Il ritorno dei Gazebo Penguins, l'alieno del Teamcro 9den che prende coscienza di sé, l'esperimento jazz targato 42 Records, l'esordio di Danielle, già musicista di Camillas, Koko e Auroro Borealo. E ancora Lovegang, Rosolo Roso, Jacopo Planet, Clemente Guidi, Pablo America e molto altro nel nostro bollettino del venerdì.
9den – Post Genre III
9den è l'alieno del Teamcro, il collettivo di cui fanno parte anche Deriansky, Deepho e Michael Mills, che con le sue scariche di elettronica marziana arriva al terzo capitolo di Post Genre, dove un androide venuto da chissà dove arriva finalmente alla consapevolezza di sé.
Anna Carol – Inutili
L'ultima anticipazione del primo album di Anna Carol è un malinconico e leggermente cinico sfogo verso "queste inutili canzoni d'amore", per imparare ad accettare anche un momento duro come la fine di una relazione e di un sentimento ormai svanito.
Alessandro Cau, Tancredi Emmi, Federico Fenu – Pororoca
La prima uscita jazz di 42 Records prende il nome dal fragoroso rumore delle onde alla foce del Rio delle Amazzoni causate dalle forti correnti dell'Atlantico: Pororoca è un flusso vitale che si poggia su batteria, contrabbasso, trombone e farfisa, per cercare nuove e contaminate strade sonore.
Gazebo Penguins – Nubifragio
Il ritorno dei Gazebo Penguins passa per ricordi spezzati e una felicità ormai passata e che non si riesce a trattenere dentro. Così il Nubifragio dentro di noi si gonfia di frustrazione, fino a confluire in un vortice di sax, synth e chitarre disperate.
Kuzu, Tanca – Tela bianca
Kuzu di Pseudospettri e Tanca del Klen Sheet, soli e avvolti in una Tela bianca. Così i due musicisti si trovano isolati da tutto e da tutti, per struggersi nel silenzio di una stanza vuota e cercare comunque di scaldarsi l'anima, in qualche modo.
Lüzai – Terra
La cantautrice nata a Siena si presenta con Terra, una dichiarazione d'amore a cavallo tra il neo-soul e l'elettronica, che invita a ritrovare le radici del nostro essere e il nostro posto nel mondo, attraverso una melodia ipnotica.
Rosolo Roso – Coniglio
Due lunghe orecchie rosa di lana sulla testa sbucano dalla cassa. Così si presenta Rosolo Roso con la sua sorta di meta rap, dove nonsense e consciousness si mischiano per andare a sfidare gli archetipi del rap e celebrare la normalità in maniera genuina e scanzonata.
Disco della settimana: Danielle – Sì, adesso mi sveglio
Sì, adesso mi sveglio è un gioiellino dal gusto retrò nato dalle mani di Danielle, musicista della cricca di Auroro Borealo e Camillas, tra omaggi a Vasco e Ivan Graziani, licenze poetiche, parentesi caraibiche e quello sguardo incantato di chi vive sempre come se stesse passando gli ultimi 5 minuti a letto prima di alzarsi.
Dischi
Arva Vacua – Tales from holographic seas: L'ep degli Arva Vacua è avvolto da una impenetrabile coltre di mistero, che si illumina di lampate post rock, suggestioni cinematografiche e infiltrazioni elettroniche.
Cal Birbanthe – Storie: Spunti autobiografici e confessioni ricevute da parte di amici e conoscenti si mescolano in un pop ricco di accenni funk, acid jazz e r&b, che accoglie la nostalgia anni '90 per reinventarla.
Fabrice Pascal Quagliotti – Undo: Il leader dei Rockets ritorna con il suo progetto solista, dando vita a un ambizioso mix tra analogico e digitale in cui reinventarsi costantemente.
Moscow Club – Underground Luna: L'esordio del power trio genovese si pone in bilico tra alt rock e indie pop, per raccontare con spietato realismo la realtà che ci circonda.
Pepp1 – È polpa mia: Il primo album del cantautore palermitano racconta con inquietudine e ironia storie di vita apparentemente comuni, abbellite da dettagli insoliti e stranianti, in cui si colgono le ispirazioni di Warren Zevon e Randy Newman.
Pin Cushion Queen – Stories: I Pin Cushion Queen si calano in una dimensione onirica, rarefatta, da cui si intuisce la forma di un presente confuso e schizofrenico e che rimbomba negli intrecci elettronici dei brani.
Singoli
Bordeaux – Ciliegin: Il debutto di Bordeaux colpisce fin da subito, grazie alla sua crepitante produzione elettronica, alla vocalità sensuale e a un testo tagliente.
Brenneke – Buona miseria: Un monologo, più che una canzone, dove Brenneke riflette sul suo rapporto con la musica, dove l'amarezza ormai costante lascia spazio a una strana allegria.
BRX!T – Salta l'intro: I BRX!T si scagliano contro la cultura del mordi e fuggi, stritolando un testo pieno di riflessioni e provocazioni con un impetuoso arrangiamento rock.
Chiara Civello – Sono come sono: Un inno alla libertà di essere e di amare, adattamento in italiano di Olhos Coloridos, brano portato al successo dall’artista brasiliana Sandra de Sà.
Clemente Guidi – Corri corri: La fotografia sbiadita di un Erasmus in Danimarca, che volteggia leggera accompagnata da una chitarra acustica e in cui il gelo dell'inizio si lascia conquistare dal tepore primaverile.
Diego Conti – Alcolica: Il resoconto schietto, divertito, beffardo, di una notte sfocata e fuori controllo, avventura rock tra demoni danzanti e la vita sotto sopra.
Fogg – Montauk: Le parole di Fogg sono impronte che lasciano un solco pulsante su di un tappeto elettronico ondeggiante, fino a sfuggire nel buio della notte.
Il Corpo Docenti – Non ci avranno mai: Il trio nato a Milano affronta l'incertezza del futuro, attraverso la storia di una relazione che cerca di sopravvivere nonostante tutto attorno la stia compromettendo.
Jacopo Planet – Polistirene: Un morbido intreccio di sonorità pop, latine e r&b, per cantare la fragilità dell'amore con una ballad che brilla di freschezza.
Les Apaches – Un Jour Sans Fin: Les Apaches si presentano con una sorta di blues deviato, che si avventura per sentieri afro-francesi e si lascia ricoprire da un inebriante fumo psych folk.
Lovegang126 – Classico: I membri della Lovegang si alternano su un beat tra funk e hip hop, per raccontare le dinamiche quotidiane del gruppo, con l'immancabile Roma sullo sfondo.
Luchè, Shiva – Purosangue: Luché e Shiva, provienienti da due città e generazioni diverse, si uniscono in un brano che è pura autocelebrazione, sbattendo in faccia i traguardi raggiunti a chi non aveva mai creduto in loro.
Pablo America – Lonely Boy dei Black Keys: Pablo America rivive la purezza di un amore non corrisposto alle elementari, dove il cuore viene messo in stand by e vive la speranza che tutto possa cambiare da un momento all’altro.
RAGAZZAcd – Lucida: Il progetto di Alessandro Baronciani, qua insieme a Giungla, passa per un momento di immobilità, dettata dall'incapacità di reagire di fronte agli ostacoli del mondo.
Scaramuzza – Gli angeli: Con voce profonda Scaramuzza ci porta dentro una ballata candida, essenziale, con lo sguardo puntato al cielo mentre il cuore si gonfia nel petto.
Serepocaiontas – Eschimesi: Serepocaiontas lascia librare il suo leggero canto sui navigli di Milano, dove un bacio respinto rimane lì, a metà strada, ad aspettare che arrivino le labbra giuste su cui posarsi.
Sick Luke, Mara Sattei, Bresh – Vuoto dentro: Sick Luke fa incontrare la delicatezza di Mara Sattei con la timbrica scura di Bresh, per un singolo ricco di chiaroscuri e di introspezione.
Soloperisoci – Dipendente: La band romana unisce un pop melodico e agrodolce con accenni di post punk, per raccontare il dramma inevitabile del dipendere da qualcuno o qualcosa.
WadeLeVrai – Bah Oui: Il racconto del quotidiano di WadeLeVrai, cantato in italiano e francese e in cui l'amore per la madre e le amicizie siano più forti degli sguardi ostili che ha dovuto sopportare per il colore della sua pelle.
YuzU - Barcatreno: Il nuovo singolo del duo bolognese di Pezzi Dischi ci ricorda la paura irrazionale che abbiamo, a volte, di vivere le emozioni più forti. Tra elettronica e strumenti suonati, tra nostalgia e paesaggi che scorrono velocemente.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 21 ottobre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-10-21 10:30:00
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