La prima notizia arriva dalla Svezia: la pirateria sarebbe calata del 25% da quando è stato lanciato Spotify, il servizio di musica in streaming con un catalogo gigantesco, originario proprio del paese scandinavo.
Il risultato è frutto di un sondaggio, che ha indagato le abitudini musicali degli svedesi e ha stabilito che il passaggio dal download illegale ai servizi di streaming ha coinvolto negli ultimi anni un quarto degli ascoltatori di musica, con uno spostamento del 9% nei soli ultimi dodici mesi.
Risultati eccezionali per Spotify, che qualche mese fa è sbarcato in America creando grandi aspettative. La seconda notizia riguarda proprio le strategie americane del player: da qualche giorno, infatti, si può accedere a Spotify solo se si è in possesso di un account Facebook.
Il cambiamento è avvenuto in seguito alla conferenza F8 di qualche giorno fa, durante la quale Mark Zuckerberg ha annunciato l'integrazione di Spotify all'interno del social network come uno dei più importanti cambiamenti in arrivo. Nessuno però si aspettava che da quel giorno Facebook diventasse l'unica possibile porta d'ingresso a Spotify. Una scelta radicale, quella del servizio svedese, che però sembra pagare: gli iscritti sarebbero aumentati di un milione nell'arco di pochi giorni, passando da 3,5 a 4,5 milioni.
Resta da capire se la mossa di Spotify reggerà anche sul lungo periodo o se la scelta di chiudersi in questo modo agli utenti non-Facebook possa rivelarsi più dannosa che benefica.
Per info:
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L'articolo Spotify sconfigge la pirateria (e si vende a Facebook) di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-09-29 00:00:00
COMMENTI (1)
spotify, unica applicazione della quale non farei mai a meno