Quando un brano totalizza 1 milione (o più) di visualizzazioni su YouTube o ascolti in streaming viene spesso sbandierato come un grande successo. Nella realtà dei fatti non è così, e per un motivo molto semplice: se questi numeri venissero comparati a quelli che si possono fare con i passaggi radio, si capirebbe di colpo che i volumi a cui siamo abituati su internet non sono esattamente fedeli a quelli degli ascoltatori nella famigerata "vita reale".
Bobby Owsinski è un produttore, ingegnere del suono, e autore di diversi libri soprattutto sulla produzione musicale, e in questo articolo ha cercato di dimostrare proprio questo. Il calcolo affrontato da Owsinski è semplice: prendiamo una canzone trasmessa nella città di New York, che ha 15 milioni 730 mila abitanti. Supponiamo che questa canzone sia trasmessa dalla radio più ascoltata della città, e che questa radio raggiunga nello stesso momento lo 0.01% della popolazione. Ne consegue che la canzone sarà ascoltata 157.000 volte. Mettiamo ora che la canzone sia trasmessa 5 volte al giorno per 2 settimane dalle due principali radio della città: la canzone sarà ascoltata da 21,98 milioni di volte.
Questo dato corrisponde a quasi 22 milioni di streaming, anche se ovviamente a differenza degli streaming l'artista non viene pagato per i singoli ascolti radiofonici. C'è da tenere presente infine che i calcoli fatti da Owsinski non tengono in considerazione le grandi hit, per cui il numero di passaggi radiofonici andrebbe almeno raddoppiato, e che l'indice di ascolto della singola stazione radio è solo supposto e non corrisponde alla realtà - Owsinski ritiene che in verità la stazione radio più ascoltata a New York raggiunga almeno lo 0,05% della popolazione in ogni momento.
Ne consegue che la cifra di "1 milione" è relativa, se non misera: sarebbe un buon risultato parlando di vendite, ma non lo è assolutamente se si considerano gli ascolti totalizzati con streaming e visualizzazioni.
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L'articolo Perché un brano da 1 milione di ascolti online non è affatto un successo di Chiara Giletti è apparso su Rockit.it il 2015-11-12 13:00:00
COMMENTI (4)
il counter di youtube non prende in considerazione gli utenti unici (se riascolto 10 volte lo stesso brano sono 10 hits) e la permanenza (ascolto 20 secondi e poi cambio o la ascolto tutta?). D'accordo con Alessandro, insomma paragone impossibile
Concordo. In più da streaming si ha una possibilità diretta di acquisto, o magari di interazione con l'artista in qualche modo (like su fb, iscrizione a mailing list ecc.), mentre la radio è un po' a se stante. Non so le radio di new york, ma quelle italiane per la maggior parte non dicono neanche il titolo della canzone o dell'artista.
Giusta considerazione alessandro.
Gli ascoltatori su youtube (o chi per esso) sono però persone che hanno più o meno volontariamente aperto il link, e quindi interessate all'ascolto.
Quelli delle radio invece sono per la maggior parte ascoltatori distratti, che fanno altro durante l'ascolto e non obbligatoriamente interessati a sentire la canzone