Parlavamo giusto ieri di ricette per salvare l'industria discografica, seguendo i suggerimenti del Premio Oscar e produttore Kevin Spacey. Regola d'oro? Dare al pubblico quello che vuole e quando vuole.
[ECCO L'INTERVENTO DI KEVIN SPACEY]
Forse sarebbe il caso di fare ascoltare l'intervento di Kevin Spacey a Trent Reznor, visto che il frontman dei Nine Inch Nails ha rilasciato un'intervista in cui sembra andare esattamente nella direzione opposta.
Il succo è molto semplice: ho dato il massimo per fare un disco, o il pubblico paga dieci euro per averlo, oppure se ne può andare a fanculo. Punto. Con tanti saluti per formule di free download, crowdfunding (paragonata all'elemosina senza troppi giri di parole).
Parole dure, soprattutto se si considera che Reznor e i Nine Inch Nails (di recente tornati su major) erano considerati come dei paladini della musica libera.
Posizione da duro e puro insomma. Intransigenza legittima o eccessiva chiusura?
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L'articolo Trent Reznor: o pagate dieci euro per il disco dei Nine Inch Nails o andate a fanculo di Redazione è apparso su Rockit.it il 2013-08-29 12:24:41
COMMENTI (8)
Beh, si sta parlando di 9,99 $ magari i dischi costassero tutti così! Lui in ogni caso aveva già provato sistemi alternativi, come nel 2008 con The Slip (vedi Wikipedia). Leggendo l'intervista completa in ogni caso si capisce che il suo ragionamento è più ampio.
Le prevendite negli USA lo presentano già effettivamente a $9,99 i primi risultati in Italia invece sono più deludenti...
Ma il punto è un altro secondo me, ovvero se i 10, 20, 30 o 40 euro che l'artista chiede il suo lavoro li vale. Poi, ovvio, se con 40 euro mi dai solo un cd allora sei un ladro... ma se ci metti il vinile, la maglietta o sa il cazzo per "arricchire" il paniere, ci sta che me ne puoi chiedere fino a 30. Perché ormai il cd in sé è un gadget, questo mi pare sia assodato...
credo di aver pagato "The Downward Spiral" quarantamila lire. Dieci dollari, 7 euro e cinquanta, è un prezzo accettabilissimo e decisamente basso rispetto ai prezzi di un tempo. Non è proprio una posizione così conservatrice come può sembrare
nel 2007. wired.com/listening_post/20…
sono scelte di marketing fondamentalmente.. 10 euro sarebbe anche un giusto prezzo.. bisogna vedere se la sua major é d'accordo..
il crowdfounding funziona in modo diversissimo credo non sia paragonabile, il free download é una strategia di marketing.. a mio avviso al passo coi tempi.. poi stà agli artisti essere in grado di capirlo.
dieci euro è un prezzo giusto.
Intransigenza legittima.
D'accordissimo con lui,ha tutte le ragioni del mondo per dirlo.I dischi bisogna comprarli.