Successe a Franco Battiato, anni fa: suonare a un festival e dover poi, in qualche modo, "giustificarsi". Era il 2003 e Battiato suonò alla festa di Alleanza Nazionale. Qualche polemica, tanti punti interrogativi e Battiato che precisò di aver imposto l'assenza totale di bandiere sul palco e di esserci andato per provare a sfatare un pregiudizio.
Passano dieci anni e questa volta l'excusatio non petita arriva da un gruppo. È di oggi una lunga (lunghissima) nota de Lo Stato Sociale, a firma del leader Lodo Guenzi, pubblicata sulla pagina Facebook della band. Il motivo? Giustificare in sette punti la partecipazione a una serie di feste di partito. Feste padane? Feste di Fratelli d'Italia? Feste private di Santanché? No, feste del PD. Sì, proprio le feste-eredi delle Feste dell'Unità.
La nota - che cita gli F35 e Diego Rivera, Antonio Gramsci e Rockefeller - si dilunga a precisare le posizioni della band su vari temi e "giustifica" (scusate, non riesco a togliere queste virgolette, il non-sense è troppo) la presenza alle feste con la buona volontà degli organizzatori, a loro volta pressoché costretti a interfacciarsi con il PD per poter mettere in piedi iniziative culturali.
Sul fatto che un tempo ci si dovesse "giustificare" per la partecipazione a feste di destra e che ora tocchi farlo per quelle del PD, le conclusioni le lascio a voi. Di fondo, l'esistenza stessa della nota de Lo Stato Sociale indica una e una sola cosa: se anche persone nate nella seconda metà degli anni '80 hanno dovuto scrivere una cosa del genere (a quasi quarant'anni dal processo a De Gregori sul palco del PalaLido), va preso atto per l'ennesima volta che in questo paese gli anni '70 non finiranno mai.
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L'articolo Segni dei tempi: Lo Stato Sociale si giustifica perché suona alla Festa del PD di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2013-08-21 12:48:02
COMMENTI (14)
Credo che ogni artista possa esprimersi come meglio crede ed ovviamente senza soldi non si cantano messe. Scrivendo certi testi però e chiamandosi in un certo modo si prende posizione. Quindi dedicatevi alle canzoni alla Tiziano Ferro cosi' nessuno vi chiederà piu' spiegazioni
Ma è normale: il PD è un partito di destra!
come hanno già espresso i miei colleghi "utenti" la sterilità di questo articolo è pari a quella di un pettegolezzo dalla parrucchiera.
@fuochi.nellanotte giusto per dire che sul punto 2 abbiamo detto la stessa cosa.
e sul punto 3: non abbiamo condito con un post facebook un articolo inutile. Abbiamo letto la nota, ci ha fatto ridere il fatto della giustificazione e ho scritto il pezzo. Che poi sia inutile o meno, punti di vista.
1) Il Pd è un partito di Centro..Destra...
2) L'ultima frase è degna di Italia sul Due, o degli centomila altri programmi di intrattenimento in cui Luca Giurato e affini si divertono a parlare di politica saltando dall'ultima crisi internazionale e l'ultima ricetta di Vissani.
Come diceva qualcuno sopra il Pd non è il Pci, De Gregori non è lo Stato Sociale (non solo dal punto di vista musicale, ma anche dal punto di vista di ruolo sociale nella nazione) i movimenti extraparlamentari o anche detti sociali che si dispiegano in questi anni sono cambiati rispetto a trent'anni fa (anche se ne rimangono ancora molti concetti), e sopratutto la visione degli anni '70 come semplici anni di terrorismo rosso e anni di piombo, semplifica il discorso e le tensioni sociali, politiche e morali che attraversarono quegli anni. Iniziando a comprendere questo riusciremo forse a levarci di mezzo alcuni fantasmi di cui un ragazzo a 20 anni ancora ora sente il peso.
3) Degno di studio aperto e di un certo giornalismo rifarsi a l'ultimo post facebook o twitter di questo o quell'artista famoso, per condire un pezzo del tutto inutile. Tutto fa pettegolezzo, contorno.
Tristezza
Secondo me dovrebbero giustificarsi perchè suonano indipedentemente dal contesto ..
Ma chi gli ha chiesto la minima giustificazione?
beh negl'anni settanta contestarono pure Fabrizio De André alle feste de l'Unità, e non la ritengo una cosa degna in assoluto, perché per un artista suonare dal vivo non è né più né meno che un lavoro, è il suo lavoro, checché se ne voglia dire. Comunque per quanto riguarda questi "lo stato sociale" sono veramente il segno di questi tempi, in questo paese, quindi non capisco proprio di cosa si stia parlando: quelli sono artisti?
non per fare l'antipatico ma se proprio vogliamo vivere nel passato a certe feste ti facevano il processo sul palco se non cantavi dei lavoratori e delle loro lotte. e non c'era spazio per le giustifiche.
due anni fa Max Gazzé suonò alla festa di Atreyu a Roma e non ricordo particolari giustificazioni.