Il 2 agosto 1980, 85 persone morirono in seguito a un’esplosione all’interno della stazione di Bologna. Uno dei momenti più drammatici della cosiddetta strategia della tensione, una serie di attentati di stampo neofascista inaugurata nel 1969 con la strage di Piazza Fontana. Seppure dopo anni di depistaggi e indagini molto complesse, la responsabilità materiale della strage è stata attribuita in via definitiva a Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, membri dei NAR - Nuclei Armati Rivoluzionari, gruppo di estrema destra.
A distanza di quasi 40 anni, la Strage di Bologna continua però a lasciare strascichi e in occasione dell’anniversario di quest’anno, è intervenuto sull’argomento Giovanni Lindo Ferretti, che ai tempi era vicino alla fondazione dei CCCP.
Intervenuto a Bologna in occasione dell’inaugurazione di una mostra fotografica, Ferretti ha dichiarato: "Non concordo con il pensiero della maggioranza dei bolognesi, non credo che l’attentato del 2 agosto sia opera di fascisti italiani".
Come riporta Repubblica, "In quel momento i palestinesi avevano dei problemi con lo Stato italiano e il fatto che non siano state fatte indagini su tre o quattro personaggi in quei giorni a Bologna mi convince oltremisura. Se almeno si fossero fatte le indagini…".
La chiusa del discorso è ancora più provocatoria: "Tutte le persone che conosco e a cui voglio bene non lo vogliono nemmeno sentire. Questa città si è fatta un punto di onore nel rivendicare una necessità di antifascismo militante 50 anni dopo l’epopea fascista e ha avuto un’occasione meravigliosa".
Per commentare l’esternazione di Ferretti abbiamo contattato Alberto Guidetti e Max Collini, entrambi autori di un pezzo dedicato alla Strage di Bologna con le rispettive band Lo Stato Sociale e Offlaga Disco Pax.
“La pista Palestinese, da sempre caldeggiata da Francesco Cossiga, fu valutata impraticabile e priva di fondamento - spiega Guidetti, autore e interprete di “Linea 30” dello Stato Sociale - Da un lato il c.d. Comandante Carlos che tirando in mezzo l'archivio Mitrokhin ipotizzava un coinvolgimento di CIA e Mossad, dall'altro Kossiga che ipotizzò un coinvolgimento dello stesso Carlos in quanto terrorista filopalestinese. Non proprio un tipo a posto, ma comunque più affascinante dello stesso K che più volte tentò di depistare le indagini con piste libiche, palestinesi, caldaie e mozziconi: un grande esponente del '900 e un grande artista, un po' come Lindo Ferretti”.
Max Collini, autore di “Sensibile” con gli Offlaga Disco Pax, è convinto invece che “Giovanni Lindo Ferretti ci stia trollando ormai da anni. Lo adoro da sempre come artista, ma delle sue opinioni politiche e sociali non condivido più quasi niente, cosa che però non è necessaria, visto che siamo tutti adulti e, si spera, vaccinati. Ho sempre l'impressione che gli piaccia moltissimo esternare esattamente il contrario di quello che vorremmo sentirci dire da lui, per vedere di nascosto l'effetto che fa”.
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L'articolo Giovanni Lindo Ferretti: la strage di Bologna non fu neofascista di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2017-08-02 18:10:00
COMMENTI (3)
Anch'io concordo con GLF. Max Collini al tempo della strage giocava ancora con i soldatini e Alberto Guidetti era al mare a fare i castelli di sabbia.
Ora, posso solo immaginare che le loro opinioni su questo caso specifico se le siano "costruite" leggendo sui libri di parte o attraverso il sentito dire.
A questo punto credo abbiano maggior peso le parole e l'esperienza di Ferretti.
bravo Lindo
concordo con Giovanni...........