Questo lunedì, 27 febbraio, 12 delegazioni delle più importanti fondazioni sinfoniche di tutta Italia si troveranno in Piazza Montecitorio per protestare contro la precarietà di chi oggi lavora nelle orchestre e nei teatri.
I punti al centro della protesta sono tanti: si parte dall'articolo 24 della legge 160 del 2016 che porterebbe la precarizzazione dei lavoratori delle fondazioni e il declassamento delle stesse, fino ad argomenti più ampi come il riconoscimento della musica e della danza come beni fondamentali per la collettività, i finanziamenti troppo bassi rispetto alla media europea o l’interesse a far fruire la musica anche alle fasce più basse della popolazione.
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Per far capire meglio le loro proposte e gli argomenti da discutere è stato un creato un volantino simile a quello degli sconti dei supermercati intitolato “Opera sottocosto”. Secondo le fondazioni, ad essere in gioco è proprio l'articolo 9, uno dei punti più importanti della Costituzione italiana, che dice: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Per questi motivi, molti dei più importanti strumentisti provenienti dal Teatro Regio di Torino, dal Carlo Felice di Genova, dall'Arena di Verona e da molte altre fondazioni, si esibiranno dal vivo davanti al Parlamento eseguendo brani come il "Macbeth" di Verdi, il "Nessun dorma" di Puccini o “Il Canto degli Italiani” di Mameli.
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L'articolo “Opera sottocosto”, il volantino delle Fondazioni Sinfoniche contro i tagli alla cultura di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2017-02-24 11:46:00
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