Lo dice uno studio condotto dall'Entertainment Retail Association e dalla British Phonographic Industry e pubblicato su Digital Music News. I ragazzi compresi tra i 16 e i 34 anni, appartenenti quindi alla generazione Y, i cosiddetti millenials, ascolterebbero in media molta più musica rispetto alla generazione dei baby boomers, quella dei loro zii o genitori, nati tra il 1945 e il 1964.
L'indagine è stata condotta analizzando le abitudini quotidiane di circa 1.000 soggetti. Il gruppo di ricerca ha chiesto loro di stimare il numero di ore che dedicano durante il giorno all'ascolto musicale. Tra i millenials, il 47% ha riferito che passa circa 3 ore al giorno ascoltando musica, mentre per un 7% di loro si parla addirittura di più di 7 ore. Dati in controtendenza rispetto a quelli registrati tra i baby boomers: l'80% spende nell'ascolto tra 0 e 2 ore al giorno, e solo il 20% afferma di ascoltare musica per più di 3 ore al giorno.
In definitiva, i dati raccolti nell'indagine mostrano che i millenials dedicano alla musica in media 3,1 ore di ascolto al giorno, mentre i baby boomers solo 1,77. Si parla quindi di un gap del 75%, in larga parte dovuto alla maggiore familiarità dei millenials con i media e le tecnologie digitali attraverso cui viene ormai veicolata l'offerta musicale.
Un dato che si lega a quello evidenziato da un'altra ricerca, che attesta come al giorno d'oggi uno stesso brano tenda a rimanere per più tempo in cima alle classifiche di quanto non succedesse negli anni '60 o '70. Una statistica che suggerisce un maggiore investimento emotivo nella musica da parte dei giovani ascoltatori, e una minore volubilità (e magari anche curiosità?) rispetto alle generazioni precedenti.
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L'articolo I millennials ascoltano molta più musica dei loro genitori di Marcello Farno è apparso su Rockit.it il 2016-06-09 10:56:00
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