Il Bollettino di venerdì 6 maggio

Le migliori uscite della settimana scelte dalla redazione di Rockit

Il Bollettino della settimana #18
Il Bollettino della settimana #18

Dal meraviglioso e sofferto debutto di Vieri Cervelli Montel, nostro disco della settimana, al ritorno di Nada, dai Giuramenti dei Ministri ai mille pensieri di Nicolaj Serjotti, passando per la claustrofobia di No Label, i profetici raptus di Tutti Fenomeni e il dancefloor di Myss Keta. E ancora Adriano Viterbini, Willie Peyote, Pierpaolo Capovilla, Claudym, Dardust, Ginevra Nervi e molti altri nel nostro bollettino del venerdì.

Beatrice Pucci – Figli

Arriva a passo lento Beatrice Pucci, al suo primissimo e rarefatto singolo. È una voce fragile che si districa attraverso le larghe trame di chitarra, un canto che cerca di piantare radici su un terreno che non dà sicurezze, fino ad abbracciarci nella tremolante nebbia ambient che nasconde un mondo ancora da scoprire.

Claudym – Un-popular

Claudym concentra tutte le sue sfaccettature in 6 tracce dirette e sincere, una scomposta autobiografia di luci e ombre senza alcun filtro in mezzo. Melodie che corrono veloci mostrano i contrasti interni di chiunque, momenti di felicità oscurati da rabbia e disillusione e si sfogano nella voce di chi vuole solo essere capito.

Nada – In mezzo al mare

La voce ruvida di Nada è un dono di cui ogni volta dobbiamo essere grati, tanto più quando viene esaltata dalla produzione di John Parish. In mezzo al mare si fluttua su onde di rock essenziale, si cerca di stare a galla e di resistere alle nubi all'orizzonte prima che arrivi la tempesta.

Nicolaj Serjotti – ????

Dietro gli occhiali appannati di Nicolaj Serjotti si nasconde uno sguardo penetrante e introspettivo, che dalla provincia punta alla vetta del mondo. ???? sono i suoi aggrovigliati pensieri che si accendono su stralunate produzioni à la Earl Sweatshirt, schegge incandescenti che cercano di far luce su un mondo sempre più confuso.

No Label – Musica eroina

L'incubo del Nordest, la ripetitività della provincia che toglie il fiato, una via di fuga che va rincorsa per non impazzire: la Musica eroina di No Label gioca nel provocatorio titolo sul doppio effetto liberatorio e angosciante del disco, dove la gabbia rimane presente anche se chiudiamo gli occhi e cerchiamo di non guardarla. 

Tropea – Identikit / PLOT TWIST 

Gli ultimi strascichi del lockdown vengono buttati fuori a calci dai Tropea in Identikit / PLOT TWIST, un singolo dalla spinta alt rock anni '90 contaminato da accenni hyperpop, fino a trasformarsi in una surreale italo dance guidata da un sax turbinante. 

Tutti Fenomeni – Privilegio raro

Privilegio Raro abbraccia l'esagerazione come verbo sacro, trova la chiave pop che faccia calzare alla perfezione i raptus solipsistici di Tutti Fenomeni con la produzione di Niccolò Contessa, spingendosi ambizioso e profetico nei suoi lucidi svarioni.

Disco della settimana: Vieri Cervelli Montel – I

L'elaborazione di un lutto lungo 20 anni è il motore di I, disco d'esordio di Vieri Cervelli Montel. Il dolore di Mount Eerie, la complessità emotiva di Iosonouncane – attivo partecipante alla realizzazione del disco – e le armonie di Bon Iver ci sconvolgono l'animo e commuovono per la potenza con cui arrivano a esploderci dentro.

Dischi

Adelasia – 08.00 AM: 4 tracce per un risveglio soffice, con ancora qualche traccia di una notte difficile negli occhi che scorre via sulle note di un pop dagli accenni psichedelici.

Adriano Viterbini – Solitario solidale: La chitarra di Adriano Viterbini sconfina in territori esotici e stranianti, un'oasi sonora scossa da tifoni sonici in mezzo a un deserto inaccessibile, in un ep con un inedito e i tributi al pianista etiope Emhaoy Tsegue' Maryam Guèbrou e al rocker americano Ted Lucas.

Amalfitano – Il disco di Palermo: Nella Palermo di Amalfitano rimbombano gli echi di un cantautorato perduto, visto dal fondo di un bicchiere e sguaiato negli ululati di una notte senza luna.

Atarde – Difetti di forma: I Difetti di forma si trascinano sulla malinconia offuscata di un pop distaccato, dove chiudere gli occhi per non dover affrontare la fredda realtà che ci circonda. 

Cranìa – Giustapposizione: La voce frammentata di Cranìa si inerpica su traumi ancora vividi, difficoltà che si ripresentano nei momenti peggiori, per riprendere il fiato in un futuro roseo.

Dejawood – Alti momenti di crisi: I romani Dejawood prendono per le corna anche i momenti più inaffrontabili, come un piano perfette da sfoderare quando ci si trova in emergenza, mischiando rap, desert rock, elettronica e gli spigoli di chi non si lascia abbattere da nulla.

Manitoba – CollaColla, per unire le persone e combattere la solitudine con 5 tracce di pop spensierato sporcato di r'n'b in cui ritrovare un sorriso anche quando tutto sembra andare storto. 

Ministri – Giuramenti: La rabbia del trio milanese viene avvolta da una coltre malinconica, la stanchezza di due anni insopportabili, per cristallizzarne i dubbi e cercare di trovare una risposta.

Nostromo – Canzoni per gusto, canzoni per fame: Lungo prati sconfinati corre il cantautorato di Nostromo, libero e leggero come un saltellante arpeggio di chitarra acustica, dove l'amore è una terapia anche quando ci butta a terra.

Rhabdomantic Orchestra – Almagre: Una sorta di romanzo in musica ispirato all’estetica surrealista e al realismo magico sudamericano, dove confluiscono afrobeat, kraut rock, library music, jazz e brezze mediterranee.

Solo Campa – Mostro: 3 tracce schizofreniche dove il grintoso sfogo uptempo del brano centrale viene posto tra due morbide composizioni simil-ambient, come ad accentuare ancora di più lo sguardo esistenzialista di Solo Campa.

Specchio – Ristagno: Un pugno di brani spigolosi, in cui le sonorità mutano fra alt-rock, noise e post punk, per andare alla sorgente nera delle proprie vulnerabilità.

Westfalia – We're Not Just Good at Playing: "Non siamo solo bravi a suonare": con una battuta i Westfalia accompagnano 6 tracce di sottile ironia, melodie spensierate e il giusto mix di soul, funk, r'n'b e rock.

Willie Peyote – Pornostalgia: Willie Peyote trova la sua declinazione alla Retromania di Simon Reynolds per non lasciarsi affogare da ricordi distorti, con la stessa sana incazzatura di sempre.

Singoli

An Early Bird – Roll the Dice: Sa di casa il confortevole cantautorato di An Early Bird, una mano tesa in un momento di bisogno che riesce a tirarci fuori dai guai anche solo per un salvifico attimo.

Calibro 35 – La classe operaia va in paradiso: L'omaggio dei Calibro 35 a Ennio Morricone parte dall'iconica colonna sonora di uno dei film più importanti di Elio Petri, pubblicata simbolicamente lo scorso Primo maggio.

Dardust – Horizon In Your Eyes: Dardust ci accompagna in un club bombardato da beat gioiosi e percussioni variegate, il tutto con un'anima pop tra il mainstream e l'underground.

De Almeida – De Almeida: Un biglietto da visita a forma di proiettile, una presentazione violentissima che non guarda in faccia nessuno ed esplode in tutta la sua cattiveria.

Fonni – Elisa: Un innamoramento così stordente che fa tornare adolescenti, un sentimento folgorante, che si agita su di un pop tra lo scazzato e lo scanzonato dalle punte funky.

Ginevra Nervi, Iosonouncane – Zero: Una pulsazione sempre più opprimente si alza sui rumori di una metropoli claustrofobica, fino a schiacciarci nel suo incedere ansiogeno.

Mille – Sì, signorina: Una storia d'amore che nasce sotto una pioggia estiva e sembra costruita sulle fondamenta della leggendaria Be My Baby delle Ronettes, come un ponte senza tempo tra passato e presente.

Möly – Requiem: Un cuore spezzato, un dolore ancora vivo che si ricompone mentre tutto attorno si sfalda sotto i dolcissimi colpi della voce senza pace di Möly.

Myss Keta – Finimondo: Myss Keta ribalta un vecchio successo di Edoardo Vianello per portarlo su uno sfrenato dancefloor nella rovente estate di un futuro imprecisato.

Ngawa, Giumo – Mandostai: Il beat di Giumo spinge impazzito, mentre Ngawa ripete sguaiato una sorta di mantra sguaiato rivolto a chi cerca di buttarlo a terra.

Nina Zilli – Munsta: Un surf rock anni '60 rivitalizzato nella voce di Nina Zilli, per celebrare la trasformazione quotidiana di ognuno di noi e imparare a rimanere sé stessi anche mentre si cambia.

Nio – Twin Peaks: L'ultimo singolo di Nio è lo sfogo tra rock e r'n'b di chi si sente come un animale chiuso in gabbia, allucinato come l'iconica serie di David Lynch, dove realtà e finzione si scambiano in continuazione le parti.

Piccolo G – Canzoni d'amore: Piccolo G racchiude in poco più di 2 minuti sognanti e a cassa dritta tutto l'universo in espansione delle Canzoni d'amore, specchi di storie e sofferenze che ognuno si è trovato a vivere.

Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri – Follow the Money: Capovilla e i suoi si scagliano contro lo status quo e contro il potere soggiogante del denaro, mentre chitarre rabbiose scavano nello squallore del genere umano.

Rough Enough – Ubi maior minor cessat: I Rough Enough, con ospite Ufo degli Zen Circus, grattano la superficie con il loro garage rock asciutto e diretto, procedendo a passo inesorabile verso "il male di vivere oppure viver male".

Sandro Su, Tormento – A tempo: Su una placida strumentale costruita su un sample soul si alternano le voci di Sandro Su e Tormento con le loro rispettive visioni, dove il disincanto spietato del primo fa da contraltare alla profonda introspezione del secondo.

Sofia Rollo – Da sola: Cammina a testa alta Sofia Rollo, si rialza dopo essere finita a terra, non ha paura di mostrare le ferite, anzi, è da quelle che parte la sua rinascita con un canto pop di forza interiore.

Sonogiove – Pixie: Il pop sporco di Sonogiove si immerge in mezzo ai danni di un periodo in cui ci si sente impotenti, per venirne fuori aggrappandosi alle poche certezze che restano in mano.

SWCH – Reset: Un funk distopico e sintetico che ci fa danzare di fronte al disagio digitale, attorniato da un'aura di angoscia pressante, dove l'unica soluzione è premere Reset per tornare alle proprie origini.

Tobjah – Nuova stagione: Il primo assaggio del prossimo disco di Tobjah attraversa un groviglio di ovattato dub, dove reminescenze hip hop e atmosfere ambient disegnano un paesaggio che si sta risvegliando.

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L'articolo Il Bollettino di venerdì 6 maggio di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-05-06 10:30:00

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