Tra una settimana il festival di Sanremo finirà per oscurare tutto il resto del nostro sottobosco musicale, ma questo venerdì è ancora ricco di nuove uscite tutte da scoprire, dalla colonna sonora dei Verdena alla scombinata terapia degli Smalto, passando per la bossa nova Bipuntato con Mèsa, la psichedelia di Gaube, la stupenda bruttezza della Pianura Padana vista dagli occhi di T Vernice e il preziosissimo I Am a Gem di Marta Arpini, nostro disco della settimana. E ancora: Manitoba, Nava, Giuse the Lizia, HÅN, Shari, Klen Sheet e moltissimo altro nel nostro consueto bollettino del venerdì!
Bipuntato, Mèsa – Via Sicilia
Bipuntato e Mèsa intrecciano le loro delicate voci su un'abbozzata bossa nova che ci culla, per poi scivolare via prima che riusciamo ad afferrarla. È la malinconica maschera di uno scontro continuo di sentimenti che si consuma nel nostro animo, lasciandoci a riflettere su tutti i nostri errori e rimpianti.
Gaube – Palafitte
Gaube continua a riportarci nel suo psichedelico mondo musicale, creando un ponte diretto così vivido da illuderci di essere un viaggiatore del tempo. Palafitte vede la sua voce graffiare un trionfo di organi e chitarre uscito direttamente dal 1969 e condensato in meno di 3 minuti, che sembra già destinato a diventare una lunghissima jam session quando suonato dal vivo.
Manitoba – Falsii
Falsii, con due i, perché a innamorarsi si è sempre in 2. I Manitoba, accompagnati da Walter de I miei migliori complimenti, risvegliano quelle farfalle nello stomaco di quando l'euforia ci prende all'improvviso, fino a rivoltarci il corpo e il cuore di brividi travolgenti.
Nava – Senti
Il primo singolo in italiano di Nava, con la produzione di Bawrut, si apre con un canto ancestrale fuori dal tempo, per poi gettarci di colpo in un club dalle atmosfere rarefatte e scosso da scariche di cupa elettronica, lasciando che il nostro corpo torni a muoversi libero da ogni costrizione.
Smalto – Niente di serio
La terapia degli Smalto si traduce in un ep di 6 tracce di pop elettronico, ironico ritratto di una realtà in cui non ci si vuole riconoscere perché troppo corrotta e marcia: Niente di serio, per sgretolare le amarezze e le frustrazioni a colpi di canzoni giocose e sorrisi incrollabili.
T Vernice – Pianura Padana
Il grigio e la monotonia della Pianura Padana riprende colore nel malinconico psych pop di T Vernice, a bordo di un treno che la attraversa in tutta la sua stupenda bruttezza, per raggiungere la sua amata nel tentativo di aggiustare una storia ormai giunta al capolinea.
Verdena – America Latina (music inspired by the film)
La musica ispirata dal film dei fratelli D'Innocenzo rispolvera le bozze del trio bergamasco nel periodo di Wow, ricoprendoli di una nube tetra da vero thriller. Su percussioni imponenti si snodano sonorità in costante tensione, dalla fortissima componente cinematografica, anche nei suoi momenti più delicati.
Disco della settimana: Marta Arpini – I Am a Gem
Tra l'impronta jazz dei suoi studi e un modo di comporre ispirato dai Beatles, Marta Arpini e la sua piccola orchestra confezionano un disco di cantautorato prezioso e imprevedibile, costruito su di una complessità mascherata da una semplicità apparente che conquista fin dal primo ascolto.
Dischi
Binario 4 – Timebox: Il duo romano Binario4 debutta con uno schizofrenico viaggio rap nell'ultimo secolo di musica pop, dallo swing anni '30 al presente, passando per il rock 'n' roll, il funk, la techno e tutto quello che ci sta in mezzo.
Boisié – Mezzanotte ep: 5 tracce che fotografano altrettanti momenti di introspezione notturna, in cui Boisié sviscera il suo dolore per un amore andato a male, rincorrendo un'alba che sembra non arrivare mai.
Francesco Bianconi – Accade: Bianconi omaggia il grande cantautorato italiano con una serie di cover piene di spleen, a cui si aggiunge il divertissement Playa, già pubblicato, e ai suoi brani scritti per altri autrici come Paola Turci e Irene Grandi.
Fresh Mula – Kid: Il ritorno del rapper italo-senegalese è animato da un costante gioco di chiaroscuri tra brani dal taglio cupo a coinvolgenti pezzi illuminati dal groove, in cui a splendere più di tutto è il suo talento.
Limonov – Tutto sta svanendo: Sull'orlo di un mondo allo sbando i Limonov invocano la loro apocalittica profezia alt rock, lasciando che il loro messaggio sgorghi puro con un ep registrato in presa diretta.
Margherita Grechi – Sad movida: Il debutto della dj resident del Rocket di Milano è uno scuro omaggio al mondo dei club e ai locali abbandonati dopo questi due anni di pandemia, nella speranza di tornare presto a scuoterli.
Matthew S – Rebirth: Matthew S costruisce attorno al violoncello di Pablo Ortega una realtà che, a poco a poco, torna a fiorire sotto i nostri occhi, per riportare un senso di normalità che sembra non tornare più.
Mboss – ZG95 Vol. 2: Secondo capitolo della serie di mixtape di Mboss, protagonista di 17 tracce dense e autentiche, variegate nelle strumentali a tantissimi producer diversi e ruvidissime nel riflettere le difficoltà della vita del rapper.
Sergio Andrei – Pulp: L'esordio del cantautore romano parte dalle fascinazioni noir dei romanzi hard boiled per riunirli in una sgangherata osteria, in cui i protagonisti dei vari brani cercano la loro salvezza nel fondo del bicchiere.
Sianlout – Frigobar: Il duo napoletano fa della freschezza il credo del suo debutto, associando a ogni brano del suo ep una lattina dal sapore diverso, muovendosi con disinvoltura tra trap, rap, lo fi e pop.
Zanzu – Zanzu: Tra chilometri percorsi sognando la route 66 e l'immaginario sbilenco alla Mac De Marco, Zanzu si presenta con 7 tracce come didascalie di sogni tanto inafferrabili quanto verosimili.
Singoli
Alda – Strega comanda colore: Tormentata dalle inquietudini che la circondano per metterla in ginocchio, Alda si trova di colpo nel dramma di sostituire il gioco con la dura realtà, senza promessa di salvezza, ma senza mai abbassare la testa.
Alice Robber – Keep on Dancing: Alice Robber si rifugia in un ballo frenetico per sfuggire alle paranoie che stanno in agguato, celebrando un inno alla vita che si consuma dentro a un club pulsante di energia.
Bouganville – Investigazioni Private: La fine di una storia d'amore, che si rivede attraverso un vetro appannato, corre in un teso inseguimento, fino a esplodere in un bollente funk ricco di psichedelia.
Casadilego – Giardino: Il Giardino di Casadilego è compromesso dalle inquietudini che si srotolano su un singhiozzante beat, finendo per fare da cornice ideale a un dolore che sgorga dal petto.
Charles Muda – Luna e sole: Charles Muda racconta le turbolenze di un rapporto complicato ispirandosi alle ricercate produzioni di Jamie XX, su cui fa confluire una morbida e ovattata melodia.
Dardust – Dono per un addio: Dardust si affida al suo strumento più amico, il pianoforte, per far passare senza filtri dal cuore ai tasti il dolore profondo per la scomparsa del padre.
Davide Amati – Ipocondria: Sospeso tra un arioso pop e inquieti sfoghi di chitarra rock, Davide Amati si trova a confessare le sue paure con spiazzante leggerezza, ricamando sul brano con la raffinatezza di chi è nato per suonare.
Giuse The Lizia – Parole peggiori: Giuse The Lizia mostra il suo animo più rock, dove la sua voce ruvida incontra un nervoso arrangiamento mai soddisfatto, grattandoci sopra e con una punta di veleno per un amore finito.
HÅN – Leave me!: Il pop incantato di HÅN passa per un morbido e accennato r'n'b, per poi far vibrare le pareti della nostra prigione mentale chiamando a gran voce un bisogno impellente di libertà.
I Le lucertole – Spazzolino: Un condensato di vita sotto forma di canzone pop dall'attitudine emo, che rappresenta con vigore tutta l'insicurezza de I le lucertole e di, come loro, si trova districarsi nel caos dell'esistenza.
Klen Sheet – Sei con me: La crew scombina una melodia ispirata da Where Is My Mind? dei Pixies, dando vita a un mosaico di voci tanto diverse quanto unite da un indistruttibile fratellanza.
La Messa – Tik tok: I ricordi offuscati di una serata finita male diventano la confessione di un disagio profondo e interiore, che neanche un beat martellante riesce a schiodare dalla testa.
Medy – Perdite: Medy rivive il suo periodo di detenzione al carcere minorile di Bologna, facendo emergere tutta la rabbia, l'impotenza e la frustrazione che solo chi è in balia del suo destino può provare.
Santo – Fumo la vita: In un bizzarro ibrido tra rap, itpop e cantautorato, Santo si trova perso in uno stato di disorientamento esistenziale, cercando di ritrovare un equilibrio aggrappandosi a chi, come lui, a volte viene travolto dalle angosce.
Shari – Un altro giro: Un altro tassello nel sorprendente ultimo percorso di Shari, qua vittima di un desiderio che fa scalpitare e immobilizza al tempo stesso.
Ulisse Schiavo – Sale: La voce di Ulisse Schiavo, in cui si avverte l'essenza magica di Tim Buckley, si arrampica su un ossessivo arpeggio di chitarra classica, mentre un temporale elettronico si avvicina sempre di più, fino a travolgerci.
Veracrvz – Tra le mani: Fotografie della quotidianità scorrono veloci e si confondono tra di loro su un sognante arrangiamento electro indie, nel tentativo nostalgico di dare vita a un passato che ancora brucia.
Zo Vivaldi – Spero di star male: Su una chitarra elettrica che piange, Zo Vivaldi ci butta addosso tutto il suo malessere, fino a farlo culminare in un bruciante ritornello.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 28 gennaio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-01-28 10:30:00
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