L'importanza delle ragazze di Porta Venezia

Sono tornate le ragazze e questa volta hanno il loro manifesto.

- Copertina di Francesca Fedele

Sono tornate le ragazze di Porta Venezia, ma a dire il vero non se ne sono mai andate. 

Il 19 ottobre di quattro anni fa atterravano per la prima volta all’ombra della maestosa Porta Venezia di Milano, incrocio affollato di culture, modernità e progresso, un gruppo di ragazze guidate da una donna mascherata, che da lì in poi sarebbe stata conosciuta come MYSS KETA

Esce oggi il risultato di questi quattro anni passati, nella versione THE MANIFESTO ed è una festa di colori e libertà. A cantare con la MYSS si sono aggiunte molte amiche ed artiste: La Pina, Elodie, Priestess, Roshelle e Joan Thiele ognuna ha aggiunto la propria firma, la propria personalità aggiungendo valore ed eterogeneità a questo brano che è praticamente già un culto.

regazzeportavenezia
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"Le ragazze di Porta Venezia" è il posto da cui tutto è partito e da cui si è voluta raccontare una storia, non certo iniziare una lotta, ma piuttosto creare uno spazio libero da pregiudizi, luoghi comuni e inutili perbenismi. E’ il capitolo finale più coerente di tutto quello che MYSS KETA ha portato negli ultimi anni del suo lavoro: aggregazione, queerness, culture club, donne che contano, la vera unione che fa la forza.

Tutte vestite di colori diversi, occhiali, cappelli, glitter, poco importa, ognuno porta la propria visione del mondo, un po’ come nel 2015 quando le prima ragazze di Porta Venezia sembravano delle eroine, erano le nostre Power Ranges

Nel videoclip uscito poche ore fa sembra di assistere ad un teatro aperto dove ognuno si può sentire protagonista nella sua essenza di individuo libero, ed è una vera e propria festa fatta di amiche che portano un’unica bandiera. Appaiono in ordine casuale tantissime personalità differenti tra loro: le inseparabili La Cha Cha, La Iban, Miuccia Panda e La Prada ma anche Victoria Cabello, Beba, Noemi, Adele Nigro (Any Other), Paola Iezzi, Stephanie Glitter, Rossella Essence, Giungla, Greta Menchi, La Niña solo per citarne alcune. 

ragazzeportavenezia
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THE MANIFESTO è l’espressione perfetta di quello che viviamo oggi e della direzione che dovremmo prendere; nei mesi che l’hanno tenuta occupata con il suo ultimo lavoro PAPRIKA, MYSS KETA si è sempre fatta portavoce di un movimento che va ben oltre il produrre canzoni, quando ci avevo parlato qualche tempo fa mi aveva raccontato questo pezzo così:

“Il messaggio è uno dei nuclei dell’universo di MYSS quindi le ragazze di Porta Venezia rappresentano il melting pot culturale di Porta Venezia, la queerness di Porta Venezia, rappresentano la libertà di fare quello che si vuole, rappresentano la possibilità di fare quello che si vuole; è una canzone piuttosto iconica.”

La chiave sta nel farsi sentire, senza mai usare violenza ma semplicemente "essendoci" nel qui ed ora, parte integrante di un cambiamento enorme che sempre più sta prendendo piede. 

“Oggi non ce n’è, sto con le mie amiche” le stesse di cui cantava La Pina nel 1995, “siamo ragazze, siamo donne, siamo il mistero e non ci dire cosa fare, noi non la faremo” anche perché “portaci rispetto io non ho pazienza”. Erano diversi anni che non si vedeva una cosa bella così. 

Che belle le ragazze. 

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L'articolo L'importanza delle ragazze di Porta Venezia di Chiara Lauretani è apparso su Rockit.it il 2019-10-18 16:25:00

Tag: singolo

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