Terza e ultima intervista del nostro mini-approfondimento sulla registrazione di un disco. Dopo la totale autonomia di Re Tarantola ed Emma Filtrino e l'esperienza personale di Andrea Sologni di Igloo Studio Factory, ecco l'intervista a Taketo Gohara, sound designer di Officine Meccaniche, gli studi di Mauro Pagani di Milano, da tempo tra i migliori d'Italia
Per tua esperienza, quanto costa registrare un disco di dieci tracce, senza particolari complicazioni di formazione e arrangiamenti?
Dipende da progetto a progetto. E' una domanda che ha troppe variabili. Comunque per ottimizzare i giorni di studio di solito faccio molta pre-produzione in sale prove, cantine e case. In studio entro preparato. Purtroppo non ci sono piu' i budget di una volta. Sarebbe magnifico avere del tempo in più per sperimentare direttamente in uno studio.
Dal tuo punto di vista, qual è la situazione qualitativa della musica in Italia?
Secondo me e' ottima! Ci sono musicisti e professionisti bravissimi e alcuni studi non hanno niente da invidiare a quelli di fama internazionale.
Quali sono i tre errori più ricorrenti che vedi nelle band che vengono a registrare da te?
Per fortuna non mi sono mai accorto degli errori! Il bello del mio lavoro e' che non faccio mai due volte la stessa cosa. Forse sta proprio nell'errore lo stimolo per creare nuove sonorità. Imparo sempre.
Quali sono i tre consigli che daresti a una band che deve entrare in studio domani per la prima volta?
Prima di entrare in studio scegliete un bravo produttore o fonico, così non vi perdete tra le mille lampadine colorate. Il tempo dentro passa velocemente.
Troppo velocemente.
Hai mai investito personalmente nei gruppi che hai registrato?
Si, certo. Quasi sempre.
Lo studio di registrazione rimarrà sempre qualcosa di fondamentale o - vista anche la tecnologia - diventerà un lusso riservato a chi è già in qualche modo "arrivato"?
Certi studi spero che non chiudano mai. E' vero, l'evoluzione tecnologica ha fatto si che qualsiasi persona possa prodursi un disco con poco. Ci sono professionisti che sono in grado di far suonare un disco fatto in casa da dio. Ma il fascino di lavorare in certi studi per me e' qualcosa di sacro. Inoltre adesso gli studi sono molto più abbordabili di un tempo. Difatti la qualità delle produzioni indipendenti si e' alzata molto a mio parere proprio perché si possono permettere di lavorare con macchine e ambienti iper professionali.
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L'articolo Dal lo-fi al ci sei: tre modi di registrare un disco - Il superstudio: Taketo Gohara di Officine Meccaniche di Redazione è apparso su Rockit.it il 2013-02-11 17:32:13
COMMENTI (4)
il sole sorge, l'acqua bagna, le pietre cadono . . . interessante.
eh, a dirla tutta anch'io mi aspettavo parlasse un po' di più.
Ma evidentemente è frutto della sua cultura zen :)
non dubito che sia un genio, altrimenti non lavorerebbe alle officine meccaniche. Però nelle risposte è rimasto un po' troppo abbottonato...
Taketo Gohara è un genio e un grande! Uno dei pochi con un'umilta invidiabile.