Thom Yorke vs. Spotify: i musicisti possono fare tutto da soli

Il leader dei Radiohead contro Spotify e la discografia mainstream

Il leader dei Radiohead contro Spotify e la discografia mainstream
Il leader dei Radiohead contro Spotify e la discografia mainstream
04/10/2013 - 17:13 Scritto da Marco Villa

Che Thom Yorke non amasse molto Spotify lo si era capito a luglio, quando i suoi Atoms for Peace abbandonarono la piattaforma di streaming. Ai tempi lasciò a Nigel Godrich il compito di spiegare i motivi e le sue dichiarazioni provocarono diverse polemiche.

[SCOPRI I MOTIVI DELL’ABBANDONO
DA PARTE DEGLI ATOMS FOR PEACE]

Oggi è lo stesso Thom Yorke a calare il carico pesante. In un’intervista al sito messicano Sopitas.com non si risparmia. Ecco un passaggio dell’intervista:
«Il mondo mainstream sta vivendo una mutazione e quello che sta succedendo nel mainstream è l’ultimo rantolo della vecchia discografia. [...] Quando uscì "In Rainbows" (distribuito in formula Name your price e senza etichette - almeno in un primo momento, NdR) la cosa più emozionante fu l’idea di avere un collegamento diretto tra musicista e pubblico. Ora, tutte queste dannate persone coinvolte, come Spotify, cercano di porsi come custodi di questo processo, ma non ne abbiamo bisogno. Nessun artista ha bisogno, possiamo occuparci da soli di tutta quella merda».

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L'articolo Thom Yorke vs. Spotify: i musicisti possono fare tutto da soli di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2013-10-04 17:13:15

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