Il Bollettino di venerdì 25 marzo

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #12
Il Bollettino della settimana #12

Dalla marcia funebre di Tutti Fenomeni al rap vivido di J Lord, dal crossover tra Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno al blend di jazz, afrobeat, blues ed elettronica dei C'mon Tigre, fino al salmo psichedelico dei Post Nebbia e il lugubre "lynchcore" dei To Die On Ice. E ancora Elasi, Epoque, Sgribaz, Guido Cagiva, 24 Grana e tantissimi altri nel nostro bollettino del venerdì.

Altea – Non ti scordar di me

È uno sfogo che si anima in un bisbiglio quello di Altea, una delicatezza che mostra con rassegnazione delle cicatrici non ancora chiuse. Non ti scordar di me sono dei minuscoli frammenti di apatico dolore, vivi nella loro essenziale grazia.

Elasi, Populous – XXL

L'evasione più totale, l'inseguire anche i sogni impossibili e, proprio per questo, irresistibili: Elasi, accompagnata da Populous, ci porta su di un dancefloor fluido e caleidoscopico, tribale e incantato al tempo stesso, iridescente nel suo accendersi di passione.

Epoque – Aposto

Epoque porta la sua fiammeggiante afrotrap in territori spensierati e romantici, invitando a vivere al massimo ogni storia d'amore. Aposto pulsa col battito di un cuore ardente, con una linea vocale avvolgente e dinamica che amplifica ogni emozione.

J Lord – No Money More Love

Dalla provincia napoletana al sogno di New York J Lord ha la fame di chi può prendersi la scena e il mondo: No Money More Love è il suo primo album, che nell'incrocio tra dialetto e slang trova una via per un rap fresco e abrasivo, sbattendo in faccia il suo passato difficile per riscrivere il suo futuro.

Post Nebbia – Cuore semplice

 Il ritorno dei Post Nebbia parte da un salmo del Vangelo per stravolgerne il significato: Cuore semplice è la crisi dello spirito di fronte all'orrore della realtà, un inginocchiarsi a un'entità più grande di noi, che esista o no, solo come rifugio dalla complessità del mondo, il tutto avvolto da un psych rock nebbioso e tetro come la Pianura Padana.

Tre Allegri Ragazzi Morti, Cor Veleno – Meme K Ultra

La provincia e la capitale, il rock alternativo e il rap old school, due mondi che si fondono in una tigre con la maschera da morto. Meme K Ultra è l'incontro tra due gruppi storici in un inaspettato crossover che si muove inesorabile, graffiando e travolgendo tutto ciò che si trova sul suo percorso.

Tutti Fenomeni – Privilegio raro

Arriva nel buio Tutti Fenomeni, come il capofila di una macabra parata dell'orrore. Privilegio raro, dal richiamo deandriano nel titolo, è una decadente marcia di morte smussata dal tono ironico e profetico di Tutti Fenomeni: "Questa non è insurrezione, è solo un'arida protesta".

Disco della settimana: C'mon Tigre – Scenario

Il terzo album del misterioso duo è un blend cosmopolita di jazz, psichedelia, blues, afrobeat ed elettronica, capace di integrare ritmiche sudamericane e africane con un suono ipnotico, fumoso e notturno e sorprendendo a ogni evoluzione.

Dischi

24 Grana – A raccolta: I 24 Grana celebrano i 25 anni dal loro album di debutto con un disco antologico con 11 tracce del meglio del loro repertorio, a cui si aggiunge l'inedita title-track con il feat. di Clementino.

A Temporary Lie – A Temporary Lie with Georgeanne Kalweit: Una bugia temporanea per riuscire ad affrontare la realtà della pandemia, tra amori perduti e incertezze che si snodano su un mix di rock, blues, folk e qualche sprazzo di elettronica.

Axos – Manie: Le Manie di Axos, sia astratte che concrete, prendono forma in un rap bipolare, dall'amore all'odio, dall'apertura al mondo alla gelosia, dove sono gli incontrollabili impulsi del cuore a tenerci sotto scacco. 

Camilla Fascina – Life: 4 brani minimali solo chitarra – di Emanuele Berlaffa, aka Luglio – e voce, per un viaggio attraverso i ricordi di una vita vissuta che sbocciano in delicate e fragili gemme cantautorali.

Cappadonia – Canzoni per adulti: Un disco urgente e necessario su come affrontare la solitudine, i fantasmi del passato e le ombre del futuro, dove emerge la necessità essere uniti nel dolore, collettivo o personale che sia.

Carlo Corallo – Quando le canzoni finiscono: Il cantautorato rap di Carlo Corallo questa volta va ad aggrapparsi alla forza del quotidiano, con la sicurezza delle abitudini che mostra il suo valore solo una volta che si è persa.

Gianni Bismark – Bravi ragazzi: Gianni Bismark si immerge ancora di più nella tradizione romana per stravolgerla col suo ibrido tra rap, indie e stornelli, coinvolgendo Franco126, Speranza, Gemitaiz e molti altri.

Giovane Giovane – I figli degli altri: Giovane Giovane plasma un cantautorato in costante evoluzione, capace di adattarsi a beat trap come ad arrangiamenti acustici, capace di cristallizzare la contemporaneità e renderla universale.

Loomy – Loomyltà:  Urban pop che tra sonorità uptempo e ritornelli melodici racconta la semplicità della vita di un ragazzo alla fine dei suoi vent’anni, con immagini efficaci che si stagliano nella memoria come fotogrammi nostalgici.

Low Polygon – Livello uno: Pop dal consistente sapore electro, che si muove notturno e sinuoso tra testi –  per la prima volta in italiano – che rifuggono dalle luci dei riflettori.

Martini Police – Vibre Delivery Service: Groove funk-rock, riff di chitarra e virate psichedeliche sono gli ingredienti principali della musica dei Martini Police, con lo spirito di Jerry Garcia come nume tutelare.

Parco Natura Morta – Parco Natura Morta: Una manciata di piccole storie alla ricerca di una profondità cristallina che si ispirano tanto alle forme oblique del pop elettronico degli Alt-J quanto allo sgranato rock dei Verdena.

Sgribaz – Cosa saremo: La Nuova Sardegna punta al cielo dell'hip hop con Sgribaz, che in cosa Cosa saremo racconta il suo momento di febbrile cambiamento in un rap capace di unire sample diversissimi e uno sguardo sempre dritto al futuro.

Sonosem – Da così lontano: Sonosem compone piccoli e raffinati bozzetti sonori, perlopiù solo di voce chitarra, guardando alla grazia di Devandra Banhart e agli intrecci ipnotici di John Martyn.

To Die On Ice – Una specie di ferita: Il lynch core della band bolognese è un angosciante presagio apocalittico tra jazz, post hardcore e pornografia, vicino tanto a Eraserhead quanto a J.G. Ballard.

Singoli

Alessandro Fiori – Una sera: Brano finora disponibile come demo piano e voce su Instagram durante il primo lockdown, ora Una sera assume la sua forma più compiuta di obliqua canzone d'amore che viaggia sospesa nell'aria.

Bert – Scusami: Un po' crooner, un po' cantautore itpop, Bert accarezza con una melodia bisbigliata, aprendo il suo cuore alle debolezze in cui capita di inciampare.

Bipuntato – A largo: Una ballad house che pulsa di un appassito r'n'b, su cui la voce di Bipuntato tratteggia un sospirato canto per perdonarsi i propri limiti, fino ad arrivare a una ritrovata serenità.

Brama – I fiori non appassiscono: Brama debutta con un ambizioso singolo che guarda all'elettronica londinese, con la ruggine del tempo che va a intaccare una relazione in bilico.

Davide Amati – Ti ricordi o no: Il grigio spento di un "cielo inglese" avvolge la voce spezzata di Davide Amati, assieme alla sua immancabile chitarra, in un brano essenziale capace di bruciare il cuore.

Delicatoni – Domenica Berici e Basilico: In attesa del futuro disco omonimo, il jazz umano di Delicatoni riparte da due brani che parlano d’amore, di sentimenti, di incertezza, di giovinezza e di crescita.

DJstivo – 5 minuti: Con passo ondeggiante e sguardo sornione, i DJstivo riflettono su quei 5 minuti che bastano per farsi un quadro di chi ci sta davanti e da cui difficilmente ci si stacca, il tutto su un placido pop dal gusto r'n'b.

Do Your Thang – Trappole: Un progressivo esercizio di stile tra grime e trap, in cui i Do Your Thang sfoderano il meglio del loro arsenale alzando a ogni strofa l'asticella di qualche centimetro in su.

ETT – InvisibileInvisibile, come all'interno di una relazione tossica in cui si finisce di scomparire e da cui ETT riesce a uscire mettendo il suo dolore dentro a un esile pop elettronico.

Forse Danzica – Naftalina: L'electronoir di Forse Danzica assume un colore più tiepido, raccontando il tema dell'assenza per combattere il senso di apatia che spesso ne consegue.

Frank Sativa, Leuz Diwane G, F.U.L.A. – Feneen: Viaggio nella realtà urbana musicale contemporanea senegalese, per abbattere le frontiere interne ed esterne e cercare il proprio posto nel mondo "altrove" (Feneen in wolof).

Fusaro – Briciole: Canzone d'amore bilanciata tra sonorità acustiche e slanci elettronici, in cui il sussurro di Fusaro si fa melodia consistente nel parlare di un amore pronto ad affrontare anche gli ostacoli più duri per non finire in frantumi.

Giovanni Truppi, Vinicio Capossela – Nella mia ora di libertà: La cover dell'iconico brano di De André, già presentata al festival di Sanremo, anticipa l'antologia col meglio della sua discografia.

Guido Cagiva – Per la città: Su una molleggiata strumentale chill Guido Cagiva attraversa le strada della sua Bari in cerca di un punto di equilibrio, un luogo stabile dove rifugiarsi di fronte alle sfide che lo circondano.

HLFMN – Tellurika: L'elettronica ancestrale di HLFMN si muove nelle profondità del sottosuolo, agitandosi imprevedibile e selvaggia e dandogli una nuova linfa elettronica.

I Le Lucertole – Camomilla: I Le Lucertole cercano di cancellare i ricordi di una persona da cui non si riescono a staccare, con il loro pop malinconico a fare da tranquillante per tornare a dormire sonni sereni.

Le Endrigo – Un santo, un ricco, un fascio: Tre figure (che poi forse sono tre lati oscuri della stessa persona) si infiamma nel rabbioso rock della band bresciana, con sarcasmo e provocazione a condire il tutto.

Lortex, Chiamamifaro – Corallo: Singolo introspettivo in bilico tra pop e il rap più emotivo, che spinge a guardarsi dentro per liberarsi dai pensieri e dalle paure che ogni giorno crescono dentro di noi.

Luca Notaro – Luci in galleria: Attraverso blues, pop e canzone d'autore, Luca Notaro racconta il presente e le relazioni di una vita distante dalle metropoli, a ridosso delle stesse e separati solo dalle strade.

Pitch3s – 432: Il serratissimo groove dei batteristi Pitch3s questa volta si scontra con la vulnerabilità, facendo da frenetica base per una sospirata melodia che sembra capace di spezzarsi da un momento all'altro.

Rhabdomantic Orchestra – Suffer! Suffer!: La Rhabdomantic Orchestra di Manuel Volpe si fa accompagnare dalla voce della cantante colombiana Maria Mallol Moya in questo turbinio tra il balkan folk e l'afrobeat dai risvolti enigmatici.

Truly Ioria – Bronx: Truly Ioria torna mandando letteralmente a fanculo i rapper tutta apparenza e privi di contenuto con un brano tanto ironico quanto aggressivo.

Zo Vivaldi – Voilà: Un flow velocissimo e ironico che corre su una strumentale nevrotica, con un tocco di surreale delirio degno dei Primus più allucinati.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 25 marzo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-03-25 10:30:00

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