verso casa è pieno di deviazioni per generi e mondi diversi, in cui brillano tra le tappe emozioni ed esperienze autobiografiche.
Santo – Santodice: Dieci brani che compongono un mix di sonorità estive, richiami al jazz e al blues, come pagine di diario per raccontare e superare una crisi esistenziale.
The Niro – Un mondo perfetto: Il ritorno del cantautore racchiude dieci anni in dieci brani, con pianoforte e archi che avvolgono le chitarre e le evoluzioni della sua versatile voce.
Singoli
/handlogic – Benda: Gli /handlogic ci avvicinano al loro prossimo disco con un brano dal groove sporco e sensuale e dalle venature soul, che diventa gospel laico dedicato alla nostra rinascita.
Alessandra Bosco – Reia: Alessandra Bosco si presenta con un brano sul post-amore, fotografia di quelle lande di confusione in cui ci si ritrova quando una storia finisce.
Calibro 35 – Gun Powder: I Calibro tornano a fare i Calibro, con uno dei loro stringenti brani guidato da un riff con in mente Ocean's Eleven e Kill Bill, fino a un break sul finale in cui si passa dall'inseguimento ai titoli di coda.
Chiello – Puoi fare meglio: Il secondo album di Chiello viene anticipato da un singolo per chi corre più veloce della vita, dove mille cambiamenti che si sovrappongono vengono vissuti tutti insieme.
DJ Pasta, Foresta – Cadacara: Pasta e Foresta ci portano dentro un morbido funk cantato in portoghese, spinto da ritmiche latine e sospirate melodie con un tocco di saudade.
Humble – London: Il duo emiliano celebra i suoni dell'Inghilterra degli ultimi anni con un mix ipnotico di lo-fi, sample jazz e urban rap di matrice UK.
Interiorama, Banadisa – Sufriendo: Interiorama e Banadisa insieme mostrano come l'amore si possa raccontare anche attraverso le cicatrici, il tutto col loro stile tra cumbia e dub.
Leon Faun – Profezia: Leon Faun mette da parte il suo filtro immaginifico per guardarsi dentro, raccontando con estrema trasparenza il rapporto con il suo passato, tra perdite, conflitti e paure.
Luca Re – Fallo con me: Luca Re canta il potere salvifico della normalità, una casa come un rifugio in cui ritrovare l'equilibrio, con un indie pop contaminato da elettronica euforica.
Miriam Fornari – Samsara: La musicista umbra canta la sua preghiera di libertà in tempi dispari con cui abbandonarsi al cambiamento, tra soul e prog.
Mox – Sale: Un cantautorato che abbraccia gli anni '60 e i 2000, che rincorre il presente senza dimenticare il passato, raccontando con una raffinatezza le istantanee di una vita.
New Candys, Bugo – Everything's Fucking Boring: I New Candys annegano l'iconica Io mi rompo i coglioni di Bugo in un oceano psichedelico, con lui stesso come ospite speciale all'armonica.
Saint Yves – Soldi black: Saint Yves parla direttamente al suo paesino di origine, in un brano che sta a metà tra l’attaccamento al proprio territorio e i limiti di prospettiva che questo può dare.
Sethu – Mare di lacrime: Il Mare di lacrime è quello del lido dove Sethu passa la sua estate, facendo incontrare un energico twist anni ’60 con la sua estetica dark.
The Black Market, Arya – One-oh-One: The Black Market accoglie la voce tra soul e hip hop di Arya con un intreccio di loop di batteria, sample di electric piano e groove di basso super funky.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 12 maggio di Redazione è apparso su Rockit.it il 2023-05-12 10:30:00
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