Il 12 settembre a Pisa, a chiusura del primo Festival Internazionale della Robotica (organizzato dalla Fondazione ARPA e dalla Scuola Normale di Pisa), ci sarà una performance davvero particolare: l’Orchestra Filarmonica di Lucca eseguirà “La donna è mobile” dal "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, interpetata da Andrea Bocelli, e “O mio babbino caro” dal "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini con il soprano Maria Luigia Borsi. Fin qui, tutto normale, se non fosse che, a dirigere l’orchestra, ci sarà un robot. YuMi, creato dall’azienda svizzera ABB, sarà il primo robot a dirigere un'orchestra con entrambe le ‘mani’: infatti nel 2008 il robot ASIMI aveva diretto l’orchestra sinfonica di Detroit, ma usando solo la ‘mano’ destra.
Il Maestro Colombini spiega a YuMi i movimenti da fare
Andrea Colombini, patron del 'Puccini e la sua Lucca International Festival', che dirigerà l’evento al Teatro Verdi di Pisa, commenta così la tecnica del robot: “YuMi possiede un elevato livello di fluidità nei movimenti, un’incredibile delicatezza e sfumature espressive”. Ma nonostante tutto, secondo il direttore, gli uomini sono insostituibili in questo campo: “Il robot utilizza le braccia, ma l’anima, lo spirito, sono sempre quelle degli uomini. I robot restano e resteranno solo un aiuto”.
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L'articolo Un robot dirigerà l’orchestra in un concerto a Pisa con Andrea Bocelli di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2017-08-22 12:17:00
COMMENTI (2)
Gentile Margherita, la pregherei anche di voler rettificare la carica del Maestro Colombini che non è quella che le ha assegnato, come può vedere ad esempio da questo servizio ilfattoquotidiano.it/2017/0… dove trova quella corretta. Grazie ancora per l'attenzione. Francesco Ceccarelli
Buongiorno Margherita, a nome del Press office del Festival internazionale della robotica chiederei cortesemente di indicare tutti i nomi dei promotori e dei copromotori scientifici che trovi su festivalinternazionaledella… in home page, indicati con i loro loghi. Nel ringraziarti per voler aggiornare il tuo articolo ti saluto cordialmente. Francesco Ceccarelli