Ci sono cose che in pochi istanti fanno capire quanto Internet - e annessi e connessi - sia ancora lontanissimo da certi ambienti. Una di queste è la notizia, che sta girando oggi, della decisione della giornalista RAI Paola Ferrari di voler querelare Twitter per una serie di commenti negativi postati dagli utenti durante i programmi RAI degli Europei 2012.
Sì, avete capito bene: Ferrari vuole querelare Twitter, la piattaforma, non un singolo commentatore. Un po' come quei politici che propongono leggi che prevedono l'oscuramento di interi siti o motori di ricerca come misura di contenimento contro eventuali diffamazioni.
Dichiara Paola Ferrari a Klaus Davi, all'interno di "Klauscondicio": «Il web non può diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell’insinuazione volgare e del razzismo solo perché nel web c’è la libertà di espressione. Non è giusto usare la rete e i social network per insultare le persone, senza la possibilità di un contraddittorio, e questo accade soprattutto con Twitter. Se il web e i blog vogliono giocare un ruolo serio nell’informazione, allora devono comunque attenersi alle regole deontologiche di base e alle norme civili che valgono fuori dalla rete. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno è passibile di denuncia. Ecco, credo allora che la cosa valga anche per Twitter»
Fino al gran finale di alto livello morale: «Se dovessi ricevere un giusto risarcimento per i danni recati alla mia immagine professionale e personale, per altro costruita con il lavoro negli anni, tutto l’ammontare andrà ai terremotati dell’Emilia, gente, quella sì, che merita a prescindere per la compostezza e il coraggio che mostra.»
Come detto, più che la faccenda in sé e la disamina di quanto accaduto, a far riflettere dovrebbe proprio essere l'incapacità di certe ambienti di comprendere il funzionamento dei social network e in generale di tutto Internet. Se nell'ultima stagione televisiva Twitter si è imposto anche in Italia - grazie in particolare al programma di Fiorello - come uno strumento in grado di sostenere e spingere l'offerta televisiva, è ovvio che gli stessi protagonisti della tv devono accettare anche l'altro lato della medaglia, perché una macchina in grado di costruire une grande eco, può anche accanirsi e demolire un soggetto..
Gioie e dolori di quei mezzi di comunicazione che non viaggiano in una sola direzione. Adattarsi per sopravvivere. La chiamano selezione naturale.
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L'articolo La giornalista Paola Ferrari vuole querelare Twitter di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-07-05 00:00:00
COMMENTI (3)
e io querelo la rai perchè mi costringe a vedere lei...ex candidata per la destra di storace&santanchè
Mi domando perché l'AC Milan SpA non abbia ancora querelato l'ANAS perché qualcuno ha scritto sul cavalcavia della Ghisolfa "Milan Merda"
Ma questa notizia è stupefacente! Io querelo la Wind perché qualcuno ha parlato male di me al telefono.