Completamento automatico, suggerimenti e ricerca istantanea. Tre aiuti nella ricerca che Google non darà più ai siti di file sharing.
Provate a cercare "torrent" in Google: la parola non comparirà tra i suggerimenti. Stessa cosa per Megaupload e Mediafire. Una forma leggera di censura, ma comunque una censura. O di boicottaggio.
A leggerla così, sembrerebbe una cosa da poco: in fondo, chi vuole cercare qualcosa con quella chiave di ricerca, può completare da solo la parola in questione.
I numeri, però, dicono il contrario. Come riporta il sito Hwfiles.it, i grafici di Google Trends, che mostrano la popolarità di una chiave di ricerca, indicano che, da quando Google ha filtrato queste parole, le ricerche legate a Megaupload e Torrent hanno subito un calo drastico.
Certo, Google non impedisce a chi cerca queste pagine di trovare gli indirizzi, ma, si tratta pur sempre di una forma piuttosto subdola di boicottaggio, che lancia, peraltro, interrogativi piuttosto pesanti sulla neutralità del motore di ricerca.
Di pochi giorni fa, infatti, è la notizia della cancellazione di un video da YouTube su richiesta di Universal, cui è seguita poi una dichiarazione della stessa Universal, che afferma di avere un contratto esclusivo con Google che le permette di chiedere la rimozione di qualsiasi video da YouTube.
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L'articolo Google censura Megaupload e Torrent di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-12-20 00:00:00
COMMENTI (2)
secondo me si sarebbe potuto parlare di censura se google avesse bloccato quei siti nei risultati di ricerca. mi sembra che così si comporti in modo precisamente neutrale: non incoraggia gli utenti ma non impedisce loro di trovare ciò che cercano.
giusto per la cronaca: il video che era stato rimosso da youtube è tornato poi disponibile su iniziativa della stessa youtube.
quanto alla "neutralità" di google, bevenuti nel mondo reale.
google è una multinazionale e, come tutte le proprie multinazionali, fa il proprio interesse. soprattutto da quando è "scesa in campo" offrendo servizi come gmail o google plus che fanno evidentemente concorrenza ad altri analoghi servizi.
insomma, aspettarsi "neutralità" da google è come aspettarsela da mediaset.