[UPDATE, ore 12.30]: è appena stato confermato che la band è stata rimandata in Italia ed è appena atterrata all'aereoporto di Bologna.
Le politiche più stringenti di Trump iniziano a mietere vittime tra i musicisti stranieri che vanno negli USA? Nei giorni scorsi diversi artisti del collettivo WWNBB hanno avuto difficoltà con l'approvazione dei visti: alcuni hanno risolto, altri non sanno ancora se nei prossimi giorni potranno partire.
Chi invece non ce l'ha fatta, ma l'ha scoperto una volta in territorio americano, sono i Soviet Soviet, respinti due notti fa alla dogana. La band avrebbe dovuto esibirsi in una serie di eventi e showcase: erano previste infatti le loro esibizione ieri mattina alle 9 (orario di Seattle) alla radio KEXP, e in serata al LoFi, un noto locale in città.
Il 14 marzo invece la band di Pesaro avrebbe dovuto partecipare al SXSW in Texas, il festival che da molti anni apre le porte ad artisti da tutto il mondo e a moltissimi italiani.
La notizia è stata data da John Richardson, un dj della KEXP che su Facebook riporta: "Hello friends. So, we were told that SOVIET SOVIET didn't make it through customs and was sent back to Italy last night, which, well, stinks. This means we won't have them live on KEXP this morning as planned. We truly feel terrible for them. One way to support them would be to purchase some of their great new music."
Al momento non si hanno altre notizie o conferme del fatto che siano stati rimandati in Italia, ma con certezza le esibizioni di Seattle sono state cancellate. Non si sa ancora invece se per la band sarà possibile partecipare al SXSW: sembra infatti che il problema ruoti intorno al fatto che mentre per la partecipazione al festival texano venga rilasciato un invito dall'organizzazione valido come accesso per l'esibizione, in caso di altre date concordate con la produzione della band, quindi non su invito, sia necessario un visto del tipo Temporary Worker Visa.
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L'articolo Ai Soviet Soviet è stato negato l'accesso negli USA di Redazione è apparso su Rockit.it il 2017-03-09 16:05:00
COMMENTI (3)
Ma 'ndo vai se il P1 non ce l'hai?
spero sia uno scherzo la roba di trump etc.....per andare a suonare in america ci vuole il visto di lavoro come musicista e allora nessun problema...se non lo fai perchè costa e fai lo gnorri come fanno in molti nell'ambiente, te la rischi alla dogana...ma se per caso hai fatto cazzate del tipo scrivere ovunque su FB che sei in tour in USA (o portarsi in valigia il merch, o avere la chitarra sull'aereo in 3...ecc. ecc.) e non hai i visti, bhe allora tempo zero e ti beccano e ciao...è successo ad un sacco di band, ma che almeno sapevano del rischio. Qua o si tratta di coglionaggine o di voler montare un caso inesistente...
Scherzate vero quando parlate di Trump?
Sono stato a suonare e a registrare in America tante volte e i casi sono due: o hai un regolare permesso di lavoro o alla dogana fai lo gnorri e provi ad entrare con un visto turistico (9 su 10 capita la seconda).
Se ti va bene ok, sennò se scoprono che sei lì a lavorare senza permessi (si, per loro suonare è una cosa seria) ti rimandano a casa.
Ma fanno così anche in Gran Bretagna, solo che lì per noi italiani è (era) più facile entrare per via della EU. Un batterista che era con me (americano) nel 2008 lo hanno fermato in una cella per 8 ore prima di essere poi rilasciato.