Il Bollettino di venerdì 3 marzo

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #9
Il Bollettino della settimana #9

Il debutto solista di Federico Dragogna, il ricordo di Claudio Coccoluto, il tributo di Egreen al suo mito personale Kaos One. E ancora, Nava in una Teheran sotterranea, Auroro Borealo e il meraviglioso degrado attorno a sé, So Beast, Guinevere, Dola, Aftersalsa, Ceneri, Bais e Galeffi, Giuliano Dottori: scopri tutto il meglio della nuova musica nel nostro bollettino del venerdì!

Claudio Coccoluto – Trip

Il primo album solista di Claudio Coccoluto, pilastro dell'elettronica italiana scomparso il 2 marzo del 2021, è un'immersione totale nel suo mondo sonoro, un'esplorazione che esce dalle nebbie notturne del club per muoversi in una realtà più ampia, sconfinata. 

Dola – Destroy

Il ritorno di Dola è un petardo punk che lascia in frantumi tutto ciò che lo circonda: Destroy mischia una martellante batteria garage rock con una voce effettata fuori controllo, a metà tra hardcore e hyperpop in cui bisogna stare attenti a non tagliarsi.

Egreen – Bellissimo

Se Egreen è una instancabile macchina di barre è anche grazie all'impatto che la musica di Kaos One ha avuto su di lui. Per questo Bellissimo è una celebrazione sincera di un mito, in cui il rapper italo-colombiano ci stordisce con i suoi versi serrati sulle cupe strumentali di Sick Budd.

Federico Dragogna – Dubbi

Dopo vent'anni coi Ministri, Federico Dragogna decide di aprire una sua parentesi solista. La prima tappa è Dubbi, una riflessione sul ruolo fondamentale delle obiezioni, dei contrasti, delle insicurezze che fanno vacillare le nostre convinzioni, per trovare il coraggio di seguirli e spezzare così le polarizzazioni del presente.

Nava – Ninfa aliena

Nava trova nell'arte e nel suo potere trasformativo uno strumento di speranza per la sua città di origine, Teheran: Ninfa aliena è un manifesto clubbing per celebrare la metamorfosi all'interno di un mondo sotterraneo, dove assaggiare davvero la libertà.

So Beast – Screenlight

I So Beast fondono insieme iper connessione e disconnessione attraverso uno smartphone che è allo stesso tempo un luogo fisico, virtuale e d’immaginazione, come in una puntata di Black Mirror dove la distopia si scioglie sotto i colpi di beat destrutturati e melodie camaleontiche.

Underdog – Cold Moon in Deep Water

I romani Underdog tornano sulle scene dopo quasi 10 anni di inattività con Cold Moon in Deep Water, un brano dalla doppia anima, dove frenetiche e ansiogene ritmiche jazz si scontrano con soavi melodie rallentate in cui sognare a occhi aperti.

Disco della settimana: Guinevere – Running in Circles

Guinevere ci invita a tuffarci con lei nelle profondità di un mare cristallino, per mostrarci la meraviglia dei coralli sul fondale. Running in Circles è una ghirlanda che ci ipnotizza con il suo lento movimento, lasciando che pop acustico, musica da camera e ricerca tra il prog e il jazz si fondano naturalmente tra loro.

Dischi

Ellen – Sembra ieri: Il tempo di fermarsi a guardare indietro, intanto il tempo corre. Così Ellen vive in bilico tra nostalgia e futuro, affidando a un leggero pop i suoi pensieri ingrovigliati. 

Fvzz Popvli – III: La band romana arriva al terzo album apre leggermente le porte del suo garage per farci entrare dentro sfuriate punk e colate acid rock, per otto tracce da cui farsi prendere a bastonate.

Giovanni Zampieri – Cielo provvisorio: Quattro brani tra le parentesi della vita, quattro momenti di cambiamento condensati in un cantautorato tra dilatazioni alt rock e carezze elettroniche.

Kety Fusco – The Harp, Chapter 1: Kety Fusco esplora tutte le possibilità dell'arpa classica in una suite di sperimentazione pura, portandoci in un viaggio alienante da cui è impossibile non farsi turbare. 

LefrasiincompiutediElena – La Belle Époque: Un disco che raccoglie 10 anni di esperienze, dove sogni e rimpianti si guardano negli occhi e danno vita a otto brani di intimo cantautorato.

Long Gone – Drowned: La band milanese debutta con un album di spleen e alienazione, che sviscera un'esperienza di pre-morte in un alt rock dalle strutture scheletriche.

Pablo CT1 – Diario di un pusher: Il rapper osserva quello che succede nella sua via Padova, a Milano, riportandoli in brevi racconti di criminalità quotidiana tra drill e trap.

Rumba de Bodas – Yen Ko: La band bolognese esplora world music, reggae, latin, afrobeat e sonorità contemporanee, per un meltin pot culturale e linguistico dove è proprio la musica a fare da collante tra i popoli.

Singoli

Aftersalsa – Nelle mie albe: Gli Aftersalsa si trovano a riflettere su una relazione finita, un addio che sa ancora far male e che si scioglie nei raggi del sole mentre sorge.

Alex Fernet – Amiamoci di meno: Alex Fernet insegue un amore che trascende lo spazio e il tempo, facendo il giro del mondo guidato da un pulsante groove cosmico.

Auroro Borealo – Brutto dappertutto: Auroro ci catapulta in un surreale Bignami del degrado che non risparmia nessuno e "ognuno fa schifo, come può", perfetto per uno spottone della Omnitel di fine anni '90.

Bais, Galeffi – Venezia: Bais e Galeffi attraversano i canali veneziani nel buio pesto, intrecciando i loro racconti di innamorati disperati, entrambi in cerca di un punto dove stare di nuovo a galla.

Blue Virus – Solo nebbia: Blue Virus racconta il pessimismo e la continua insoddisfazione verso ciò che lo circonda, sicuro di un futuro con prospettive misere, con un fiume di pensieri scuri in un momento difficile. 

Brain Saga – In bilico: I Brain Saga friggono i nostri neuroni con uno scenario distopico tra presente e futuro, in cui si rischia di cadere mortalmente da un momento all'altro.

Brenno Itani – Bolo safari: La città di Brenno Itani si anima e, da vera giungla urbana, diventa complice e testimone del racconto del rapper, con barre martellanti che rimbombano tra i portici.

Cassio – Mercoledì: Il cantautore livornese confessa il suo sentirsi isolato, fantasma in un mondo che non lo riconosce, cercando di rompere la coltre che lo tiene al di fuori di sé stesso.

Ceneri – Appartamento: Ceneri prende il coraggio in mano per affrontare il suo percorso di autodeterminazione, per trovare il proprio posto nel mondo dopo essere rimasta troppo a lungo in un angolo.

Emanuele Triglia – Inky: Emanuele Triglia trova nella circolarità la forza per esplorare dettagli che diventano piccole gemme, mescolando beatmaking, funk, soul, psichedelia e world music.

Erio – Avere fede: Il canto di Erio diventa una preghiera sussurrata, una ballata struggente in una dimensione di incertezza, dove la speranza è l'unico, gracile appiglio a cui affidarsi. 

Gaube – Spettro: Gaube canta con rabbia la parabola di un individuo che si scontra con le iniquità del presente, fino a raggiungere una radicalizzazione ideologica guidata dall'incedere minaccioso di chitarre e tastiere.

Geremia – Soli insieme: Geremia si sgretola di fronte a un rapporto ormai consumato, che si lacera definitivamente dentro una struggente ballata.

Giuliano Dottori – Addio sogni di gloria: Giuliano Dottori ritorna con un singolo fatto di svolte inaspettate, combinando elementi all'apparenza distanti come la cassa in quattro e soundscape ambient, portandoci in territori che chiedono solo di essere liberi.

Kuzu, b.estye – Liquirizia e sambuca: Kuzu e b.estye di Pseudospettri lasciano che una nostalgia sintetica penetri tra le pieghe dei loro glitch, offuscando il beat e avvolgendo il loro hyperpop di malinconia rarefatta.

Lovegang126, Gemitaiz – Marciapiedi: La Lovegang attraversa la città in una notte solitaria, fino a perdersi per le strade e per i propri pensieri, abbracciando paranoie e sogni insieme.

Marquis – La notte brava (feat. Camusa)/A tu per tu: Due brani che vogliono essere un racconto rocambolesco di una notte edonistica nei club di Milano, dove filtrano atmosfere da b-movie all’italiana.

Mobrici – Figli del futuro: Mobrici si interroga su genitori e figli, su gravidanze accidentali o cercate, su cosa farne di questa vita che sia nati perché voluti o no, lasciando a noi l'arduo compito di trovare una risposta. 

Nitro – Control: Nitro ritorna sbranando la strumentale con le sue barre grezze e violentissime, che ci scaraventano in un presente soffocante da cui ci si può liberare solo sbattendoci contro.

Ricche le mura – Volpi: Nel verde della Valtellina echeggia un canto d'amore fiabesco, una filastrocca visionaria che cambia forma di continuo e che porta luce anche sotto le ombre degli alberi.

Samuele Stanco e i Gabbiani Malvagi – Kucina disco dance: Dentro la cucina di Samuele Stanco c'è un delirante incrocio tra La grande abbuffata di Marco Ferreri e un groove disco trascinante, a cui neanche il verme solitario saprà resistere.

Solaris – Preda: Il primo singolo del prossimo ep dei Solaris esplode furibondo in una tempesta post stoner animalesca, una scarica di violenza dove l'ingiustizia trasforma l'uomo in bestia.  

Track Ivoire – Ghost: Le barre di Track Ivoire tagliano la nebbia nel racconto autobiografico di situazioni difficili, che spesso portano ad essere schiacciati dalle circostanze e a diventare fantasmi.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 3 marzo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-03-03 10:30:00

COMMENTI (1)

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  • mario.miano.39 20 mesi fa Rispondi

    ciao raga, ho visto che non avete segnalato "lista della spesa" di Mandorla uscita un 10 giorni fa. Magari l'avete ascoltata e scartata ma mi sembra un pezzo pop perfetto, senza un a virgola fuori posto.