Spotify e gli altri: ecco quanto incassano le etichette dallo streaming

Per ogni brano ascoltato su Spotify, alle etichette arrivano 5 millesimi di dollaro.

Da tempo girano voci legate al fatto che, per quanto comodo e a suo modo rivoluzionario, lo streaming non sia poi così remunerativo dal punto di vista delle etichette e, quindi, delle band.

Servizi come Spotify si stanno diffondendo sempre di più e continuano a raccogliere reazioni entusiastiche da parte degli utenti. Un po' più difficile, invece, capire la soddisfazione - o meno - delle etichette.

Nei giorni scorsi l'associazione The Thricordist ha diffuso dei dati che riassumono il trattamento economico ricevuto da un'etichetta indipendente da alcuni tra i principali servizi di streaming, ovvero Spotify, Zune, Napster e Rhapsody.

I dati li potete leggere qui sotto e fanno abbastanza impressione, visto che si va dai 3 centesimi scarsi di dollaro a brano pagati da Zune ai 5 millesimi (millesimi!) pagati da Spotify.

Spotify: 798,783 = $4,277.39 = .005
Zune: 15,159 = $437.58 = .028
Napster: 30,238 = $479.07 = .016
Rhapsody: 50,822 = $668.57 = .013

(I dati indicano: numero di play, incasso totale e incasso per brano)

Non certo una novità, se si guarda a questa infografica di qualche mese fa, che metteva in fila i volumi di traffico e vendite di musica da generare per raggiungere il livello dello stipendio minimo statunitense

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L'articolo Spotify e gli altri: ecco quanto incassano le etichette dallo streaming di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-06-06 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • niegazowana 12 anni fa Rispondi

    Bisogna anche tenere in conto che le piccole etichette indipendenti, come noi, devono passare attraverso un distributore digitale, che, ovviamente, trattiene una percentuale sulle royalties.
    Per dare delle cifre, a noi, ad es., da spotify arrivano 0.002460 euro a brano... ;-)