Da un Mike Lennon mai così crudo e intimo, in cui racconta le difficoltà che hanno segnato la sua vita, all'incontro tra il francese Mr. Oizo e il nostro Phra Crookers, passando per il manuale contro gli attacchi di panico di Arssalendo, la confessione notturna di Nio, la darkwave cosmopolita dei Vonamor e i Marlene Kuntz alle prese con la colonna sonora. E ancora i Tre Allegri Ragazzi Morti con Cor Veleno e Metal Carter, Marco Fracasia, Elisa, Vettosi fino a L I M e al suo Glowing, un raffinato caleidoscopio elettronico in costante mutazione, così affascinante da essere eletto nostro disco della settimana. Tutto questo e molto altro nel nostro bollettino del venerdì.
Arssalendo – Dentro c'è il mare
Il manuale contro gli attacchi di panico firmato da Arssalendo è un trip schizofrenico guidato da aggressive frustate hypercore, in cui si specchiano ansie e paure che possono assalire chiunque, ma con cui si può imparare a convivere.
Cor Veleno, Tre Allegri Ragazzi Morti, Metal Carter – A me di Roma piace il rap
Secondo singolo dell'incontro tra Cor Veleno e Tre Allegri Ragazzi Morti, questa volta con anche l'incursione di Metal Carter in tutta la sua violenza, per raccontare una Roma sospesa tra un passato di gloria old school e un presente crudo e brutale.
Mike Lennon – Kanye West
Mike Lennon mostra un lato ancora inedito di sé, abbandonando del tutto il personaggio con cui era diventato famoso per aprire la porta sugli spettri della sua vita: Kanye West è il cupo racconto delle difficoltà che lo hanno segnato e di cui si porta ancora i segni addosso.
Mr. Oizo, Phra Crookers – Voilà
L'incontro tra il francese Mr. Oizo e il nostro Phra Crookers – in questa occasione in veste di rapper – porta a un ep di ben 9 tracce che è quasi un divertissement, in cui i rispettivi background si incrociano, esaltandosi a vicenda e con la giusta dose di tamarraggine a far decollare il tutto.
Nio – Insomnia
Torna la voce grattata di Nio, che questa volta si trova a combattere con le ansie che lo immobilizzano nel buio della sua stanza: Insomnia è una confessione soffocata contro il cuscino e che si sprigiona su una sporca strumentale r'n'b, nel disperato bisogno di una mano amica tesa verso di noi.
Vee – Spine
L'innamoramento istantaneo e sconvolgente è al centro del primo singolo di Vee, dove un caldo r'n'b ci rende totalmente preda dei nostri ben sentimenti, anche se siamo consapevoli che ciò che desideriamo potrebbe solo farci soffrire.
Vonamor – Vonamor
Il debutto dei Vonamor è un'avvolgente ombra di darkwave, noise e punk, che si muove con la sinuosa sacralità dei Dead Can Dance per scaraventarci in un mondo sonoro cosmopolita – i testi sono scritti in 5 lingue diverse – e tenebroso, fino a conquistarci col suo fascino decadente.
Disco della settimana: L I M – Glowing
L I M scandaglia le molteplici facce dell'elettronica con gusto e raffinatezza, senza virtuosismi ma muovendosi sottoterra: Glowing illumina per davvero, chiamando a sé minimalismi uptempo, morbidi bozzetti ambient e caleidoscopiche pulsazioni techno.
Dischi
alGot – Ripetizioni/Combinazioni: Tensioni e dissonanze convivono in Ripetizioni/Combinazioni, in un math rock spigoloso e che lascia spazio a contaminazioni post rock ed emo.
Ceri – Waxtape: I° movimento: Il primo capitolo dell'ambizioso progetto di Ceri, qua pronto a celebrare in tutto il suo splendore l'energia di club da ormai troppo tempo repressa.
Elisa – Ritorno al futuro/Back to the Future: Doppio, imponente album di inediti tra italiano e inglese, in cui Elisa ripercorre tutto la sua carriera facendosi accompagnare da ospiti come Elodie, Mace, Shablo, Venerus e molti altri.
Leslie – Canzoni tristi e cose: Dopo essersi fatta conoscere dal pubblico per il piglio aggressivo e deciso del suo rap, Leslie si toglie la corazza per mostrare il suo lato più delicato e brillare nella propria fragilità.
Little Pony – Voodoo We Do: La band italo-americana dà il via a un rito magico e tribale, per scacciare via l'ostinata arroganza dell'omologazione con la loro danza tra funk, punk e spoken word.
Marlene Kuntz – Io sono Vera (colonna sonora originale del film): I Marlene Kuntz firmano la colonna sonora del dramma italo-cileno Io sono Vera, con 9 tracce strumentali angoscianti ed eteree allo stesso tempo.
Parker – Solo colpa mia: Manuel Pippus fa del suo progetto solista un'autobiografia musicale di pop sfacciato dalle note malinconiche, in cui cercare redenzioni per gli errori commessi.
Thelonious B. – THB 1: Repack del disco d'esordio del collettivo romano, con 6 nuove canzoni dal sapore più intimista e riflessivo.
Singoli
Amalfitano – Ogni mia sbronza: Il connubio letale alcol-amore viene immerso in un'acida e distorta new wave, dove la voce di Amalfitano si sfoga nell'urlo di disperazione di chi sente di aver perso tutto.
Battista – Tossico: Il debutto di Battista è un misto tra filastrocca dell'incubo e rassegnato sfogo di fronte a una vita insoddisfacente, in cui emerge un conflitto generazionale che sembra destinato a replicarsi per sempre.
Brothers in Law – A Song for You: un soffice epitaffio dream pop per il loro batterista Guagno, con veli di leggiadri synth a ovattare una voce che proviene da lontano e che, sussurrando, sfoga l'intimo dolore per un amico che non c'è più.
DJstivo – Una poesia celestiale: Un frenetico viaggio a notte fonda fatto di atmosfere da club anni '90 e melodie stellari, per scappare dalla città che dorme e andare con la mente oltre ciò che si vede.
Dodicianni – Delacroix: Su un palpitante beat disco, in mezzo al fumo di synth anni '80, Dodicianni canta la sua personale rivoluzione, dove caduta e resurrezione si consumano nell'arco di una buia notte danzante.
Fedrix & Flaw – Ikigai: L'urban pop dei fratelli Federico e Flavia Marra fa da sfondo al loro racconto di smarrimento rispetto al caos che li circonda, trovando l'uno nell'altra uno stimolo per ritrovarsi.
Fonni – Mama: Fonni scappa dalla noia da piccola città con la bruciante necessità di spezzare la catena della routine e gettarsi in un mondo da prendere a morsi, il tutto in mix tra rap, funk e nu soul.
I'm Not a Blonde – Talk of Love: Dopo il buio dell'ep Welcome Shadows, le I'm Not a Blonde accolgono la luce e il risveglio della natura alla fine dell’inverno con un acceccante singolo electro pop.
Lamette – Plastica: Nella storia d'amore finita male cantata dai Lamette riecheggiano le paure della gen Z, cercando di squarciare la malinconia in cui la solitudine riesce di colpo a gettarci.
Luca Fol – L'educazione: Da un minimalismo elettronico e teatrale a echi di martellante post punk, Luca Fol riflette sull'apparente benessere in cui viviamo, compromesso dall'ipocrisia e dalla superficialità.
Malakay – Millennium Ghetto: Malakay fa un ponte tra la crisi di fine millennio e il buio del momento storico in cui stiamo vivendo, per un singolo capace di unire influenze elettroniche e ambient con un flow vicino alla trap.
Malamore – Piano Martini: Malamore punta il dito contro la maschera che spesso diventa parte integrante del modo di essere di ciascuno di noi, tanto da non riuscire di abbandonarla.
Marco Fracasia – Ipersoap: La voce spezzata di Marco Fracasia, sostenuta dalla delicatezza di una chitarra classica, viene coperta da una densa nube d frammentata elettronica, in un intimo dream pop dalle tinte lo fi.
Nebraska – Siderno: Nebraska fa il suo debutto con un singolo acustico di morbido cantautorato, lasciando che la nostalgia di casa si stringa al cuore.
Nudha, Appino – Traffico: Sara Zaccarelli lancia il suo nuovo progetto solista con un singolo di ruvidissimo rock, in cui appare anche la voce di Appino.
Qualunque, Marta Tenaglia – Starter: Qualunque e Marta Tenaglia interpretano i due protagonisti di un amore ardente, in cui convivono una suadente elettronica, pop elegante e pure qualche Pokemon.
Riccardo Morandini – Unione: Un messaggio di fratellanza e di abbandona gli egoismi che si libra su un fluttuante arrangiamento psichedelico.
Riva, Edo – Buio: I Riva ed Edo si trovano ad alternarsi su un malinconico arrangiamento elettronico, in cui incontrano le loro paure e si gonfia il petto per la voglia di gridare, fino ad accettarsi, con orgoglio, per come si è.
Sara Loreni – Cavalca la tigre: Un vortice di beat mistici ed esotici che invita alla danza come forma di abbandono, per ritrovarsi in una dimensione libera e consapevole.
Vettosi – Good Day: Ritorna il rap glaciale di Vettosi, attraverso cui si anima il suo quartiere e le persone che lo vivono, per fermarsi a guardare i dettagli della quotidianità che spesso diamo per scontati.
Viadellironia – Sade Valentino: Le Viadellironia usano la sottomissione sessuale come allegoria per liberare i corpi e riappropriarsi della propria identità, rifuggendo le costrizioni imposte da un sistema corrotto.
VV – Brillantini: Continua l'evoluzione psichedelica di VV, questa volta in un'esplosione lo fi di glitter e good vibes per scacciare tutto ciò che non ci permette di spiccare il volo celebrare la propria voglia di vivere.
Westfalia – Sunset Kids: Manifesto funk per una generazione di sognatori senza sogni, insidiati dall'incubo del precariato e da una realtà evanescente, per ritagliarsi uno spazio dove essere protagonisti.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 18 febbraio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-02-18 10:30:00
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