LePark è un posto dove avvengono e prendono forma cose bellissime; si trova in Via Giancarlo Sismondi 50, a Milano e dalle sue mura tra idee, fantasia e un briciolo di pazzia nascono progetti che alla fine diventano realtà. Uno spazio di co-working musicale e non solo, che nell'arco di pochissimo tempo è diventato una realtà fondamentale per il settore dell'arte in generale. Abbiamo parlato con Alberto Roveroni che ha contribuito alla nascita di questo spazio.
Da dove nasce LePark e sopratutto come si tira su uno spazio di co-working musicale ( e non solo)?
LePark nasce grazie all'azienda B-BEng che, con il suo sistema di costruzione modulare, costruisce gli studi Boxy e B-Ear. Avendo un sistema innovativo, il desiderio era quello di creare una showroom che lo fosse altrettanto e da qui il mio coinvolgimento; in quello che amabilmente definiamo come una situazione che “ci è sfuggita di mano” infatti questa accelerazione non era prevedibile! Ci siamo ritrovati io e Claudio Lamberini (il fondatore dell’azienda) ed abbiamo subito condiviso una visione, quella di creare un nuovo business model e di conseguenza abbiamo realizzato che i tempi erano maturi per uno spazio del genere. Avevo in mente da molti anni un posto così, e grazie al coraggio di tutti, con grande spirito artigianale, nell’arco di 2 anni siamo arrivati a quello che vedete oggi: 2 sedi a Milano, una affiliata ed entro l’anno moltissime novità che prenderanno forma in tempi relativamente brevi. Una conferma molto importante è arrivata anche dall’estero, infatti i nostri partner ci hanno tutti detto che uno spazio come LePark, espresso come lo stiamo facendo noi, non esiste in Europa, per cui è una di quelle volte in cui l’idea era giusta al momento giusto.
Come siete riusciti a far diventare LePark un posto così significativo per la musica e la sperimentazione?
E' stato un cammino lento e determinato da una visione chiara: in un momento dove le idee vincono senza bisogno di passaggi intermedi ed arrivano al pubblico possibilmente senza filtri, quello che stava venendo a mancare erano le connessioni e degli spazi accessibili in grado di andare a mettersi in mezzo al percorso tra l’home studio puro e lo studio professionale per quanto riguarda le strutture fisiche, e le connessioni tra i vari satelliti (discografiche, agenzie, cooperative, giornali, etc etc) in grado di veicolare e valorizzare le idee. Da qui l’idea di creare uno spazio ad alto tasso di aggregazione ma estremamente accessibile, dove all’interno le persone non solo possono trovare spazi per produrre, ma sopratutto, occasioni di aggregazione e scambio dove necessari.
Il percorso artistico, in ogni disciplina, che essa sia essa musicale o video o foto o coding puro, nella sua iniziale gestazione è fragile, per diventare forte e matura l’artista ed il progetto devono attraversare molte fasi, a volte pericolose. Attraverso strutture e collaborazioni con i nostri partner il nostro obiettivo sarà sempre di piu quello di dare la necessaria protezione, consulenza e segnalazione tramite le nostre strutture e partner ai talenti. E' proprio in questo momento di fragilità che noi troviamo la massima espressione, perchè è il momento migliore, quello delle idee, della creazione e della contaminazione. LePark nasce per ospitare e far germogliare questi semi importanti, la cultura è un bene prezioso e, prima di diventare business, deve essere pura ed incontaminata e per fare questo servono degli spazi in grado di ospitare questa crescita. Subito dopo arrivano le connessioni, le partnership, e le collaborazioni con realtà esterne, da grandi professionisti a grandi strutture esterne, che ci hanno seguito in questa visione, vedendo nella connessione e la collaborazione la risposta futura al mercato. Quindi non è inusuale trovare a LePark, un giovane studente mentre esce da una regia e l’artista “big" dall’altra, mentre nella sala riunioni altri partner stanno decidendo su progetti futuri importanti, ed uno shooting fotografico in un’altra sala ancora, tutti sotto allo stesso tetto, senza troppi filtri.
Quanti generi musicali sono passati da LePark?
Essendo LePark uno spazio trasversale che ospita spazi temporanei e non (i nostri residenti fissi sono Energy Mastering, ex Nautilus mastering, Fausto Cogliati, Roberto Mancinelli con Imean, Musix di Luca Arosio ed Alex Hullmann dei Planet Funk poi in un recente passato per 2 anni si sono appoggiati a noi Sugar Kane) ) e con le partnership, come per esempio questa con voi di Rockit, posso dire che davvero di generi ed artisti ne sono passati davvero tanti, dalla discografia mainstream a la Laura Pausini a gruppi indie pop famosi come i Coma_Cose o quelli ancora oscuri e molto interessanti.
Possiamo davvero dire che in nemmeno un anno abbiamo davvero un sacco di energie e frequentazioni interessanti!
Di che tipo di impegno economico si tratta? Quanto investimento e follia ci vuole per iniziare un progetto simile (alla fine vincente)?
Viviamo in un campo, quello della creatività, dove ingegno, lavoro e follia sono sempre presenti.
Il concetto di follia lo traslerei in quello di una passione ed amore per la creazione enorme…. e di conseguenza lo è stato anche l’investimento.
Siamo artigiani, come si faceva una volta, quello che siamo riusciti ad investire in termini economici e di lavoro personale all’inizio sono stati altissimi e su questo ovviamente un ringraziamento va alla casa madre, B-BEng per aver creduto tantissimo in questo progetto, siamo tutte persone con un forte background musicale e da addetti ai lavori e quindi eravamo in grado di vedere già sulla carta dove sarebbe potuto arrivare questo concetto.
Per cui in sintesi un misto di follia, visione, tanto lavoro inizialmente, ed oggi una gestione molto attenta del tutto ed il contributo di una squadra di persone residenti davvero eccezionale ed affiatata.
Qualche aneddoto particolare capitato tra le sale di Le Park?
Qui potrei risponderti dicendo: si dice il peccato e non il peccatore, ma, al di là delle situazioni rock’n’roll che possono succedere in spazi del genere con molti artisti ogni giorno, ne spiccano alcune.
Per esempio un pomeriggio dove una boy band molto famosa che stava registrando da noi aveva postato un selfie appena fuori dallo spazio dove l’unica cosa che si vedeva era poco piu del palo della tensione del tram. Eppure nonstante questo una ragazza che abitava porprio sopra di noi, lo aveva riconosciuto ed avvisato conseguentemente tramite social le altre fans, dopo 2 ore e per 2 giorni abbiamo avuto tentativi di “incursione” con false postine di 15 anni e mamme disperate ad aspettare sedute con le figlie sul marciapiede fino a mezzanotte per un autografo.
La cosa che vi rendere più orgogliosi della vostra “creatura"?
Siamo molto felici dei risultati raggiunti fino ad oggi, perchè in poco piu di 5 mesi abbiamo raggiunto già dei risultati inaspettati, uno spazio così all’inizio fa paura. La sfida che ci aspetta domani è quella che ci appassiona di più, la nostra è una passione per il processo che porta a far nascere le cose, per cui questo è un sentiero difficile ma anche in grado di portarci sempre a delle novità inattese.
La vita, in fondo, è quella cosa che ti succede mentre sei impegnato a fare altro diceva John Lennon, e noi mentre siamo impegnati a portare avanti la nostra visione, teniamo sempre un occhio aperto per qualsiasi novità ci si proponga.
Progetti per il futuro?
Sicuramente finire questa fase di "start up” interna perchè ci consideriamo ancora una startup, poi entro l’anno avverranno alcune operazioni molto importanti per amplificare quella che è la visione di LePark “incontrare, connettere e produrre” ma su questo non posso ancora anticipare nulla ma vi invito a seguirci sui nostri canali o iscrivervi alla nostra newsletter.
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L'articolo Perché dovreste scegliere un co-working musicale di Redazione è apparso su Rockit.it il 2019-03-18 17:00:00
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