Mace si rimette i panni dello sciamano del pop, l'oasi psichedelica degli Indianizer, Tripolare contro il malessere. E ancora i Riviera, I miei migliori complimenti, Cucina sonora, Puà, Santamarea, Alda, Duo Bucolico e molto altro nel nostro bollettino del venerdì!
Disco della settimana: Mace – MĀYĀ
Mace, come uno sciamano della musica italiana, sovverte le strutture del pop infilando nel suo calderone 28 artisti e tirandone fuori qualcosa di psicomagico, dove la contaminazione apre il cuore dell'emotività e lo riempie di una linfa vitale inedita.
Indianizer – Oasi
L'Oasi degli Indianizer, sesto disco in studio per la band torinese, è un rifugio lisergico nascosto in mezzo al disturbante rumore di fondo del presente, un punto di incontro tra suoni e culture che splende di un complesso pop fatto di elettronica, psichedelia e world music.
Masamasa – Alta fedeltà
Col suo nuovo disco, Masamasa mettere in mostra il suo lato più melodico e romantico, con dei pezzi colmi di chitarre e dal sound funkeggiante che sono quasi impossibili da ascoltare stando fermi, senza per questo rinnegare il suo passato street.
Puà – Animali
Il primo disco del duo Puà si muove con passo sognante, con ogni traccia che dal crepuscolo che scende attorno cerca una nuova strada verso la luce, muovendosi in bilico tra atmosfere dream pop e sfumature tra il glam e l'alt folk rock.
Riviera – Ruvida ruvida
In attesa del nuovo disco dei Riviera, band di culto dell'emo, Ruvida ruvida è la storia di un padre vista dagli occhi di un figlio, un brano che morde l'aria nell'aggrapparsi a un legame ancora forte, agitato dagli scossoni di un furibondo riff di chitarra.
Santamarea – Splendere
La band palermitana si fa ispirare da un libro di poeti arabi di Sicilia dell’anno Mille con Splendere: il volto della persona amata si trasfigura nelle atmosfere sospese dell'arrangiamento, finché la melodia non innalza i corpi e porta a guardare il mondo da distante.
Thoé – Sinapsi
Il timbro r&b di Thoé si erge sui patemi di una strumentale elettronica piena di ombre, per un viaggio emotivo interiore dove confrontarsi con la propria solitudine: Sinapsi si lascia inghiottire dall'oscurità, per poi assorbirla e ritrovare così la forza di rialzarsi di fronte alla fragilità.
Tripolare – Vitamina life
Vitamina life, come forma di resistenza alle trappole nascoste nella nostra vita quotidiana: Tripolare affronta di petto il malessere generato dal condizionamento sociale per imparare a decostruirlo, lasciando fluire i suoi pensieri in cerca di un contatto con l'esterno.
Dischi
Cucina sonora – Smile: Cucina Sonora dà vita a un divertissement per liberarsi delle paranoie notturne e ballare senza fermarsi, con aperture electro-house verso una dimensione più leggera.
I miei migliori complimenti – I miei migliori complimenti: Il pop del progetto milanese si colora di elettronica e di samba, per riflettere sui grandi temi della vita adulta tenendo sempre un piede nella realtà e uno nella fantasia.
Icaro – Dove la luce finisce: La voce di Icaro si insinua negli angoli bui dell'anima, per dare voce a quei pensieri nascosti condivisi da un'intera generazione fino a renderli incandescenti.
R.Y.F. – Deep Dark Blue: R.Y.F. sprofonda negli abissi della psiche per un processo di rigenerazione attraverso la musica, con le spire di uno scuro electro punk a stringere a evocare il dolore e il bisogno di libertà che ogni essere umano cerca.
Singoli
Addict Ameba, Joshua Idehen – Look at Us: Il collettivo Addict Ameba ospita la voce dell'artista Joshua Idehen nel suo nuovo singolo, per invocare una fine ai mali del nostro tempo con l'incendio afrobeat che divampa intorno alle parole.
Alda – Mercoledì: È in mezzo a una strumentale funerea che la voce di Alda svela alcuni dei propri incubi più intimi, ingabbiando i propri demoni interiori in un brano dai colori cupissimi.
Corinna – Violenza: Con una melodia tra la filastrocca e lo sfogo Corinna comprime la tensione e la fa brillare nelle scariche house della strumentale, senza un attimo di tregua a cui appigliarsi.
Duo bucolico – Ti amo ti amo ti amo: Il ritorno del Duo bucolico promette amore e vendetta di fronte al rifiuto, tra immagini surreali che si sovrappongono tra loro a ripetizione.
Giovanni Pedersini – Adesso / Tardi: Il debutto solista del chitarrista dei Giallorenzo prende il via da una doppietta di singoli sospesa tra il correre veloce e il fare i conti col tempo sprecato, dove le melodie riempiono i polmoni mentre lasciano corto il fiato.
Juck – #aiutamiTempo: I glitch esasperati di Juck non compromettono la speranza che guida la sua voce, trovatosi a fare i conti con la fine di una storia e con un vuoto che non si sa ancora come colmare.
Kilian – Ultrasogno: Il debutto di Kilian fa del confondersi tra sogno e realtà lo sfondo per i suoi pensieri irrequieti, con frammenti di sample a rendere ancora più labile il confine tra i due mondi.
Missey, Cecilia – Fiammiferi: Le voci di Missey e Cecilia, da distanti nel buio, si avvicinano guidate da una fiammella leggera, fino a legarsi insieme in un canto dove ritrovare reciprocamente la fiducia.
Nervi – La noia mortale: Nervi sceglie di andare a un passo che vada alla velocità opposta rispetto a quello del mondo, per ridare un senso vero al tempo e alla vita e cristallizzare quegli attimi che non vediamo quando ci perdiamo nel ritmo forsennato a cui siamo abituati.
Prim – Ho paura di morire: La voce di Prim confessa un dolore profondo, si apre con malinconia su un arrangiamento bedroom pop sognante, mentre il cuore scarica tutto il peso che si porta dentro.
Riva – Crimea: Mentre la guerra infuria, i Riva raccontano la prospettiva di un soldato che continua ad avere un futuro migliore in testa, cercando una rinascita che si nasconde oltre gli orrori e la disperazione.
Satellite – Luci di ghiaccio: La fuga di Satellite verso una vita non ancora vissuta brucia in un canto sofferente, nel dramma di cercare di allontanarsi dalle strade percorse finora per trovarne una da sentire davvero propria.
Sequoia – Autunno '91: I milanesi Sequoia esordiscono con un brano in bilico sul passaggio tra un vecchio e un nuovo mondo, fotografando la precarietà di una fase transitoria con la malinconia di ciò che sta svanendo e la tensione per ciò che arriverà.
Sissi – Mezzo amore: Sissi riparte da Mezzo amore, dove le catene di una relazione tossica vengono a poco a poco allentate dalla voce sinuosa della cantante.
Tommaso Di Giulio – Borghesi: Il cantautore romano scioglie le nevrosi contemporanee con un brano dai toni leggeri e dal testo tagliente, dove la crescente inabilità sociale dell'essere umano si trova a fare i conti con un sotterraneo e incrollabile bisogno d'amore.
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L'articolo Il Bollettino di venerdì 5 aprile di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-04-05 10:30:00
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