Un singolo per avvicinarsi al nuovo disco di Motta, il senso di appartenenza per Lina Simons, il coro da stadio dei Brucherò nei pascoli, Cecilia in trasformazione. E ancora BigMama, Giuse The Lizia, Margherita Vicario, Mobrici con Frankie hi nrg e Willie Peyote, Radical, Dolcedormire e molto altro: scopri tutto il meglio della nuova musica nel nostro bollettino del venerdì!
Disco della settimana: Selflore – L’immagine che ho di me
Sentimenti ermetici in versi altrettanto stretti: L'immagine che ho di me dei Selflore è un inno al senso di mancanza, un ibrido tra la voglia di creare muri di suono granitici e lo scioglierli nella melodia del canto, per un emo che vuole scaldare il gelo che avvolge le nostre relazioni.
Brucherò nei pascoli – Montreal
Un po' Gigi Dag, un po' marciume punk: Montreal dei Brucherò nei pascoli è una delusione amorosa che diventa sboccato coro da stadio, con tutta la curva con il cuore spezzato e una canzone nel cuore da urlare al cielo.
Cecilia – Febbre
La Febbre di Cecilia è quel sentimento formicolante che prende nello stare in mezzo al bisogno di libertà e la sensazione totalizzante dell'amare qualcuno, fino a diventare il motore di una ricerca di chiarezza delle emozioni che parte dal cuore e si apre al mondo intero.
Clemente Guidi – Sfumature
Sfumature è il primo ep di Clemente Guidi, con cinque brani a raccontare altrettanti momenti diversi nella vita del cantautore, istantanee con appena qualche contorno delineato che però riescono a restituirne tutta l'intensità, per un indie folk cristallino ed elegante.
Giuse The Lizia – Radical
Un amore tormentato con Bologna sullo sfondo, a cui nonostante tutto non si riesce a rinunciare: Radical è una di quelle storie che corrono veloci tra le notti universitarie, impossibili tanto da far funzionare quanto da chiudere, che marchiano a fuoco l'anima con la vita vera.
Lina Simons – P.A.S.
Una lettera per ogni membro della propria famiglia: P.A.S. è il primo disco di Lina Simons, un modo per raccontarsi al pubblico unendo tutti gli angoli di mondo che compongono il suo DNA, dove brillano tanto il suo lato più conscious quanto quello più festaiolo e danzereccio.
Motta – Per non pensarci più
Ad anticipare il suo prossimo disco, Motta si sfoga come un fiume in piena con Per non pensarci più: un flusso libero di versi e pensieri, con una tagliente melodia monocorde che si ammorbidisce nel ritornello, che si riappropria della libertà di elevarsi sopra al rumore di fondo.
Orcrd – All of My Dawgs in a Big House
Peppe Storto, membro del Thru Collected e metà del duo Specchiopaura, fa il suo debutto solista con il moniker di Orcrd: All of My Dawgs in a Big House trasforma le angosce e i pensieri negativi in canzoni cerebrali dal sound tetro e distorto, dove tutto sembra sgretolarsi su sé stesso.
Dischi
Brenneke – Ogni mai più (vol. 2): Il secondo capitolo della trilogia di Brenneke continua a indagare le trasformazioni del nostro tempo, questa volta soffermandosi sulle delusioni della politica e sugli ideali inghiottiti dal mondo neoliberista.
Kotiomkin – Le Casalingue – The Satanic Rites of Cobram: Gli abruzzesi Kotiomkin scrivono una surreale pagina di fanfiction fantozziana con protagonista il geometra Calboni, con un muro di distorsioni e sintetizzatori analogici a fare da colonna sonora di un film che non esiste, ma che vorremmo troppo vedere.
Mare – Ultramorfosi: L'ep di debutto di Mare è un viaggio interiore attraverso le pieghe dell'anima, dove i nodi che ci rendono così intricati sono gli stessi punti da cui possiamo crescere rigogliosi.
Petramante – Ortica: Il terzo album della band romana è un punto fermo nel corso di una vita che passa, quando i chilometri percorsi mostrano quanto le cose possano cambiare, con un cantautorato raffinato che sa anche trovare la leggerezza giusta.
Sanlevigo – Eterociclico Vol. I: Cinque tracce che riflettono sulla vita, sul nostro tempo e su ciò che ci circonda, per un indie rock trasformista con cui imparare a crescere.
Six Impossible Things – The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living: La band lodigiana condensa le sue atmosfere malinconiche tra dream pop, post rock e emo in un ep di profonda emotività, che scava nell'io
Vergo – Senza catene: La liberazione di Vergo è una lotta in musica per trovare la propria identità e il proprio spazio, tra elettronica, urban, reggaeton e hyper pop.
Singoli
BigMama – Bloody Mary: BigMama racconta la sua evoluzione in un brano dal ritmo trascinante, per prendersi la rivincita su tutti quelli che in passato si sono presi gioco di lei.
Carver – T.W.A.D.: I Carver portano i loro incubi metropolitani in una nuova dimensione, bombardandoli con le luci di un'elettronica martellante, con una frase di William Burroughs a fare da inquietante monito.
Dolcedormire – Fango: Dolcedormire si rifugia nell'oscurità che circonda i suoi sogni, in un luogo dove magia e stregoneria si intrecciano con un suono drum’n’bass ricco di chitarre pesanti.
Elephants in the Room – Monster: I mostri interiori degli Elephants in the Room vengono investiti da un fascio bruciante di energico rock, così da mostrare quanto sia in realtà facile sconfiggerli.
Foresta – Calicanto: Calicanto di Foresta è l'agrodolce racconto di un distacco, anche solo momentaneo, in cui il bisogno di ritrovare sé stessi al di fuori dell'altro ci porta a scoprire strade inesplorate.
JeBel – Un'altra festa: JeBel canta la fine di una storia, senza però che ci sia davvero la capacità di lasciarsi andare, con un mix di soul e r'n'b in cui affogare tutti gli stravolgimenti del cuore.
Luca Re – Specchio: In un momento di solitudine, Luca Re si ferma per analizzare ciò che gli succede dentro, ricercando nella vita vera una fuga da questa sensazione opprimente.
Margherita Vicario – Canzoncina: Margherita Vicario guarda a un futuro sempre più incerto con un occhio mezzo chiuso, un po' come noi nel fingere di non vedere l'apocalisse all'orizzonte, per raccontare con ironia il nostro oggi e il nostro – se mai lo vedremo – domani.
Marta dell'Anno – Susanna: Il nuovo singolo della musicista parigina d'adozione è una dolce ballata sorretta da fiati e archi, a fare il ritratto ideale di una persona amata.
Mobrici, Frankie hi-nrg mc, Willie Peyote – Vermi: L'esperimento rap di Mobrici coinvolge due tra le penne più apprezzate del genere, per raccontare quei mali che strisciano nel nostro tempo fino a inquinare il nostro cervello.
Palmaria – Verità: La Verità dei Palmaria può essere più vicina di quanto si pensi, anche sul pelo dell'acqua e ammantata da un sound di leggera disco funk anni '70 per brillare ancora di più.
Panda Clan, O' Zulù – Lu suli sinni va: I Panda Clan coinvolgono la storica voce dei 99 Posse per un brano di puro impegno politico, schierato dalla parte dei migranti per sconfiggere le discriminazioni che ci circondano.
Paul Giorgi – Adriatico: Paul Giorgi canta la fine dell'estate guardando il suo mare, dove l'intreccio di storie e persone disegna una trama malinconica da cui lasciarsi avvolgere.
Pipya, Rehhll – Dark Room: Pipya trova nella voce della cantautrice di stanza a Berlino Rehhll le atmosfere ideali per brano clubbing tra l'alieno e l'umano, con una nevrosi di fondo a spingere i bpm.
Radical – Inferno: Un minuto e mezzo di flow diabolico, con Radical che si muove in mezzo alle tenebre della strumentale provocando e sbattendoci in faccia le sue barre.
Soft Boys Club – Internet: Il primo singolo dei Soft Boys Club è lo sfogo di chi si trova masticato dalla solitudine ai tempi del tardocapitalismo, a metà tra lo struggimento dell'emo e la poetica di Niccolò Contessa.
Technoir – Dune/Cercami: Le spire di una chitarra dai richiami flamenco ingabbiano il canto di una sirena che scivola nell'etere, dove natura e spiritualità si incontrano.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 29 settembre di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-09-29 10:30:00
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