Il Bollettino di venerdì 24 novembre

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il giro del mondo dei C'mon Tigre, Fulminacci e le sue personalità multiple, l'inadeguatezza secondo Marco Fracasia. E poi Non voglio che Clara, Giovanni Ti Amo con Rosolo RosoTiger! Shit! Tiger! Tiger!, Bachi da pietra, Elasi e Willie Peyote, Napoleone e moltissimo altro ancora: scopri il meglio della nuova musica nel nostro bollettino del venerdì!

Disco della settimana: Massimo Silverio – Hrudja

Massimo Silverio ha preso il folk italiano e lo ha fatto risplendere di nuovo con con Hrudja, un disco dolcissimo, grezzo e spontaneo allo stesso tempo, dove la lingua carnica diventa un canto di terra rivestito di un'inedita eleganza.

Arianna Pasini – Burrone

Una carezza sul precipizio: il primo singolo di Arianna Pasini vive di un equilibrio sospeso, delicato come i suoni che lo tengono in piedi, con una ritmica esitante che riflette un'incertezza da cui solo una mano amica può salvarci.

Big Cream – Quiet Quitting / Doppelgänger

Doppietta di singoli per i bolognesi Big Cream: da una parte il post punk contro la cultura dell'iperproduttività, dall'altro il nervosismo noise della perdita dell'umano di fronte al digitale, per un flusso unico di chitarrone contro le perversioni dei tempi moderni.

C'mon Tigre – Habitat

Il nuovo disco dei C'mon Tigre è un percorso attraverso i suoni del mondo: Habitat passa dalle canzoni popolari ecuadoriane a Fela Kuti, il Brasile e Giovani Truppi, in un itinerario disordinato dentro cui è bello perdersi.

D'Amore, Ariete – Compresse

Due voci distanti, unite nello stesso smarrimento. D'Amore si fa accompagnare dalla voce di Ariete per un brano alt pop che si perde nella solitudine, scaldando il cuore nel suo immergersi dentro le emozioni che ci bruciano dentro ma che gli altri non vedono.

Fulminacci – Infinito +1

Dentro Fulminacci ci sono due lupi: uno sensibilone, uno che riesce a ridere di ogni situazione. Infinito +1 porta al suo picco la scrittura pop del cantautore romano, per un ascolto schizofrenico che tiene sempre viva l'attenzione.

Marco Fracasia – Adelaide

Marco Fracasia è un musicista sfuggente, sfocato come il muso del suo cane nella copertina di Adelaide, il suo nuovo ep: 6 tracce di un sognante lo fi che abbracciano le paranoie e gli ostacoli che da soli siamo in grado di metterci sul percorso, dove anche il senso di inadeguatezza mostra la sua bellezza.

Marta Tenaglia – After Verecondia

Marta Tenaglia si scrolla di dosso il soffocante peso che il contesto in cui viviamo ci fa sentire addosso, per mostrare le emozioni incandescenti che nasconde dentro di sé: After Verecondia apre uno squarcio nell'anima per farne fuoriuscire i sentimenti repressi, investendoci in un fascio di luce.

Dischi

Bachi da pietra – Accetta & continua: I Bachi da pietra tornano avvolti dall'oscurità dei tempi in cui viviamo, con suoni ruvidi e tetri che martellano nell'invitarci a essere attori del cambiamento.

Dunbo – Colpa nostra: Un percorso di redenzione in nove tracce, dove l'hip hop diventa lo strumento per analizzarsi, confessarsi e trovare un significato al dolore che ci alberga dentro.

Mahout – My Heart Is a Stoner: Il reggae dei torinesi Mahout si apre alle contaminazioni più varie, portando i suoni in levare verso territori anche punk e garage.

Napoleone – Va' e torna: Napoleone ci porta per le strade di una Napoli torrida al suono del suo pop ballerino, pieno di richiami disco e funk, per un viaggio ricco di groove.

Non voglio che Clara – MacKaye: I Non voglio che Clara evocano spiriti del passato che in qualche modo sono vivi in un eterno presente, dove ritrovare anche ciò che abbiamo perso di noi stessi.

Perlaluna – 8:24: Il primo ep di Perlaluna attraversa cinque momenti difficili, cinque traumi da superare, usando il suo pop venato di elettronica come sfogo necessario per esorcizzare il male.

Singoli

Blue Virus – Basta così: Il rapper torinese aggiunge una seconda bonus track al suo ultimo album Il dialogo sta nei dettagli, questa volta con un brano di puro e nervoso rap su una strumentale asciutta.

Brown – Colline di plastica: In un mondo in cui non è facile ritrovarsi, Brown racconta l'effetto incredibile che la paternità ha avuto sulla sua vita, con un fulmine di colore che squarcia il grigio che lo circonda. 

Cecchy – Soprano: Cecchy rappa in dialetto per raccontare le difficoltà del suo quartiere, aggrappandosi alla musica come via di salvezza a una vita che offre poche alternative.

Dum Dave – All I Wanna Do Right Now Is Die: Dum Dave si immerge in una dimensione tra Sgt. Peppers e i Kinks, cantando tutto lo sconforto che lo assale con una stranamente allegra melodia.

Elasi, Willie Peyote – Autostop: Elasi e Willie Peyote prendono le parti di due amanti in una relazione ormai finita, senza riuscire a lasciarsi andare del tutto, con un beat morbido a mitigare il dolore.

Ganzo – Male: Una lettera d’amore r&b rivolta a una persona che ha dato tanto e tolto tanto in poco tempo, cercando in tutte le sfumature della malinconia una chiave per dare un senso a questa storia.

Giovanni Ti Amo, Rosolo Roso – Koka: Guardare dentro un vortice di sentimenti con la consapevolezza che ci si finirà dentro: così Giovanni Ti Amo e Rosolo Roso, tra pop e rap, raccontano l'attrazione per una persona sbagliata, senza riuscire a rinunciarci.

Giulia Mei – Bandiera: Uno sfogo intimo che raccoglie in sé la frustrazione quotidiana di essere donna in un mondo patriarcale, come un canto di emancipazione in cui ritrovare la libertà.

Karakaz – Essenza nucleo: Tutto il dolore per un amore fallito si condensa nell'urlo primordiale di Karakaz, per trovare una forma nera ai pensieri confusi e inquieti che esplodono in testa.

Lunedì notte – Medicine: Lunedì Notte si arrende all'innamoramento con una persona con cui non può funzionare, cercando una realtà diversa nei sogni. 

Nima – tamər: Il singolo di debutto della cantautrice siciliana è un pop destrutturato che abbraccia il Mediterraneo intero, il tutto cantato in una misteriosa non-lingua da cui lasciarsi affascinare.

Paul Giorgi, Davide Amati – Aiuto!: La richiesta di aiuto di Paul Giorgi e Davide Amati scivola con dolcezza su un pop dai richiami funk e jazz, in cerca di una mano tesa dove non sembra esserci nessuno.

Roberto Cicogna – L'isola di Matteo: Il racconto di un personaggio che fa grandi sogni guardando all'orizzonte, per una ballata agrodolce in bilico tra buttarsi senza guardarsi indietro e l'incapacità di mollare la sicurezza di casa.

Soviet Malpensa, Brenneke – Pure Blue: Nelle nebbie della provincia si confondono i cocci di una relazione passata, e forse pure qualcosa di nuovo che aspetta di farsi scoprire tra le pieghe di un alt rock denso.

Suvari – Doppio standard: L'elogio della fragilità di Suvari è un modo per scendere a patti con i nostri punti deboli e trasformarli in qualcosa di luminoso, prendendo tutto ciò che fa parte di noi.

Tiger! Shit! Tiger! Tiger! – Stones: La band umbra innalza un muro di chitarre e bassi contro cui andiamo a schiantarci un passo alla volta, affacciandoci su una fine senza sapere cosa arriverà dopo. 

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 24 novembre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-11-24 10:30:00

COMMENTI (2)

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  • Dieghitoooo 13 mesi fa Rispondi

    Meraviglioso il disco di Massimo Silverio

  • MarioMiano 13 mesi fa Rispondi

    Ma che sorpresa vedere l'album nuovo dei Non Voglio che Clara segnalato semplicemente tra dischi di Napoleone e Mahaut. Basta cercare su Rockit tutti gli articoli e l'attenzione che gli avete sempre dedicato! Nella mia umile opinione hanno un sound così personale da poterli paragonare a band come Beach House (non stilisticamente ma per come li riconosci) e anche se dopo il picco di "L'amore fin che dura" non si sono più ripetuti a certi livelli, nel nuovo disco ci sono grandi canzoni e testi superlativi e poi c'è la magnificissima "Pilates" un capolavoro pazzesco, una di quelle canzoni quando il tappeto sonoro che la accompagna completa il miracolo. Marco Fracasia è interessante, ma nel suo disco mancano ancora le canzoni. A Saperle scrivere!