Sabato 13 maggio verrà inaugurata al V&A di Londra la mostra “Pink Floyd: Their Mortal Remains”, curata dagli stessi organizzatori di “David Bowie Is”, e per la quale si attende lo stesso incredibile successo. A pochi giorni dall’apertura, già si conosce qualche anticipazione sull’evento che non fa che crescere il desiderio di visitarla. Si accede alla mostra attraverso una riproduzione in grande scala del vecchio furgone nero Bedford della band, che li accompagnò durante i primi concerti, acquistato per 20 sterline e decorato con una striscia bianca. Si entra immediatamente in un’atmosfera psichedelica con i cosmocles, occhiali creati da Peter Wynne Wilson che permettono di vedere la realtà attraverso prismi e lenti colorate. Wilson è stato colui che ha creato le proiezioni e i disegni alla base dell’immaginario visivo dei Pink Floyd, spesso ottenuti ponendo un preservativo sulla lente del proiettore.
La presenza di Syd Barrett è molto limitata, come in fondo fu nella vita della band, e si concentra nelle prime stanze con un ritratto e un video tributo dove Roger Waters afferma che non sarebbero mai esistiti se non fosse stato per lui. Una stanza è interamente dedicata agli album tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, incluso il “Live At Pompei” che fu concepito come l’anti-Woodstock, in quanto avvenne in una città della Roma antica deserta e senza pubblico.
Si può camminare lungo il corridoio “The Dark Side of the Moon”, immersi nel buio più completo fatta eccezione per l’ologramma rotante di un prisma e con il disco in ascolto in loop, si può mixare la propria versione di “Money” e persino scoprire i gusti della band in fatto di alcolici, con Southern Comfort, Tequila e Scotch tra i preferiti. Ovviamente non mancano synth vintage e pedali di ogni tipo, e viene dato anche spazio ai cambiamenti nel contesto socio-culturale influenzati dalla band negli anni settanta: per fare un esempio è esposta la famosa maglietta di Johnny Rotten con la scritta “I HATE Pink Floyd”.
Non poteva mancare una stanza dedicata ai gonfiabili, dove è stata creata una riproduzione della Battersea Power Station immortalata sulla copertina di “Animals” con un maiale volante in versione più piccola, visto che l’originale avrebbe riempito completamente la stanza. Ci sono poi disegni, modelli e oggetti di scena relativi ai maggiori tour della band, e la mostra si conclude con una stanza dove gli schermi mostrano l’ultimo concerto dei Pink Floyd, Live 8 in Hyde Park del 2 luglio 2005.
Dalla mostra non viene fuori il lato umano dei membri del gruppo, ma pare che questa scelta sia assolutamente intenzionale: “Una delle cose più interessanti riguardo ai Pink Floyd”, afferma l’organizzatrice Victoria Broackes, “è che non sono particolarmente conosciuti come individui. Si presentavano attraverso la loro musica, le performance, l’animazione e l’arte, ecco perché sono ideali per una mostra come questa”.
La mostra sarà aperta fino al 30 ottobre, per aquistare i biglietti e per tutte le informazioni si può visitare il sito dedicato.
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L'articolo Cosa ci sarà dentro “Pink Floyd: Their Mortal Remains”, la bellissima mostra sui Pink Floyd a Londra di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2017-05-10 10:45:00
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