A meno di tre mesi e più di mille chilometri di distanza, la storia si ripete.
La dinamica pare la stessa: durante l'allestimento del palco per un concerto, la struttura si accartoccia su se stessa schiacciando e uccidendo uno degli operai.
Il 12 dicembre a morire fu il ventenne Francesco Pinna, all'opera per il montaggio del palco di Jovanotti a Trieste. Ieri è toccato a Matteo Armellini, trentaduenne, che stava lavorando all'allestimento del palco di Laura Pausini a Reggio Calabria.
Il crollo ha coinvolto altri operai, due dei quali sono rimasti feriti. Alcuni, invece, sono caduti senza riportare conseguenze. Uno di loro ha dichiarato a Repubblica.it: «La mia sensazione è che tutto fosse montato perfettamente e in sicurezza. Penso che noi quattro non ci siamo fatti niente proprio perché lassù era tutto corretto. [...] Lo dico perché questi palchi si montano con un progetto preciso e se non mi sentissi sicuro a quelle altezze neanche ci salirei».
Il palazzetto di Reggio Calabria è attualmente sotto sequestro e sono in corso indagini per comprendere cosa sia accaduto.
Ecco la prima dichiarazione di Ferdinando Salzano, AD di F&P Group, la
società organizzatrice dei concerti di Laura Pausini:
«Siamo tutti sotto choc per la tragica morte di Matteo Armellini; siamo
vicini alla famiglia in questo momento di dolore infinito e ci uniamo al
cordoglio per la scomparsa di Matteo. Matteo si trovata a terra in attesa di iniziare il proprio lavoro e a causa del cedimento della struttura di
appendimento, necessaria per ospitare gli impianti audio, luci e video
dell'Inedito World Tour, è stato travolto ancor prima che iniziasse il
lavoro di allestimento della nostra produzione, che di fatto non è
avvenuto».
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L'articolo Laura Pausini, un operaio muore per il crollo del palco di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-03-05 00:00:00
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