Stai passeggiando tra le torri e Via Indipendenza e c'è uno in piazza che canta col chitarrino acustico. Ha i capelli lunghi e una maglia da calcio. Sembra tutto normale. Classico mood sfiga, classico pezzo pop che si apre nei punti giusti, classica voce ben intonata con lo sguardo perso: c'è persino un po' di accento romagnolo d'ordinanza. Tutto regolare. A una certa però lo senti chiaramente sillabare "Cesena amore mio, Bologna merda" sulla melodia che fino a poco prima ti sembrava Cremonini. Guardi meglio: la maglia è proprio del Cesena, la canzone è inedita, le parole mai sentite.
Ma chi è questo Gobbi? È uno con cui vale la pena guardare un po' più a fondo: ti da un'impressione, ma poi si rivela più screziato di quello che hai visto subito. Con un cognome così e una maglia bianconera, la prima cosa a cui pensare è la Juve, ma, se non si fosse capito, nel suo cuore c'è spazio solo per il Cesena, neo-promosso in C. Gobbi è uno che in questi tempi di assoluta inflazione del genere non ha paura di riprovare ancora un nuovo attacco al sistema "pop in italiano con una bella voce". Se al primo ascolto hai pensato a qualche ben nota playlist di Spotify, ti basta ricordare al volo le parole che hai già imparato a memoria per accorgerti che c'è ben altro.
C'è uno, come tanti, "sparato con la cerbottana" dalla Romagna a Milano. C'è moltissimo Tiziano Ferro, assimilato senza ironia e risemantizzato in una rima quasi perfetta: "nell'ansia che ti perda, Cesena amore mio..." eccetera eccetera. C'è uno cresciuto con tante basi MIDI e tantissimo pop televisivo italiano, uno che finora ha appassionato chi l'ha sentito dal vivo in situazioni sempre laterali tra Cesena e Spaghetti Unplugged, accompagnato alle tastiere dal proprio padre musicista. Padre, per farvi capire, campione di Sarabanda 2003 con il nome di Fosforo. C'è uno che sa scrivere dei pezzi pensati per colpire subito, ma destinati a dimostrare piano piano che il pacco regalo col fiocco pop non contiene un portachiavi consolatorio. Dentro c'è qualcosa di urgente, o, come si dice in questi casi, qualcosa da dire, davvero.
Nei prossimi giorni Gobbi uscirà definitivamente allo scoperto. Dovreste vedere comparire a breve "Bologna merda" su Spotify e tutti gli altri player. Speriamo che questo scappato di casa da Top Of The Pops vi arrivi, come è arrivato a noi la prima volta che qualcuno ce lo ha fatto sentire con un live registrato male dalle casse di un telefono.
Gobbi - Bologna merda (testo)
E mentre siamo nudi sotto una coperta
Mi dici stiamo andando troppo di fretta
Ti confesso sottovoce
nell’ansia che ti perda
Cesena amore mio, Bologna merda
Cesena amore mio, Bologna merda
Al parco hanno tirato un calcio al mio
cervello
non vedo più la siepe dietro cui si è perso
Io sono un planetario tu sei l’universo
A un tratto poi mi spari con la cerbottana
dalla riviera fino alla padana
Io che mi sento un figlio di puttana
Mi prendi senza prendere la mira
E toglimi dal collo questa sciarpa
Ripetimi non voglio che tu parta
Ma vedo il suo riflesso anche sull’erba
Con lei mi sento Dio con te una merda
Con lei mi sento Dio con te una merda
Cesena amore mio
E allora metto il turbo sulle mie havaianas
E inciampo sulla gonna di una musulmana
Ho sbagliato quasi tutto ma chissenefrega
Spezzo una matita e vinco il premio strega
Con lei mi sento Dio con te una merda
Con lei mi sento Dio con te una merda
Con lei mi sento Dio con te una merda
Cesena amore mio
---
L'articolo Gobbi che canta "Bologna merda" a Bologna di Pietro Raimondi è apparso su Rockit.it il 2019-05-16 12:25:00
COMMENTI (3)
“Al parco hanno tirato un calcio al mio cervello” e si vede figlio mio, ma non solo al tuo a quanto vedo! Ma???
IDOLO
Commento vuoto, consideralo un mi piace!