Thom Yorke: "I servizi streaming sono come i nazisti della seconda guerra mondiale, rubano l'arte"

In un'intervista a La Repubblica il leader dei Radiohead ritorna sulle sue vecchie avversioni per Spotify e Youtube

Thom Yorke
Thom Yorke
01/12/2015 - 13:29 Scritto da Chiara Longo

Che i servizi di streaming, in particolare Spotify, a Thom Yorke non andassero a genio, è un fatto noto: già nel 2013, in un'intervista al Guardian, definì il servizio "l'ultima disperata scoreggia di un corpo morente".
In questi giorni è tornato sull'argomento con un'intervista in cui paragona Google, Youtube, Spotify e tutti i servizi di streaming ai nazisti della seconda guerra mondiale: "è come quello che facevano tutti durante la guerra, anche gli inglesi: rubare l'arte agli altri paesi. Che differenza c'è?".

Quello che contesta il leader dei Radiohead è il fatto che i guadagni per le band siano nulli o comunque decisamente più bassi di quanto potrebbero essere: "si fanno soldi con il lavoro di molti artisti che non ne traggono alcun beneficio. Si continua a dire che è un'epoca in cui la musica è gratis, il cinema è gratis. Non è vero. I fornitori di servizi fanno soldi. Google. YouTube. Un sacco di soldi, facendo pesca a strascico, come nell'oceano, prendono tutto quello che c'è trascinando. 'Ah, scusate, era roba vostra? Ora è nostra. No, no, scherziamo, è sempre vostra'. Se ne sono impossessati.

Certo è che i tentativi di Yorke di aggirare questi sistemi non sembrano aver funzionato, come dichiara lui stesso in merito all'idea di distribuire il suo album solista "Tomorrow's Modern Boxes" via BitTorrent ma a pagamento: "Non è stato esattamente un successo. Voleva essere un esperimento. Si parlava solo e sempre di Spotify. Volevo dimostrare che in teoria oggi uno può seguire tutta la filiera della produzione discografica, dall'inizio alla fine, per fatti suoi. In teoria. Ma in pratica è molto diverso. Non ci si può accollare tutte le responsabilità della discografia."

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L'articolo Thom Yorke: "I servizi streaming sono come i nazisti della seconda guerra mondiale, rubano l'arte" di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2015-12-01 13:29:00

Tag: polemica

COMMENTI (5)

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  • nhdanieleferrante 9 anni fa Rispondi

    É tutto verissimo. Questi servizi stanno sopprimendo la musica indipendente. Se nascessero oggi, gruppi come i Pink Floyd, i Cure o i Nirvana non avrebbero alcuna possibilità di guadagnare con la loro musica.

  • thinredline74 9 anni fa Rispondi

    e quindi, ammesso che fossero più semplici, cosa vorrebbe significare? temo nulla.

  • attilioscot 9 anni fa Rispondi

    Gli album su cui i Radiohead hanno i diritti gli ha già tolti, di quelli che ancora ci sono appartengono alle major

  • qlone 9 anni fa Rispondi

    I Radiohead su cassetta quando suonavano senza pedali erano molto più semplici da capire, ma Thom Yorke questo non l'ha mai ammesso.

  • neo.grigio.5 9 anni fa Rispondi

    Perché non toglie i radiohead da spotify se tanto non gli piace??? Dio più soldi hanno e più ne vogliono...