Dopo dodici mesi di attesa per l'evento che da qualche anno a questa parte smuove il mercato discografico al pari solo dei trapper, il quarto Festival di Sanremo di fila di Amadeus - con la sua terrificante macchina di creazione dell'hype - finalmente apre i battenti del Teatro Ariston per una settimana che a pensarci siamo già stanchi, che per puro sadismo finirà sempre oltre le due di notte.
Riuscirà Roberto Benigni a farci ridere o la butterà come sempre sui buoni sentimenti, il Papa, Dante e sua moglie? Anna Oxa sarà presente sul palco? Chiara Ferragni ci rivelerà qualcosa di sé oppure, vista l'atavica timidezza che contraddistingue il personaggio starà sulle sue? Lo scopriremo solo vivendo, e voi insieme a noi, nella diretta di stasera!
TG1: voto 3 (di notte)
Ci ricorda che stasera ci sarà Fiorello verso le tre di notte e qualcuno di noi narratori dello spettacolo vede già l'abisso.
L'inno di Mameli cantato da Gianni Morandi: voto 2 come i Måneskin su Pitchfork
Sergione Mattarella per la prima volta al Festival fa la sua figura, vanificata dalla versione barocca dell'inno italiano cantata da Gianni Morandi, perché il governo di Fratelli d'Italia evidentemente non bastava.
Roberto Benigni: voto 21, come l'articolo della costituzione
Meglio ora che a mezzanotte, meglio il suo intervento dell'inno, ha anche fatto qualche battuta simpatica sulla durata delle dirette, poi ha parlato della costituzione e dell'articolo 21 con un intervento fortemente antifascista. Dopo anni come ufficio stampa del Papa, un po' di emozione vera. A suo modo, con tutti i suoi difetti, ma comunque potente.
Anna Oxa - Sali (canto dell'anima): voto 7
Intanto c'è, e ci pare già un traguardo. Vestita come Mercoledì Addams, testo di Bianconi dei Baustelle, esistenzialismo a palate (quando si capisce qualche parola, cosa rara), vocalizzi oltre la media europea, Anna Oxa in versione Tim Burton sposa la sua carriera con quella di Yoko Ono, ma ce ne fossero di artiste - e di dive - così.
Gianmaria - Mostro: voto 6,5
Cassa dritta, suoni da indietronica, rap ansiogeno senza autotune, emo quanto basta, Gianmaria bello sicuro sul palco con la camicia aperta sembra Cloud di Final Fantasy 7, ma Amadeus lo chiama Sangiovanni, per farci capire che anche lui è in hangover. Questa si ballerà oltre il Festival.
Mr. Rain - Supereroi: voto 4,5
Canzone sanremese oltre ogni misura, rap super buonista con il coro dei bambini tra cui due vestiti da angeli. Un diabete terrificante, un pezzo da Zecchino d'argento. Piacerà a molti, ma qui no.
Mahmood e Blanco - Brividi: voto oltre ogni immaginazione
Come i record che questa canzone ha battuto. Cosa vuoi dire a questi due ragazzi, che un anno dopo tornano a vincere? Clap hands.
Marco Mengoni - Due vite: voto 7,5
Torna vestito da gommista totale pellato con una signora permanente e tira fuori una canzone da primo posto in classifica e nel mio cuore di ragazzina di 15 anni dentro un corpo da Shrek. Ha indovinato il pezzo, di quelli che fanno piangere dopo essersi lasciati all'autoscontro del luna park di una qualsiasi provincia. Vince anche il premio Aiello per l'urlo in camera.
Elena Sofia Ricci: voto fiction Rai
Ma con tutti i $$$ degli sponsor, c'è bisogno di fare anche il marchettone alla fiction Rai? Su su, che forse finiamo prima delle sei.
Ariete - Mare di guai: voto 6
Il testo di Calcutta si sente lontano un miglio, Arianna canta una storia d'amore tra ragazze, prende un paio di note storte ma alla fine non è mai stata una virtuosa del bel canto. Zero melodramma, tanta freschezza e un 5 alto a Gianni Morandi che vale al Fantasanremo.
Gag di Gianni Morandi: voto basta
A Gianni Morandi si vuole tutti bene ma sta perdendo un attimo i pezzi e forse non era il caso di dargli tutto questo spazio. Magari un'ospitata veloce ma non la co-conduzione. Siamo in mondovisione, diamoci una regolata.
Ultimo - Alba: voto 2
È una canzone di Ultimo, una qualsiasi. Lui è vestito in stile trekking che non lo valorizza, la canzone invece fa di tutto per non essere valorizzata di suo. Urla un sacco e canna parecchie note, boh. Non sembra in forma, per niente.
Piero Pelù a caso: voto 5
Paga Suzuki e Piero Pelù ricanta a caso la canzone in cui rubò la borsetta alla signora del pubblico dell'Ariston. Incredibilmente la ruba anche stavolta all'aperto. Suoni da ergastolo, mezzo playback e molto bello il siparietto in cui tenta di parlare di qualcosa mentre raggiunge il palco e Amadeus che non se lo caga di pezza.
Coma_Cose - L'addio: voto 7,5
Dai che gli vogliamo bene e questa canzone un po' commuove. Molto studiata la performance, qualche incertezza vocale ma sticazzi, il testo e gli sguardi tra Lama e California sono veri, non ce n'è. Una canzone d'amore diversa dalle altre, che contiene una crisi e anche il futuro.
I Pooh: voto Fiacchinetti
Tra acconciature impossibili e acuti di Facchinetti che non reggono, questa reunion non è indimenticabile. Red e Dodi tengono botta nonostante sembrino il titolo di un film Disney, fosse entrato Riccardo Fogli con un bestemmione il voto si sarebbe alzato drasticamente, invece niente, solo un nuovo pizzetto da venditore d'arte in tv. Un intervento che dura novantamila ore, comprensivo di ologramma in ricordo di Stefano D'Orazio. Ricordiamo peraltro che Roby Facchinetti è l'inventore del corsivo.
Elodie - Due: voto 6,5
Corvo nero glam, singolo tipico di Elodie, lei bellissima ma non lo invento certo io. Ha dichiarato di voler essere bitch per tutto il Festival ed è partita col piede giusto. "Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue" è già frase icona, anche se la canzone funzionerà più su Spotify che al Festival.
Chiara Ferragni che parla a sé stessa col vestito nudo che nudo non è: voto beh dai
Lancia frasi motivazionali, femministe, di empowerment, di body positivity, inclusive. È brava sul palco, poi è come il pesce ratto di Fantozzi, può piacere o non piacere. Ha fatto della sua vita un business, utilizza la sua fama internazionale per influenzare su temi di certo attuali e lo sa fare bene, la letterina a sé stessa boh, il capitalismo... la finisco qui dai.
Salmo sulla nave: voto dai che cazzo ma non c'era la gara?
Sì bravo ma altro spottone per la nave, crociera, piscina, ragazze e tuffo finale. Basta, davvero, è quasi mezzanotte.
Leo Gassmann - Terzo cuore: voto 5
Canzone di Gassmann e Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari ed è di base una canzone dei Pinguini Tattici Nucleari un pelo più melodrammatica. Il trittico Ferragni, Salmo sulla Costa Smeralda e il figlio d'arte ha ucciso ogni sacca di resistenza del proletariato.
Blanco s'incazza - voto spaccotutto
Blanco è un ospite, è mezzanotte, non sente dagli ear monitor e distrugge il palco. Prende a calci i fiori di Sanremo, sacrilegio. Si prende anche una bordata di fischi dal pubblico, Amadeus lo chiama Salmo, intanto i tecnici lavorano di più per pulire tutto. Non so se sia punk, di certo ci ha svegliati da un torpore tremendo. Domani parleranno tutti di questo.
I Cugini di Campagna - Lettera 22: voto 6
Ma poveracci, due dei Cugini di Campagna hanno un'età e li fanno esibire ora, con tutti i rischi che esso comporta quando sei vestito di pailettes e indossi gli zatteroni. La canzone è de La Rappresentante di Lista e sembra una canzone dei Pooh, ma i Pooh sono già passati e non se ne può Pooh. La loro esibizione invece è migliore.
Gianluca Grignani - Quando ti manca il fiato: senza voto
Impossibile dare un voto a questa canzone e a questa esibizione, perché all'inizio dell'ex popstar diventato rocker maledetto non si sente una parola, una nota, tutto troppo strano. Poi alla fine dà il meglio di sé e ci fa quasi sperare che la canzone sia bella in studio. Non so proprio che dire, va riascoltato nel caso voglia davvero cantare.
Olly - Polvere: voto 4
C'è un po' di canzone in questo autotune. Un pezzo perfetto per il Tagadà, che sembra musicato da Gabry Ponte. Non credevo neanche esistesse più questa musica.
Colla Zio - Non mi va: voto 6
Questa dei Colla Zio è l'evoluzione del collettivo che diventa boy band scanzonata, divertita, senza prendersi troppo sul serio. Freschi, interessanti, niente di troppo complicato. Un po' di disimpegno dopo una serata come questa ci sta. Outfit rivedibile.
Mara Sattei - Duemilaminuti: voto 7
Mara - Sara è diventata grande. Testo di Damianodeimaneskin, canzone sanremesissima, melodrammatica il giusto, d'amore e di sofferenza, cantata bene con classe, gusto e un piglio decisamente attuale, nonostante tutto. Brava.
La top 5 della sala stampa vede Marco Mengoni primo, Elodie seconda, Coma_Cose terzi, Ultimo quarto e Leo Gassmann quinto. Hmm, ma come fa a piacere Ultimo così tanto? Questo è il vero mistero della prima puntata, altro che i calci ai fiori di Blanco e la Ferragni che insegna Instagram. A domani, per rispondere a questo mistero notturno.
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L'articolo Sanremo 2023: le pagelle della prima serata di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2023-02-07 19:43:00
COMMENTI (2)
Ma sinceramente...esistono donne che si sentono rappresentate da Chiara Ferragni? Esistono vecchi fan dei Litfiba che non provano vergogna per Piero Pelù? Esiste una paraculata peggiore del coro dei bambini?
Mara Sattei - Duemilaminuti: voto 7
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