Da Oro blu di Bresh, conferma della sua maturità pop ormai raggiunta, allo sguardo sornione di Dargen D’Amico e del suo Nei sogni nessuno è monogamo – nostro disco della settimana –, c’è un mondo sonoro tutto da esplorare in questo venerdì di musica: Kety Fusco porta la sua arpa ai limiti dell’incubo, gli Aftersalsa incontrano Ibisco al termine della notte, i Baobab! portano le loro atmosfere sognanti dentro alla nebbia psichedelica della pianura padana e Rancore scrive le sue lettere rivolte a futuri non troppo lontani. E poi Pablo America, Naska, Bluem, Svegliaginevra, i Ministri, Marta Tenaglia e molto altro nel nostro bollettino.
Aftersalsa, Ibisco – Persol
Le atmosfere sfumate all'alba di un nuovo giorno degli Aftersalsa incontrano il grigiore elettronico di Ibisco: sulle lenti di un paio di occhiali da sole si riflettono ricordi scappati via, che riemergono in un future pop ricco di synth e malinconia.
Baobab! – Baobab!
Il debutto dei Baobab! è un sognante ep di 5 tracce che si lasciano avvolgere dalla coltre di psichedelia padana di Carlo Corbellini dei Post Nebbia, qua in veste di produttore, per poi affondarla con l’affascinante voce di Gaia Morelli.
Bresh – Oro blu
Bresh condensa le sue riflessioni, il suo sguardo introspettivo e qualche momento di leggerezza in un disco capace di trovarsi in quell’equilibrio perfetto tra pop e rap: Oro blu è l’evoluzione naturale e riuscitissima della sua musica, rinfrescando e dando un nuovo respiro capace di aprirsi al mondo.
Kety Fusco – Music to make a dream come true
Mai si era spinta così tanto Kety Fusco nel portare all’estremo il suono della sua arpa elettrica: Music to make a dream come true, più che a un sogno, sembra rimandare a un angosciante incubo, creando una tesissima atmosfera con noise, droni, sample distorti e percussioni ansiogene.
Pablo America – Fragole e rock 'n' roll
Sembra impossibile abituarsi al bipolarismo di Pablo America. Appena una settimana dopo il delirio di We are ready to fight, ecco un sospirato brano da cantautorato anni ’70, con la sua voce grattata su di un arrangiamento angelico su cui lasciarsi cullare.
Svegliaginevra – Quello che volevi
Una melodia incessante, come uno sfogo gentile di chi si trova a non avere più niente da dire. Quello che volevi è la fotografia di un rapporto ormai cambiato, in cui non ci si ritrova più, dove è più lo spazio lasciato dalle parole non dette che l’amore rimasto a cui si cerca di aggrapparsi.
Viziosa – Dimmi
Difficile immaginare un debutto più sporco e caciarone. Viziosa si presenta con un nevrotico post punk che morde rabbioso, sbiascicato nella voce e abrasivo nei suoni, andando a riprendere tanto la cupezza dei Cramps quanto la violenza degli Idles.
Disco della settimana: Dargen D'Amico – Nei sogni nessuno è monogamo
Limpido nel parlare d’amore e di sé stesso, iconico coi suoi giochi di parole e le sue atmosfere di gettare subito nello sconforto, Dargen realizza un disco eterogeneo di pop domestico che sa essere rozzo e profondo allo stesso tempo, guardandoci sornione dietro i suoi occhiali da sole.
Dischi
Angelo Kras – War Cemetery (Anniversary): Versione aggiornata di War Cemetery con i remix di tutte le tracce del disco, realizzate per mano di alcuni dei produttori più importanti della scena hyperpop italiana e non.
Collettivo HMCF – Drop.01: Prima parte del folle progetto del collettivo HMCF, che ha sondato in lungo e in largo il SoundCloud nostrano per tirarne fuori i 12 migliori talenti. I primi 3 nomi di questa speciale lista sono Abe, Dirty Socks e Eko.
Criptabasement, Grindalf – Tutto Beautiful: Nelle atmosfere ovattate e allucinate di un cupissimo club si muovono i beat oscuri di Grindalf, guidati dal sussurro indemoniato di Giova, per poi farsi stravolgere dai remix di Criptabasement e Polezsky.
mt/solo – Pezzetti: Fotografie sfocate e frastagliate del quotidiano scorrono lentamente, per dare un senso al disordine accatastato dagli anni e in cui ci si ritrova a fare i conti quando è l'unica cosa che ci circonda.
Mox – Vita facile: 4 brani per non complicarsi l'esistenza: la Vita facile di Mox sintetizza le sue anime musicali accettandole e assecondandole tutte, cercando una stabilità nel mestiere più precario che ci sia.
Nashley – Osiride: La rinascita di Nashley passa per il regno dei morti governato da Osiride, da cui il musicista veneto riemerge con una ritrovata consapevolezza dopo aver guardato in faccia i lati più bui di sé.
Naska – Rebel: Il debutto di Naska è un disco dallo sbandato pop punk con stralci di rap, in cui brani più sbruffoni e scanzonati si alternano a momenti più intimi e introspettivi.
Platìni – Una città dall'alto: Platìni esplora e scopre la propria interiorità, andando a puntare il riflettore sulle proprie vulnerabilità per farle brillare di un raffinato pop elettronico.
Rancore – Trilogia: Rancore apre la strada al suo nuovo album con tre brani pensati come altrettante lettere da spedire in diverse epoche del futuro: 2036, 2048 e 2100.
Ros – Allegria maldistribuita: Distorsioni, testi irriverenti e attitudine punk sono le armi di cui si servono i Ros per affrontare loro stessi e ciò che li circonda, sfogando tutta la propria frustrazione in 10 tracce liberatorie.
Sara Loreni – Cavalco la tigre: La mappa emotiva di Sara Loreni esplora con un morbido pop l'amore verso un'altra persona, verso sé stessi, verso ciò che ci circonda, ma anche il dolore di una perdita e la forza del desiderio.
Suarez – Antieroe 3 The Punisher: Il terzo capitolo della saga Antieroe rivendica con rabbia una cultura hip hop, di fronte a una scena in cui non si riconosce più. 18 tracce di crudo rap, con i feat di il Turco, Metal Carter, Danno e molti altri.
Sugar For Your Lips – Spleen: La rabbia terapeutica degli Sugar For Your Lips si muove a passo lento e inesorabile, investendo l'ascoltatore con la sua pura potenza rock.
Tana Combinaguai – Hai mai corso una maratona lunga 16 anni?: la cruda cronaca di un’adolescenza vissuta a perdifiato, attraverso 6 brani costruiti su languide chitarre acustiche emo/pop, urla e voci armonizzate.
Tommaso Paradiso – Space Cowboy: I pensieri e le esperienze della pandemia vengono rievocati da Tommaso Paradiso nel suo patinato pop, che tra paura e solitudine cerca di trovare uno spiraglio di serenità.
The Sleeping Tree – Timeline: The Sleeping Tree scava nel profondo del suo io con la gentilezza di una chitarra acustica, riuscendo a illuminare anche gli angoli più nascosti con la flebile delicatezza del suo canto.
Singoli
Alaska – Buio x luce: I contrasti della vita si esaltano in un vibrante gioco di chiaroscuri, che prende vita su una febbricitante elettronica dagli accenni r'n'b, come una rinascita da un vuoto opprimente che ci circonda.
Angela Iris – Calma: Riprendere il controllo, respirare e scacciare l'inquietudine che ci stringe la gola: Angela Iris fa della calma il suo mantra, lasciando che sia lei a guidarla su una suadente strumentale tra soul e lo fi.
Asja – L'arte del procrastinare: Asja, guarda al passato e a tutte le cose che ha rimandato ed evitato nel tempo su un saltellante pop elettronico, chiedendosi come abbiamo fatto a rimandare il ritorno a una vita normale.
Bluem – Umma: Sulle distorte parole di un'amica che racconta la propria storia, Bluem trova il modo di portare l'emotività del suo disco Notte in un contesto da club londinese, con sonorità da Jamie XX e una trascinante melodia fatta solo di vocalizzi.
Cazale – Dream In Color: Le fumose atmosfere dei Lounge Lizards vengono esasperate in un jazz dalla carica post rock, di cui Dream In Color sembra essere un diretto omaggio.
Don Pero – Wesh Poto: La voce del rapper immortala a tinte forti ricordi e immagini del suo quartiere, fra denuncia e speranza, dove ci si trova di fronte alla scelta di vivere un’esistenza al limite della legalità perché priva di alternativa.
Kick – Viole: Per la prima volta in italiano, i Kick si muovono sinuosi su un ritmo sincopato ed etereo, lasciandosi cullare da immagini bucoliche e sonorità psichedeliche dream pop.
Il Solito Dandy – Pozzanghere: Le visioni fantastiche de Il Solito Dandy si specchiano in Pozzanghere sintetiche e ricche di colore, sferzate dalla sua voce ruvida e avvolta da un velo di malinconia.
Luchitos – Legge di strada: Violento, grezzo, ruvido e spietato: Luchitos torna con un singolo crudissimo, raccontandosi in prima persona senza filtri e seguendo le uniche regole con cui ha imparato a convivere da tutta la vita, quelle della strada.
Mandark – Umano: Il debutto del musicista romano, con un forte richiamo alla wave emo di inizio 2000, è un grido di liberazione per chi, sopraffatto da un rapporto di coppia logoro, vuole ritornare a sentirsi umano e trovare una nuova felicità.
Marta Tenaglia – Chi può: Marta Tenaglia fa sì che la sua intimità diventi un tutt'uno con la complessità di ciò che la circonda, puntando il dito contro quelle ingiustizie con cui si è trovata a confrontarsi per tutta la vita.
Matteo Alieno – Giovani vecchi: Su un tappeto sonoro dance e funky Matteo Alieno mostra il suo ironico disincanto rispetto al presente e al futuro delle nuove generazioni, schiacciate dalla responsabilità di ereditare un mondo disastrato in ambito sociale, lavorativo e ambientale.
Ministri – Scatolette: Una ballata amara, vissuta sulla prima pelle, che fotografa la crisi della musica e un declino culturale che si fa inghiottire dal baratro nel silenzio delle istituzioni.
Nessuno – Dimmelo: La nostalgia per un amore mai davvero finito prende il volo su un rigoglioso e sofferto pop elettronico.
Nicol – Decimo senso: Nicol mostra i suoi demoni interiori più assillanti, quelli che hanno reso la sua vita un incubo e da cui ha rischiato di farsi sopraffare, per cacciarli via e non esserne più vittima.
Nicolaj Serjotti – Sparami: La parte più puramente rap di Nicolaj prende il sopravvento, con barre serrate e tematiche forti legate alla perdita d’identità e alla rincorsa del tempo.
Paky – Storie tristi: “Ho vent’anni e solamente storie tristi”. Il dolore di Paky arriva puro e diretto, fotografando una realtà così disastrata da essere difficile guardarla negli occhi.
Santachiara – Felicità artificiale/Tutto apposto: Doppio singolo per Santachiara, qua sospeso tra la ricerca di una serenità forzata e la ricaduta nei mille dubbi di sempre.
Volpe – Per restare così: Chitarre dilatate e una synthwave pulsante nel ritornello plasmano il pop delicato di Volpe, che cerca di stringere le mani attorno a una relazione che sembra continuare a scivolare via.
Ziliani – No no, grazie a te: Incontri improbabili sulla pista da ballo e ruotano a una risposta di cortesia dal tono beffardo, portando a un trascinante e divertente brano disco funky.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 4 marzo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-03-04 10:30:00
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